Sabato 18 gennaio è uscito il documentario Come stanno i ragazzi che indaga il suicidio giovanile.
In tutto il mondo il suicidio tra i giovani sotto i 24 anni è la seconda causa di morte, mentre solo in Italia, ogni anno, 4 mila giovani decidono di togliersi la vita.
Si tratta di cifre fornite dall’OMS, mentre purtroppo il disagio psichico dei giovani viene visto ancora come un tabù. Nel documentario Come stanno i ragazzi i registi Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi hanno voluto raccontare la realtà della sofferenza psicologica di molti ragazzi e ragazze. Il documentario è stato proiettato, per la prima volta, a Padova. Tosatto ha dichiarato: “«La percezione comune è ancora quella di un problema “morale” spiega a Open Tosatto. I registi hanno deciso di proporre uno sguardo diverso, innestando i tentativi di suicidio della società contemporanea, competitivi e prestazionale, che non dà certezze sufficienti per garantire la serenità dei giovani.
Nel documentario uno dei padri ha detto: “Non ci si rende conto che stiamo caricando dei ragazzi giovani di aspettative che non possono reggere». Il regista Tosatto aggiunge: “questa è una generazione che vivrà peggio della precedente.Non ha le stesse aspettative. Noi sapevamo che saremmo stati meglio dei nostri genitori, mentre i giovani di oggi vivono nell’incertezza”. Il documentario è stato prodotto da Next New Media e dalla Pediatria dell’Ospedale Civile di Padova. Dal 18 gennaio poi è iniziato un tour nelle diverse città italiane. Nel corso di un’intervista Tosatto ha spiegato la genesi del documentario nato dall’incontro con il professor Giorgio Pedilongo del professor Giorgio Pedilongo, è stato lui a segnalare l’aumento di tentati suicidi e casi di autolesionismo. “Stiamo parlando di ragazzi di 16/17 anni. Per far arrivare meglio il messaggio non volevamo fare nulla di istituzionale, dove a parlare fossero solo i medici, ma raccogliere le testimonianze dirette dei ragazzi».
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I registi hanno raccolto 6 testimonianze,di cui 3 già maggiorenni, in aggiunta a 2 testimonianze di genitori. I registi spiegano che questo fenomeno riguarda tutte le classi sociali. Tra le motivazioni che portano ai tentati suicidi i registi sottolineano: “l’adolescenza è un’età di contrasto, e sicuramente il rapporto con la famiglia ha sempre un grosso peso. Ma poi c’è anche tutta la parte che riguarda il rapporto con internet. Ma da questo punto di vista si aprono anche una quantità enorme di altri filoni, tra cui i disturbi alimentari come anoressia e bulimia”. Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa e queste riflessioni?
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