Virus in Cina: attivata in Italia la rete di sorveglianza dei medici di famiglia. Controlli in aeroporto. Cosa bisogna sapere: le informazioni utili.
Cresce a livello internazionale l’apprensione per il nuovo virus che si è diffuso in Cina. Si tratta del coronavirus 2019-nCoV che a fine 2019 è partito dalla città di Wuhan, nella provincia di Hubei, nella Cina centro-orientale, e che si sta diffondendo rapidamente, con casi anche all’estero. Il virus provoca una polmonite con conseguenze gravi, purtroppo anche letali. Dopo il contagio da animale a uomo è stata confermata la trasmissione da uomo a uomo. Da qui la rapidità dei contagi, agevolata purtroppo dai viaggi.
Il virus è simile alla Sars (sindrome respiratoria acuta grave) e alla Mers (sindrome respiratoria medio orientale) e provoca sintomi respiratori simili all’influenza, come febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, grave affaticamento polmonare. La malattia si cura come i casi gravi di influenza. I coronavirus sono chiamati così per la forma a coroncina, colpiscono uomini e animali. Vengono veicolati all’uomo da ospiti intermedi, che per la Mers sono stati i cammelli e per la Sars forse lo zibetto, per poi passare alla trasmissione interumana.
In base agli ultimi dati aggiornati, i contagi del nuovo coronavirus sono almeno 440 con 17 vittime accertate, tutte registrate nella provincia di Hubei, dove è in corso l’epidemia. Il focolaio del virus è partito dal mercato del pesce e di altri animali vivi di Wuhan, che è chiuso dal 1° gennaio per sicurezza. Il primo paziente è stato segnalato all’Organizzazione mondiale della Sanità il 31 dicembre 2019.
Le autorità locali della provincia di Hubei sconsigliano le visite per evitare nuovi contagi e soprattutto il diffondersi della malattia. I casi verificatesi fuori dalla Cina, infatti, riguardano tutti persone che erano state a Wuhan. Sono avvenuti in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, nelle Filippine, stando agli ultimi aggiornamenti dalla stampa internazionale. Inoltre è stato registrato anche un caso negli Stati Uniti, nello Stato di Washington: si tratta di un giovane che era stato di recente a Wuhan. Alcuni casi di coronavirus si sono registrati anche a Pechino, Shanghai, Macao, Hong Kong e nella provincia del Guandong; molto probabilmente da persone che erano state a Wuhan.
Il Ministero della Salute italiano ha sconsigliato i viaggi nella città di Wuhan. In Italia al momento la situazione non desta particolari preoccupazioni nonostante sia scattata, comprensibilmente, l’allerta internazionale. Nel nostro Paese non si registra alcun caso di coronavirus anche se non si può escludere a priori che arrivi anche da noi. Tutto dipende dalla diffusione internazionale e dall’eventuale circolazione di persone malate.
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Per scongiurare questa diffusione gli aeroporti internazionali hanno già attivato i controlli per tutti i passeggeri che provengono dalle zone colpite dal virus. Anche l’aeroporto di Roma Fiumicino, come previsto dal Regolamento sanitario internazionale (Rsi), ha attivato la procedura che prevede il monitoraggio di eventuali passeggeri con sintomi sospetti in arrivo col volo diretto Wuhan-Roma della China Southern Airline, con cadenza trisettimanale, e con i voli indiretti di altre compagnie aree.
In Italia, comunica il Ministero della Salute, è stata attivata una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV). La situazione è monitorata dal Ministero che è in contatto continuo con le autorità sanitarie internazionali. Al momento WHO/OMS ed ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ritengono la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea moderata.
L’Italia, all’aeroporto di Roma Fiumicino, ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del Capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma. È in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV). Nei prossimi giorni i passeggeri in arrivo con questi voli saranno sottoposti in aeroporto al controllo della temperatura corporea. I casi eventualmente positivi potranno subire ulteriori controlli ed eventualmente verranno posti in isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio.
Nel frattempo, l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani è pronto a tutte le procedure per eventuali emergenze, incluse diagnosi e isolamento dei pazienti nello speciale reparto già utilizzato per pazienti con virus Ebola.
Il primo caso del nuovo coronavirus risale al 31 dicembre 2019. Il focolaio del virus è partito dal mercato del pesce e di altri animali vivi di Wuhan. Inizialmente, la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota in città. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi. Come riporta il sito web del nostro Ministero della salute. Poi, il 9 gennaio 2020, le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Sempre i cinesi hanno confermato la trasmissione da uomo a uomo.
Il nuovo virus appartiene alla stessa famiglia della Sars e “può mutare e propagarsi più facilmente“, come riferiscono le autorità cinesi.
In Italia sono stati allertati i medici di famiglia. Le informazioni sulla situazione, descrizione dei sintomi e percorsi epidemiologici indicati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute vengono trasferiti ai medici di base dalla Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg). Ad essere allertati sono soprattutto i medici di famiglia di Milano e Roma, le grandi città che ospitano aeroporti internazionali.
Il direttore scientifico Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito fa sapere, come riporta l’Ansa, che “secondo le ultime informazioni, 14 operatori sanitari sarebbero stati colpiti dal nuovo coronavirus” (in Cina). È un fatto che preoccupa molto, poiché “c’è il rischio che si possano determinare delle epidemie negli ospedali, come già si verificò nel 2002-2003 per la Sars in alcuni ospedali di Canada e Corea“.
Per informazioni aggiornate sul nuovo coronavirus:
Che ne pensate unimamme di questo virus in Cina? Temete che possa diffondersi anche da noi?
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