Il preside di un istituto chiama i Carabinieri perchè ha il sospetto che nella sua scuola venga venduta la droga. Il sospetto trova conferma.
La dipendenza da droghe nel nostro Paese è un problema che è sempre più in crescita tra i giovanissimi. E’ un importante e grave problema che riguarda la salute di tanti minorenni. Il Garante Nazionale per L’Infanzia e l’Adolescenza ha inviato una nota di sensibilizzazione indirizzata al Governo e al Parlamento per portare alla luce questo problema. Purtroppo lo spaccio di queste sostanze avviene anche all’interno delle scuole come riportato da un recente fatto di cronaca successo in un istituto superiore in provincia di Torino.
Il Preside dell’Istituto Europa Unita di Chivasso, Claudio Ferrero 51 anni, ha chiesto l’intervento dei Carabinieri perché preoccupato da un aumento delle sostanze stupefacenti tra gli studenti della scuola. Ricevute alche segnalazioni da parte del personale docente dell’istituto, il dirigente scolastico ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine: “Avevo inviato la richiesta prima della fine dell’anno, preoccupato per alcune segnalazioni giunte dai miei docenti. Avevamo sorpreso uno studente fumare una sigaretta nel cortile dell’istituto, durante la pausa delle lezioni. Il secondo campanello d’allarme mi è arrivato poco prima delle vacanze natalizie grazie ad una collaboratrice che mi aveva segnalato uno strano odore di canna provenire dai bagni. Solo a quel punto ho capito che era necessario intervenire”.
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I militari hanno fatto il blitz a scuola ed hanno fermato due studenti, uno dei quali ancora minorenne. I due ragazzi sono stati segnalati, come riportato dalla Stampa, alla Prefettura perché trovati in possesso di piccoli quantitativi di sostanze stupefacenti. La droga, pochi grammi di marijuana insieme a un macchinario utilizzato per tritare lo stupefacente, sono stati trovati nei bagni della scuola. Questo significa che a scuola si spaccia, a scuola si preparano le dosi, a scuola c’è un mercato “fiorente” nonostante i controlli. I militari hanno ispezionato vari ambienti dell’Istituto, le aule con l’aiuto del cane antidroga, Quark, il cortile e nelle zone vicine all’istituto tecnico di via Marconi. Certo che solo le prime aule controllate possono aver dato un esito veritiero della situazione perché la notizia dei Carabinieri a scuola ha fatto partire un tam tam tra gli studenti. Per i due allievi segnalati sono in arrivo anche i provvedimenti disciplinari da parte della scuola.
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Il Preside Ferrero pensa che nella sua scuola il consumo di sostanze stupefacenti sia un grave pericolo, anche per questo ha attivato delle iniziative per sensibilizzare i ragazzi: “Mi piacerebbe che i controlli fossero periodici. L’ho anche fatto presente ai carabinieri. Abbiamo attivato, per ora solo con le classi prime, un progetto dal titolo Pensiero Stupefacente realizzato in collaborazione con l’Asl To4. Un esperto tiene alcune lezioni illustrando ai ragazzi i rischi che il fumo comporta sulla salute. L’idea è quella di agire ad ampio spettro per contrastare l’uso di droghe. Purtroppo non è così semplice, anche perché se uno non è minorenne gli effetti dal punto di vista legale sono minimi. Per i maggiorenni invece le cose cambiano, si arriva anche al ritiro della patente.
Il controllo assoluto da parte della scuola non ci può essere, anche perché all’esterno i contatti ci sono. Per quanto riguarda i due ragazzi segnalati alla Prefettura, aspetto la comunicazione dei Carabinieri. Alla luce delle accuse che saranno loro mosse, procederemo con eventuali provvedimenti disciplinari”. Ora si cercherà di coinvolgere anche l’ordine dei Farmacisti, senza però dimenticare il ruolo di sorveglianza e il dialogo con i genitori: “Per contrastare il consumo di droghe tra i giovanissimi serve anche la presenza dei docenti e dei carabinieri”.
L’Istituto tecnico è un bel esempio di come la scuola possa essere un punto di riferimento sociale. La collaborazione tra scuola e genitori è molto importante. In Islanda sono diversi anni che è in atto un progetto per aiutare i ragazzi a non cadere nella trappola della droga e dell’alcol. Il progetto, Youth in Iceland, ha visto diminuire la percentuale di coloro che abusavano di alcol e droghe.
Per ottenere questo risultato si è passati sono stati necessari interventi drastici e diretti:
Voi unimamme cosa ne pensate della vicenda? Sarebbe giusto che nelle scuole fossero fatti dei controlli periodici, anche a sorpresa?
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