Un bambino di origine cinese è stato insultato con un riferimento al Coronavirus mentre giocava una partita di calcio.
Unimamme, purtroppo oggi dobbiamo raccontarvi un altro preoccupante episodio di razzismo maturato sui campi da gioco, tra ragazzi di una squadra di calcio.
Ad essere preso di mira è stato un ragazzino 13 enne di origine cinese, Francesco Lin, che gioca nell’Idrostar Cesano Boscone. Sabato scorso, 25 gennaio, nel corso della partita del girone primaverile dei giovanissimi 2006 contro l’Ausonia, il ragazzino è stato bersaglio di insulti razzisti. Il ragazzino è rimasto così sconvolto che nel secondo tempo è uscito dal campo deciso a non giocare. Successivamente, nello spogliatoio ha parlato con la direzione della squadra che ha deciso di rendere pubblico l’accaduto con un messaggio sulla pagina Facebook della squadra.
“Al 35esimo del secondo tempo un ragazzo esce in lacrime. Non si è fatto male, non è stato sostituito. È stato insultato, umiliato solo perché Cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona così. Il peggio arriva dopo, quando l’arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il Mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l’indifferenza generale. È questo che ci fa paura. Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere, per F. L. e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere, soltanto perché hanno un colore della pelle diverso”.
Un avversario infatti gli ha detto: “spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina”. Il ragazzino è stato il primo a denunciare quanto accaduto. “Non mi è mai capitato di ricevere insulti razziali. Siamo nel 2020 e c’è ancora chi insulta persone di colore, persone cinesi. Ma la cosa che non riesco a mandare giù è il fatto che mi vengano a dire: spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina. Dopo questa frase sono uscito in lacrime, lasciando i miei compagni sul campo. Mi scuso molto con i miei colleghi“. Anche il sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri, ha detto: “Quanto accaduto, se confermato, lascia esterrefatti e merita la mia più ferma condanna. La risposta non può limitarsi alla sfera del calcio perché interessa tutta la nostra comunità. Il comune di Cesano Boscone sarà a fianco dell’Idrostar nel muoversi rispetto alla giustizia sportiva e a qualsiasi altra iniziativa si voglia intraprendere. Con il nostro calciatore di origini cinesi è stato offeso tutto il nostro paese che è, senza nessuna titubanza, luogo di integrazione e fratellanza, anche attraverso lo sport. Ripudiamo il razzismo e combattiamo i razzisti”.
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In seguito Mario Di Benedetto, presidente della Ssd Ausonia 1931, ha dichiarato che il ragazzino colpevole del grave isulto si sarebbe scusato. “Abbiamo disposto, con l’avvallo del presidente del Cesano Boscone, il signor Leporatti, che il ragazzo in questione oggi stesso si presenterà all’allenamento del Cesano Boscone (accompagnato dai genitori e da un nostro dirigente) per scusarsi di essere andato comunque oltre i toni consentiti (ci auguriamo a causa della giovane età, dell’enfasi e della concitazione della partita). Poi faremo ulteriori accertamenti sui fatti”. Il Presidente della squadra ha concluso così: “Ausonia condanna non solo ogni episodio di razzismo verso chiunque ma anche un linguaggio e un atteggiamento che tra gli adolescenti troppo spesso denota mancanza di rispetto e di educazione”. Unimamme, voi cosa ne pensate di questa triste vicenda che dimostra quanto si debba ancora lavorare per debellare il razzismo dallo sport?
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