Abusi su minori: 9 religiosi di una comunità di Prato sono stati accusati di violenze sessuali nei confronti di 2 fratelli all’epoca minorenni.
Un nuovo scandalo riguardante la pedofilia si abbatte sulla comunità cattolica, in questo caso di Prato, in Toscana.
La Procura di Prato sta indagando 9 religiosi per violenze sessuali su due fratelli minorenni. Le persone coinvolte sono: 5 sacerdoti, 1 frate e altri 3 religiosi. Si tratta di persone tutte appartenenti all’ex comunità I Discepoli dell’Annunciazione che risiedevano tra le mura di Prato e Calomini. Questa comunità è stata ufficialmente sciolta da Papa Francesco in dicembre, dopo una visita canonica. I Discepoli dell’Annunciazione è stata soppressa con un decreto emesso dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata della Santa Sede.
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Tra le motivazioni della chiusura c’erano “forti perplessità sullo stile di governo del fondatore e sulla sua idoneità nel ricoprire tale ruolo”. Tra gli indagati spicca anche il fondatore della comunità: Don Giglio Giglioli, sacerdote 73enne originario di Verona, ma trasferitosi a Prato da più di 10 anni. La comunità avrebbe dovuto accogliere ragazzi, aiutarli a crescere, sostenerli, ma non è stato così. Finora sarebbero 2 le vittime accertate, ma potrebbero essercene di più. Le presunte vittime sono 2 fratelli che all’epoca dei fatti erano minorenni. L’inchiesta sarebbe partita proprio dalle loro dichiarazioni, ma anche dalle testimonianze di altre persone ascoltate dalla squadra mobile della questura di Prato. Per una delle vittime gli abusi sessuali risalirebbero al periodo 2008 – 2016, le violenze sarebbero avvenute sia nella sede di Prato che in quella di Calomini.
Otto persone delle nove indagate si sarebbero approfittate della piccola vittima, in inferiorità fisica e psichica, costringendolo a compiere atti sessuali anche con più persone. L’altro fratello sarebbe stato vittima di violenze sessuali da parte di altri 2 indagati. Lui sarebbe stato costretto a compiere atti sessuali tra il 2009 e il 2012. Le vittime sono state ritenute credibili dalla Procura. Prima di procedere con le perquisizioni personali i magistrati hanno fatto svolgere accertamenti molto dettagliati nelle varie sedi. Non si esclude di poter trovare documenti cartacei, materiale audio e video. Come accennavamo l’inchiesta è solo all’inizio e quindi potrebbero esserci altre vittime, ma anche altre persone coinvolte.
In dicembre il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, si era recato di persona in Procura per denunciare alcuni fatti che aveva appreso sulla comunità. Inoltre, nei mesi precedenti il vescovo Nerbini aveva fatto partire un’inchiesta penale canonica nei confronti di alcuni membri dell’ex comunità.
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