Coronavirus: raddoppiati i contagi in Cina. Quali sono le precauzioni da prendere secondo gli esperti.
Purtroppo continuano a crescere i casi accertati di coronavirus, 2019-nCOV, la malattia che si è diffusa a fine 2019 in Cina, dalla città di Wuhan, nella provincia di Hubei, e che causa sintomi respiratori gravi fino alla polmonite virale. Il virus si è diffuso rapidamente e prima delle misure straordinarie di contenimento che hanno messo in quarantena Wuhan e altre città vicine, diverse persone sono uscite dalla Cina e lo hanno portato all’estero.
Al momento i contagi in Europa sono limitati, ma non è detto che nelle prossime ore non possano aumentare. In Cina, purtroppo, i casi di coronavirus sono raddoppiati nel giro di 24 ore, passando dai 2.744 di ieri ai 4.515 di oggi. Tra questi si contano 106 morti, mentre altri 7.000 casi sospetti sono in attesa di conferma. Sono i dati della Commissione Sanitaria Nazionale cinese.
Se il nuovo coronavirus 2019-nCOV sta colpendo in promo luogo la Cina, dove si è originato il focolaio, e i Paesi asiatici vicini, c’è comunque allarme in tutto il mondo, anche perché i primi casi sono già arrivati dei giorni scorsi anche in Nord America e in Europa. È proprio quando il virus è arrivato in Occidente che è scattata l’allerta e ci si è resi conto che si trattava di più di una epidemia soltanto locale, per quanto contagiosa. Al momento i casi in Occidente sono: 5 negli Stati Uniti, 2 in Canada, 3 in Francia e 1 in Germania.
In Germania il primo contagio di coronavirus, confermato nelle ultime ore, è stato registrato in Baviera e riguarda un paziente che sarebbe stato contagiato da un’altra persona che non presentava sintomi. Si tratta di una donna che aveva viaggiato dalla Cina alla Germania per lavoro, senza manifestare alcun sintomo della malattia, e che avrebbe contagiato il paziente tedesco durante un incontro di lavoro. Solo al rientro in Cina la donna ha avuto i sintomi del virus.
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I coronavirus sono chiamati così per la loro caratteristica forma a coroncina e colpiscono uomini e animali. Vengono veicolati all’uomo da ospiti intermedi, solitamente animali selvatici, per poi passare alla trasmissione da uomo a uomo. Come sarebbe avvenuto anche in questo caso, sebbene non si conosce ancora con certezza da quale animale possa essere stato trasmesso il virus. Si è parlato sia di pipistrelli che di serpenti.
Sappiamo che il virus è simile alla Sars (sindrome respiratoria acuta grave) e alla Mers (sindrome respiratoria medio orientale) e provoca sintomi respiratori come quelli dell’influenza: febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, grave affaticamento polmonare. Questi sintomi possono essere anche gravi e in alcuni casi possono portare alla morte. La malattia si cura come i casi gravi di influenza, trattando i sintomi, appunto, e aiutando l’organismo a contrastarla. Non esiste una vera e propria cura specifica, così come non c’è un vaccino.
Le autorità sanitarie cinesi hanno comunicato che la trasmissione del nuovo coronavirus avviene principalmente per via aerea ma anche tramite il contatto. Una novità, quest’ultima, contenuta in un piano sanitario per la diagnosi e il trattamento della polmonite, causata dal nuovo coronavirus, pubblicato dalla Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Il piano afferma che la principale fonte di infezione al momento sono le persone a loro volta infettate dal virus.
La malattia, ricordiamo, ha una incubazione da 1 a 14 giorni e inizialmente può essere asintomatica. Ecco spiegato il motivo della sua rapida diffusione. Molte persone possono aver contagiato altre senza sapere di essere malate.
Nel frattempo l’Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS) ha rivisto la definizione di rischio globale derivante dal coronavirus, che ora è “elevato” e non più “moderato”, come nei giorni scorsi. L’OMS ha riconosciuto di aver commesso un errore nei giorni precedenti. Ora secondo l’OMS il rischio di contagio da coronavirus è “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale“. L’OMS, comunque, ha manifestato il suo apprezzamento per le misure prese dal governo cinese per contenere l’epidemia e confida nelle capacità del Paese di prevenire e contenere il contagio. Lo riporta l’agenzia Ansa, citando il l direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Se la zona di Wuhan e altre limitrofe sono state messe in quarantena per il coronavirus, con il blocco dei mezzi di trasporto, la chiusura di molte strade e il prolungamento delle vacanze per il Capodanno cinese, l’OMS ha affermato che non è necessaria l’evacuazione degli stranieri dalla Cina e ha raccomandato gli altri Paesi di “mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva”.
In ogni caso, il governo francese ha deciso il rimpatrio dei propri connazionali presenti a Wuhan., che avverrà con un ponte aereo. Il primo volo speciale partirà mercoledì 29 gennaio da Parigi per fare poi rientro giovedì 30 gennaio, trasportando solo cittadini senza sintomi. I francesi che potrebbero essere malati verranno rimpatriati successivamente con un secondo volo.
Per quanto riguarda gli italiani a Wuhan e dintorni, invece, si era pensato in un primo momento a una loro evacuazione via terra, con un periodo di quarantena in un ospedale in una zona sicura, fuori dall’aerea di contagio. Una soluzione che, tuttavia si è rivelata impraticabile. Al momento la Farnesina “sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l’idea di un trasferimento aereo”, che comunque “sarà complesso”. Come ha spiegato il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia. Gli italiani presenti nella provincia di Hubei e nell’area di Wuhan stanno bene, la Farnesina è in continuo contatto con loro.
La situazione è costantemente monitorata dal Ministero della Salute italiano, in continuo contatto con l’OMS =Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo portale. Il Ministero ha istituito una task-force per fare fronte all’emergenza. Sul sito web del Ministero è stato pubblicato l’elenco delle domande più frequenti, con le relative risposte, sul nuovo coronavirus 2019-nCoV.
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In attesa di conoscere l’evolversi della situazione, la Cina ha preso misure senza precedenti per limitare i contagi del nuovo coronavirus. Oltre alla quarantena a Wuhan e nelle città limitrofe della provincia di Hubei, dove i mezzi pubblici sono stati sospesi, il traffico limitato e le manifestazioni pubbliche vietate, il governo ha ridotto i trasporti anche tra le principali città cinesi. Inoltre, è stato rinviato a data da destinarsi l’inizio del nuovo semestre in scuole e università. Gli studenti cinesi, pertanto hanno le vacanze del Capodanno cinese prolungate.
Misure straordinarie sono state adottate anche a Hong Kong, dove è stato deciso il blocco dei treni ad alta velocità e dei traghetti con la Cina continentale. Verranno ridotti anche i voli transfrontalieri, anche se non sarà del tutto bloccato il traffico con la Cina.
Infine, i cittadini cinesi sono stati invitati ad evitare i viaggi all’estero, per ridurre la diffusione dl contagio, essendo la malattia anche asintomatica.
Ai cittadini italiani sono sconsigliati i viaggi in Cina, soprattutto nelle zone colpite dal virus, a cominciare dalla città di Wuhan, se non strettamente necessari. Come raccomandano le autorità.
Riguardo agli strumenti da impiegare per impedire un eventuale contagio, le mascherine, che in questi giorni vediamo essere molto utilizzate in Cina, in realtà servono a poco. Possono esser utili per prevenire la trasmissione mani-bocca e per proteggere naso e bocca dagli particelle di saliva rilasciate dalla tosse o dagli starnuti delle persone contagiate. Ma si tratta di una protezione sempre parziale. Le uniche maschere che funzionano sono quelle in dotazione al personale sanitario negli ospedali, che coprono interamente il viso e hanno il respiratore incorporato.
Un modo invece molto utile per evitare il contagio, anche quello con il normale virus dell’influenza e con altri patogeni, è lavarsi le mani. Lo raccomanda l’OMS che suggerisce di lavare le mani con acqua calda e sapone per almeno 20 secondi su entrambi i lati. Le mani vanno lavate soprattutto prima di mangiare. In mancanza di acqua e sapone si possono utilizzare i disinfettanti per le mani.
Poi, è buona regola limitare i contatti con le persone che hanno sintomi respiratori e se siete voi le persone raffreddate o influenzate starnutite sempre in un fazzoletto di carta, da gettare subito dopo l’uso, o al limite coprendosi naso e bocca con l’incavo del gomito. Da evitare i contatti con gli animali quando si visita un mercato. Non mangiare prodotti animali crudi o poco cotti.
Chi presenta sintomi respiratori simili a quelli del coronavirus non deve andare al pronto soccorso, ma chiamare il medico o il 118 per farsi visitare a casa.
Sul sito Medical Facts il virologo Roberto Burioni spiega che “non ha nessun senso in questo momento evitare i cinesi, i ristoranti cinesi o i quartieri cinesi in Italia. L’unica cosa che deve essere evitata sono i viaggi in direzione della Cina, o in altre zone a rischio”.
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