Epidemia di influenza: 638mila casi ma non è stato ancora raggiunto il picco. Gli ultimi dati del bollettino Influnet.
Mentre il mondo è con il fiato sospeso per il coronavirus, l’epidemia di influenza stagionale fa il suo corso e mette a letto malati più di 600 mila italiani in una settimana. Sono gli ultimi dati del bollettino Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità, uscito mercoledì 29 gennaio, per la 4^ settimana dall’inizio del 2020. Il virus dell’influenza non solo non si ferma ma non ha nemmeno ancora raggiunto il suo picco. Ecco gli ultimi dati aggiornati.
Siamo ancora nel pieno dell’epidemia di influenza 2019/2020 e non abbiamo ancora raggiunto il picco dei contagi, che molto probabilmente si verificherà nella settimana tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Nel frattempo i casi aumentano in modo esponenziale: nella settimana dal 20 al 26 gennaio, la 4^ del 2020, si sono ammalate 638.000. Un numero ancora più elevato delle 488.000 della settimana precedente. Complessivamente, dall’inizio della sorveglianza, lo scorso 14 ottobre, le persone contagiate dal virus sono state 3.451.000. La curva epidemica continua a salire.
In questa 4^ settimana dell’anno, l’incidenza totale dell’influenza in Italia è stata di 10,6 casi per mille assistiti (10,58 per la precisione). Come sempre, il dato maggiore riguarda i bambini sotto i cinque anni, tra i quali l’incidenza è stata di 30,8 casi.
A livello territoriale, l’incidenza cresce in quasi tutte le Regioni italiane e maggiormente colpito è il Centro Italia. Le Regioni con i livelli più alti: Abruzzo (19,56 casi ogni mille assistiti), Marche (18,32 casi), Valle d’Aosta (18,07), Umbria (15,04 casi), Lazio (14,72 casi), Campania (11,92), Molise (11,50 casi) e Basilicata (10,84 casi). Calabria non pervenuta.
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In merito all’incidenza per fasce di età, i più colpiti sono i bambini: da 0 a 4 anni l’incidenza è pari a 30,78 casi per mille assistiti, invece nella fascia di età 5-14 anni è di 20,68 casi, in quella 15-64 anni è 8,95 casi, mentre negli individui di età pari o superiore a 65 anni è di 3,44 casi per mille assistiti.
L’incidenza dell’influenza è decisamente più bassa tra gli anziani grazie anche al vaccino antinfluenzale. Raccomandato anche a chi soffre di patologie croniche.
Purtroppo l’influenza non è pericolosa solo per malati e anziani, ma può causare complicanze gravi, perfino letali, anche persone giovani e sane. A Treviso una bambina di 10 anni è morta a causa di alcune rare ma gravi complicanze. Per questi motivo, il virus dell’influenza non va mai sottovalutato. Vanno prese sempre le precauzioni necessarie per prevenirlo e attenzione ai sintomi quando ci si ammala. Quando è possibile, poi, è sempre raccomandato fare il vaccino.
La morte della bambina di Treviso sarà molto probabilmente registrata nel bollettino della prossima settimana, essendo il decesso avvenuto martedì 28 gennaio.
I dati finora disponibili del bollettino di FluNews-Italia, riferiti alla 3^ settimana del 2020, segnalano che dall’inizio della sorveglianza sull’epidemia di influenza sono stati segnalati 48 casi gravi di cui 7 deceduti. Durante la 3^ settimana del 2020 la mortalità generale è stata inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 228 decessi rispetto ai 258 attesi.
Invece, durante la 4^ settimana del 2020 di sorveglianza virologica, circa il 79% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale, ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale.
Sempre nella 4^ settimana del 2020, si registra un ulteriore incremento dei campioni positivi all’influenza, con prevalenza dei virus di tipo A (69%). Nel complesso, dall’inizio della stagione influenzale, sono stati identificati 742 ceppi di tipo A e 293 di tipo B. Sono stati, inoltre, segnalati due casi di co-infezione, uno da virus A(H3N2) + B e l’altro da virus A(H1N1)pdm09 + B.
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“C’è ancora tempo fino alla fine di gennaio – ha ricordato Scotti -. L’influenza si protrarrà infatti per alcuni mesi e, dunque si è ancora in tempo per immunizzarsi e non incorrere in complicanze“.
Quindi vaccini per chi è a rischio, come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire, per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli? Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza le trovate sui siti web: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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