Durante l’esame della legge sul bullismo il deputato Filippo Sensi ha parlato di come lui stesso sia stato vittima di bullismo a causa del suo peso.
Unimamme, è proprio vero che le ferite derivate dal bullismo sono difficili da rimarginare, ce lo ricorda il deputato del Pd Filippo Sensi in un appasionato intervento durante l’esame della legge sul bullismo.
Davanti all’Aula della Camera Sensi ha parlato di temi attuali e molto sensibili, come il body shaming. “Body shaming, in particolare del fat shaming, dello stigma riservato all’obesità come diversità intollerabile, ridicola, degna soltanto di disprezzo e derisione” ha detto il deputato in un discorso che è stato applaudito dai colleghi. Lui stesso infatti ha provato in prima persona il dramma di essere stato oggetto di offese e insulti. “Sono stato per tutta la vita e sono – cito – un ciccia bomba cannoniere, un panzone, un trippone, una palla di lardo, qualcuno mi chiamava “manzo”, mio padre ci sformava. Un ragazzino una volta mi gridò: “Sensi, mi fai senso”, lo ricordo come fosse adesso. Chiunque mi conosca, Presidente, e mi scuso per il fatto personale, sa che sul mio peso scherzo, lo esorcizzo, ci sorrido, ma mi ci misuro ogni giorno, non come un’ossessione, ma come la mia dimensione, il mio spazio e sento questo sguardo che pesa, che mi pesa, già, mi pesa. Non tutti però ce la fanno, non tutti ci riescono e facciamo finta che sia un passo avanti scherzarci su, ma quando sei ragazzo o, magari, quando sei ragazza, è più difficile, lasciatevelo dire, è maledettamente più difficile. Non tutti ci scherzano, no, ci si chiude in casa, magari, si finisce in cucina a rubare cibo, si seppellisce la derisione, come? Mangiando, di più, ancora e ancora e ancora, il cibo come anestesia, come stordimento, per non sentirli più, per non sentirsi più, perdersi lì dentro perché nessuno ci trovi, tanto nessuno ci cerca, se non con lo sguardo. La vergogna del corpo ha una forza immane, suscita energie oscure che le categorie giuridiche faticano a ricomprendere, a cogliere e a capire, eppure, questi strumenti abbiamo, delicati, che possono fare altrettanto danno, dobbiamo saperlo, ma possono essere utili, dobbiamo entrarci con rispetto e responsabilità, lì dentro, qui dentro“.
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L’onorevole Sensi ha citato anche uno studio dell’Università della florda secondo cui chi è bersaglio di fat shaming è due volte più a rischio di ingrassare ulteriormente. Il parlamentare ha poi concluso così il suo intervento: “ecco, la vergogna come destino, di questo si occupa questo ordine del giorno, proprio di questo, di fare prevenzione e di aiutare e sostenere chi è vittima di body shaming e fat shaming, di evitare che la vergogna sia un destino ineluttabile, che la vergogna del nostro corpo sia una condanna sancita dalla nostra finitezza, dallo sguardo degli altri che può essere il gesto più violento e aggressivo di cui siamo capaci”. Unimamme, voi cosa ne pensate del suo intervento? Approvate le sue parole?
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