Una discoteca di Rimini fa il tutto esaurito: è “senza alcol”. Il locale si chiama Coconuts.
Si parla spesso di alcol consumato in discoteca e del grave problema che questo comporta. Il Coconuts, un locale di Rimini ha pensato bene di applicare una linea molto dura, ma efficace, che è risultata vincente.
La discoteca Cocunuts ha organizzato una festa “analcolica”, ottenendo un grande successo grazie alla partecipazione di 1300 ragazzi. Come accennavamo il locale di cui sopra ha praticamente messo al bando gli alcolici. “Non ci siamo solo limitati a non servirli: non c’erano proprio nei bar…”. Chi voleva bere, “doveva accedere al privè, ma soltanto se maggiorenne” spiega il personale del locale. Per distinguere i maggiorenni dai minorenni è stato assegnato un braccialetto di colore diverso all’entrata. Lucio Paesani, titolare del locale, spiega: ” non tutti i minorenni potevano entrare alla serata. Solo quelli che avevano compiuto 16 anni, con tanto di liberatoria firmata dai genitori. A quelli appena più piccoli, di 15 anni o giù di lì, abbiamo dato la possibilità di entrare solo se anche loro presentavano prima, nel pomeriggio, la liberatoria firmata dalle famiglie”.
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Paesani sottolinea quest’ultimo aspetto in modo particolare: “è stata una delle novità più importanti. Tante volte capita che i ragazzi escano alla sera senza dire ai genitori dove vanno. Stavolta mamma e papà non potevano non sapere“. Inoltre, per evitare che i ragazzi bevessero fuori dalla discoteca, cosa che capita sovente, è stata imposta la regola di non consentire il timbro per rientrare prima delle 2,30. “Chi usciva prima di quell’ora, se voleva tornare dentro doveva pagare un secondo biglietto”. In questo modo “abbiamo ridotto drasticamente il consumo smodato di alcol fuori dalle discoteche, che è il vero problema. Nessuno ha praticamente alzato il gomito durante la serata: siamo dovuti intervenire soltanto per 5 ragazzi”.
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Per il titolare del Coconuts la serata è stata un grandissimo successo, “l’esperimento ha funzionato alla grande. Ci ha dimostrato che i ragazzi oggi sanno ancora divertirsi senza esagerare o, peggio ancora, ubriacarsi. E per stare sul sicuro, nell’area dove si potevano bere alcolici abbiamo messo i drink al prezzo di 10 euro l’uno. Avendo deciso di far pagare dai 15 ai 20 euro il biglietto d’ingresso, è evidente che anche per i maggiorenni sarebbe stato difficile ubriacarsi, visti i prezzi”. Paesani è speranzoso, “dobbiamo iniziare a organizzare serate per i minorenni che abbiano determinate caratteristiche e consentano loro di divertirsi in tutta sicurezza“.
Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa di cui si parla su Il Resto del Carlino?
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