Studi recenti hanno dimostrato il legame tra aborti ed il progesterone ad alcune donne incinte le aiuterebbe a portare a termine una gravidanza difficile.
Due recenti studi hanno affermato che somministrare il progesterone a donne che hanno perdite di sangue durante le prime settimane di gravidanze ed a donne che hanno una storia di aborti alle spalle sarebbe utile per ridurre sensibilmente il numero di aborti spontanei. In numero di parti a termine che avverrebbero ogni anno sarebbe di circa 8,450 bambini.
Il progesterone è un ormone naturale che viene prodotto dalle ovaie in ogni ciclo mestruale ed anche dalla placenta nella gravidanza iniziale. È un ormone fondamentale per la gravidanza. Esso serve: a preparare l’utero per l’impianto dello zigote concepito, alla nutrizione della gravidanza iniziale ed a sostenerla fino al termine.
I due studi sono stati effettuati dai ricercatori del Centro nazionale per la ricerca sull’aborto spontaneo di Tommy e dell’Università di Birmingham. Il team ha pubblicato 2 nuovi studi che mostrano i vantaggi sia scientifici e sia economici della prescrizione di un ciclo di progesterone alle donne incinte già dalla prima volta che hanno perdite di sangue per prevenire un eventuale aborto spontaneo. Gli esperti chiedono che il progesterone venga prescritto gratuitamente alle donne che hanno perdite ed a quelle che hanno una storia di aborti spontanei. Perchè dalle loro ricerche dopo hanno scoperto che è importante per queste donne la somministrazione di progesterone per portare a termine la gravidanza.
Il primo dei due studi, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology, esamina i risultati di 2 importanti studi clinici – PROMISE e PRISM – condotti dall’Università di Birmingham e dal Tommy National Centre for Miscarriage Research e finanziati dal National Institute for Ricerca sulla salute (NIHR).
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• PROMISE: sono state prese in esame 836 donne con aborti ricorrenti ai quali non si è potuto dare una spiegazione di 45 ospedali nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. Dai risultati è ha riscontrato un tasso di natalità superiore del 3% con la somministrazione del progesterone, ma c’è anche una sostanziale incertezza statistica.
• PRISM: questo studio ha preso in esame 4.153 donne con perdite di sangue all’inizio della gravidanza di 48 ospedali nel Regno Unito e ha riscontrato un aumento del 5% nel numero di bambini nati da coloro a cui era stato somministrato progesterone che avevano precedentemente avuto uno o più aborti spontanei rispetto a quelli a cui era stato somministrato un placebo. Il vantaggio è stato ancora maggiore per le donne che avevano avuto “aborti ricorrenti” precedenti (ovvero tre o più aborti spontanei, con un aumento del 15% delle nascite.
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Il secondo dei nuovi studi, pubblicato su BJOG: “Journal of Obstetrics & Gynecology internazionale”, valuta l’economia dello studio PRISM e, soprattutto, conclude che il progesterone è conveniente, con un costo medio di £ 204 per gravidanza. Un costo inferiore rispetto a quello legato agli aborti spontanei: “L’aborto è un onere economico significativo, che costa al SSN del Regno Unito circa £ 350 milioni all’anno per la gestione dell’aborto e delle complicanze. E’ probabile che il progesterone sia considerato un buon rapporto qualità-prezzo nella prevenzione dell’aborto”.
Un sondaggio inedito condotto dall’Università di Birmingham su 130 medici britannici, ha scoperto che prima dei risultati dello studio PRISM, solo il 13% dei medici prescriveva alle donne con una minaccia di aborto spontaneo il progesterone. Tuttavia, dalla pubblicazione dei risultati sul New England Journal of Medicine a maggio 2019, il 75% degli medici offre ora il trattamento.
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Il professore di economia dell’Università di Birmingham, Tracy Roberts, professore di economia all’università di Birmingham: “Il nostro suggerimento è di considerare di offrire alle donne con perdite di sangue all’inizio della gravidanza e/o con una storia di uno o più precedenti aborti spontanei un ciclo di trattamento con progesterone 400 mg due volte al giorno, iniziato al momento all’inizio del sanguinamento e continuato per 16 settimane di gestazione. Nel Regno Unito, stimiamo che l’attuazione di questa strategia di trattamento comporterebbe ulteriori 8.450 nascite all’anno”.
Inoltre, invita le donne di essere informate sugli effetti del trattamento, in modo che possano quindi decidere autonomamente il giusto corso d’azione.
Il direttore del Centro nazionale Tommy per la ricerca sull’aborto e professore di ginecologia all’Università di Birmingham, Arri Coomarasamy, ha spiegato a chi ci si deve rivolgere se si hanno delle perdite di sangue o se si hanno avuti in passato degli aborti: “Dovresti richiedere un trattamento con progesterone. Poiché molti medici non avranno sentito parlare di questa ricerca molto recente, abbiamo sviluppato un’infografica semplice e chiara che puoi portare con te dal medico che spiega chiaramente i benefici del trattamento”.
Jane Brewin, amministratore delegato di Tommy, ha dichiarato: “Tommy continua a ricevere notizie da donne a cui viene negato il trattamento e da medici che sembrano incerti sulle prove. Questi studi approfonditi ora forniscono alle donne e ai loro medici un’efficace opzione terapeutica che dovrebbe essere regolarmente offerta alle donne. Vorrei chiedere di modificare le linee guida con queste nuove informazioni e di incoraggiare il servizio sanitario nazionale inglese, NHSE, ad intraprendere questo trattamento in tutto il paese, prevenendo decessi evitabili“.
Voi unimamme cosa ne pensate di questi studi? ne eravate a conoscenza? Avete preso in gravidanza il progesterone? Se si, perchè?
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