Il 24 gennaio scorso è deceduta la nota imprenditrice dei poveri, Leila Janah, che aveva speso la sua vita per aiutare le persone più sfortunate.
Il mondo piange la scomparsa di Leila Janah, conosciuta come l'”imprenditrice dei poveri”, morta a soli 37 anni. La sua storia
Era nata 37 anni fa a Lewinston, vicino alle cascate del Niagara, 37 anni fa da genitori indiani immigrati in America. Era cresciuta in California dovendo far fronte a numerose difficoltà economiche. Mentre frequentava la California Academy of Mathematics and Science di Los Angeles ha ricevuto una borsa di studio per isegnare inglese ai bambini del Ghana e quella è stata l’esperienza che le ha cambiato la vita. “Non avevo mai sperimentato nulla di simile alla povertà che ho visto lì. Mi ha aiutata a capire come la povertà opprima le persone” ha dichiarato durante un’intervista per un’associazione che si occupa di cambiamento sociale.
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Quell’esperienza le è stata fondamentale per decidere di fondare, in Kenya, Samasource. Sama, in sanscrito, significa uguale. Samasource puntava ad offrire una vita migliore a chi viveva sotto la soglia di povertà. Il suo modello di social business ha aiutato 50 mila persone a farlo. Le persone lavoravano nel campo del digitale per fornire idee, dati, progetti e strumenti poi utilizzati in vari campi: dai videogiochi alla meccanica per auto. Con l’azienda Lxmi Janah ha assunto, in India, Benin e Uganda migliaia di persone, impiegandole nel settore di creme per uso cosmetico. Centinaia di donne povere raccoglievano noci Nilotica, lungo la Valle del Nilo, le noci poi venivano trasformate in burro da utilizzare per prodotti di cura della pelle in America.
“Non è nemmeno il genio creativo. È la semplice capacità di non arrenderti quando le cose vanno davvero male” ha spiegato Leila parlando della sua capacità imprenditoriale.
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Alla fine, nella sua azienda, hanno trovato occupazione stabile 11 mila persone. Nel suo libro, Give Work, ha dichiarato: “Credo che la più grande sfida dei prossimi 50 anni sarà quella di creare un lavoro dignitoso per tutti… non attraverso distribuzioni di beni e beneficenza, ma attraverso il mercato del lavoro”.
Il 24 gennaio scorso Leila Janah è morta nella sua casa a New York a causa di un sarcoma epitelioide, tumore di cui aveva parlato anche sui suoi canali social. Era malata da qualche anno, ma ha continuato, fino alla fine, ad adoperarsi per il prossimo. “Ci mancherà la sua risata contagiosa, il suo spirito tenace e la sua capacità di ispirare tutti. Era una forza per il bene nel mondo” si legge in un comunicato di Samasource.
Unimamme, vi unirete anche voi al cordoglio per questa perdita di cui si parla sulla Cnn?
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