Epidemia di influenza: si avvicina il picco, più di 4 milioni di italiani a letto. I bambini i più colpiti. Cosa bisogna sapere.
Mentre imperversano le notizie e gli allarmi sul coronavirus, aumentano in Italia i casi di influenza, i cui sintomi sono molto simili proprio a quelli del virus proveniente dalla Cina. Non a caso in questi giorni sono stati segnalati diversi presunti casi sospetti di coronavirus che poi si sono rivelati essere solo influenza. Anche con l’influenza, comunque, non bisogna scherzare perché i suoi sintomi possono essere piuttosto gravi, soprattutto nei soggetti più deboli, come gli anziani e i malati cronici, che a inizio stagione avrebbero dovuto fare il vaccino antinfluenzale.
Nel frattempo, è uscito l’ultimo bollettino Influnet, con i dati aggiornati sull’epidemia di influenza stagionale. Non siamo ancora al picco vero e proprio ma ci siamo molto vicini. Secondo quanto riporta il bollettino, pubblicato dall’Istituto superiore di sanità, nella 5^ settimana del 2020, dal 27 gennaio al 2 febbraio, si sono registrati 795.000 casi di influenza in Italia. Dall’inizio della sorveglianza, il 14 ottobre 2019, si sono ammalati 4.266.000 individui.
Il livello di incidenza dei casi di sindrome simil-influenzale, si legge su Influnet, si colloca, per ora, all’interno della soglia di intensità media, ma si avvicina al picco epidemico stagionale. L’incidenza totale in Italia è pari a circa 13,2 casi per mille assistiti. Come sempre, sono colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 39,8 casi per mille assistiti.
Nella 5^ settimana dell’anno, a livello territoriale l’incidenza dell’epidemia cresce in quasi tutte le Regioni italiane e le più colpite sono quelle del Centro Italia: Marche (25,81 casi ogni mille), Valle d’Aosta (24,47 casi), Basilicata (19,26 casi), Abruzzo (18,97), Umbria (15,04 casi), Lazio (17,16 casi), Molise (16,61 casi), Lombardia (15,37 casi).
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Riguardo all’incidenza dell’influenza per fasce di età, i più colpiti sono i bambini: da 0 a 4 anni l’incidenza è pari a 39,76 casi per mille assistiti, invece nella fascia di età 5-14 anni è di 28,17 casi, in quella 15-64 anni è 10,23 casi, mentre negli individui di età pari o superiore a 65 anni è di 3,86 casi per mille assistiti.
L’incidenza dell’influenza è decisamente più bassa tra gli anziani grazie anche al vaccino antinfluenzale. Raccomandato inoltre a chi soffre di patologie croniche.
“Siamo vicini al picco dell’influenza. Abbiamo raggiunto già i 4,3 milioni di casi, e dunque questa stagione si sta confermando di intensità elevata: arriveremo a 8 milioni di italiani colpiti, confermando così le previsioni“, ha detto ad Adnkronos Salute il virologo dell’Università degli Studi Milano Fabrizio Pregliasco. “Siamo ancora in fase di ascesa – ha spiegato il virologo – e questo perché i casi fra i bambini continuano a salire. E l’ondata di freddo di questi giorni incrementerà la diffusione dei virus influenzali. Insomma, ci aspettiamo ancora un aumento dei casi”, ha concluso Pregliasco.
“Fino ad oggi il numero di casi è stato sempre contenuto. Lo scorso anno ci siamo trovati senz’altro di fronte a un numero ben maggiore di persone colpite“, ha detto al Resto del Carlino il dottor Vincenzo Immordino, medico sentinella di Forlì. “Il picco arriverà nelle prossime due settimane“, in ritardo sui tempi previsti, probabilmente per “le temperature abbastanza miti rispetto alla media stagionale” che “non hanno favorito la diffusione del virus“, ha aggiunto il medico. Il brusco calo delle temperature previsto per i prossimi giorni, porterà al picco epidemico, con la possibilità che si verifichino anche “due picchi influenzali“, come già accaduto in altri anni.
In merito ai dati disponibili dal bollettino FluNews-Italia, riferiti alla 4^ settimana del 2020 (20-26 gennaio), dall’inizio della sorveglianza sull’epidemia di influenza, lo scorso ottobre, sono stati segnalati 71 casi gravi di cui 13 deceduti. I casi gravi sono stati segnalati da 16 Regioni e Province autonome e hanno riguardato soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva. In 57 casi (80%) era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.). In 63 casi è stato isolato un virus di tipo A (25 casi A(H1N1)pdm09, 6 A(H3N2), 12 A/non sottotipizzato) e in 3 casi un virus di tipo B. Tutti i casi sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva e/o subintensiva, 10 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 53 sono stati intubati.
Tra i decessi per le complicanze dell’influenza c’è purtroppo anche una bambina di 10 anni, morta a Treviso lo scorso 28 gennaio.
Poi, riguardo alla mortalità generale, nella 3^ settimana del 2020 – questo l’ultimo dato disponibile al momento – è stata inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 228 decessi rispetto ai 258 attesi.
Sempre nella 4^ settimana del 2020 di sorveglianza virologica, circa il 79% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale, ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale. Nella stessa settimana, sono stati segnalati 1.140 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori della rete InfluNet e, tra i 965 analizzati, 304 (31,5%) sono risultati positivi al virus influenzale. In particolare, 210 sono risultati di tipo A (120 di sottotipo H3N2, 72 di sottotipo H1N1pdm09 e 18 non ancora sottotipizzati) e 94 di tipo B. Vengono, inoltre, segnalati due casi di co-infezione, uno da virus A(H3N2) + B e l’altro da virus A(H1N1)pdm09 + B. Nel complesso, dall’inizio della stagione influenzale, sono stati identificati 742 ceppi di tipo A e 293 di tipo B.
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“C’è ancora tempo fino alla fine di gennaio – ha ricordato Scotti -. L’influenza si protrarrà infatti per alcuni mesi e, dunque si è ancora in tempo per immunizzarsi e non incorrere in complicanze“.
Quindi vaccini per chi è a rischio, come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire, per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli? Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza le trovate sui siti web: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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