Due mamme hanno commesso violenze sessuali sulle figlie fin dai primi anni di vita per produrre materiale pedopornografico. Coinvolto anche il papà di una delle bambine.
Due donne, una residente a Terni e l’altra a Reggio Emilia avrebbero commesso violenze sessuali sulle figlie fin dai loro primi anni di vita per produrre materiale pedopornografico.
Le due donne sono state arrestate dalla polizia postale della Toscana per eseguire una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze. Con loro è stato arrestato anche un uomo di 40 anni residente in Toscana, padre di una delle due bambine, colui che riceveva il materiale prodotto dalle donne. Il 40enne del Grossetano e la mamma di Terni, con cui aveva una relazione, avrebbero concepito la figlia solo per poterne abusare sessualmente. Il gip Agnese Di Girolamo ha commentato: “da una chat emerge come assolutamente verosimile” che la gravidanza sia stata voluta “con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali condivise“. L’uomo aveva già avuto guai con la giustizia, nel 2006 era stato condannato dal Tribunale di Grosseto a 1 anno e 6 mesi per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Lo scorso novembre è stato condannato invece a 2 anni e 4 mesi dal Tribunale di Firenze per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
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L’uomo era iscritto a gruppi su Telegram e WhatsApp attivi nella condivisione di materiale pedopornografico. Il gip ha disposto l’arresto per il padre del grossetano e le due donne con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di minori e l’aver costretto le bambine a compiere e subire atti sessuali.
Per la donna di Reggio Emilia è stata aggiunta l’aggravante di aver abusato della sua qualità di madre oltre alla produzione di materiale pedopornografico. Le presunte vittime hanno 10 anni, ma venivano abusate da quando ne avevano 2, ora sono state affidate ai servizi sociali. La polizia postale avrebbe accertato almeno 3 casi di abuso da parte dell’uomo avvenuti con la complicità della madre della bambina. Quest’ultima avrebbe inoltre inviato un vademecum per sedurre minorenni e materiale pedopornografico su WhatsApp.
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Unimamme, non ci sono parole per questa agghiacciante vicenda di cui si parla su Huffington Post ma una delle domande che ci vengono in mente è perché un uomo con precedenti per reati dello stesso tipo ha potuto continuare a farlo? E ora che cosa rischia?
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