Un giovane di 23 anni ha costruito una setta di una ventina di ragazzi e ragazze, alcuni minorenni per fare sesso.
Un giovane di 23 anni di origine straniera, ma residente a Prato, uno studente universitario, ha dato vita a una setta comprendente una ventina di persone, tra cui alcuni ragazzi e ragazze ancora minorenni a cui chiedeva sesso.
Venerdì 7 febbraio sono scattate le manette per un ragazzo di 23 anni accusato di aver plagiato dei suoi coetanei e anche delle ragazze e ragazzi minorenni per ricevere sesso. Il ragazzo aveva creato una setta dove si presentava come un diavolo vampiro con poteri sovrannaturali, sfoggiando una maschera e inducendo a completa obbedienza gli adepti a cui veniva promesso di realizzare i loro desideri e che poi venivano spinti a partecipare a rituali esoterici e subire abusi sessuali.
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A far partire le indagini è stata la denuncia di una mamma i cui figli di 17 e 18 anni si comportavano in modo strano e partecipavano a incontri nei boschi. Da lì le forze dell’ordine si sono mosse per raccogliere le testimonianze delle vittime. La setta iniziava a reclutare le persone sui social e su WhatsApp per poi chiedere foto di nudi. Il capo 23enne faceva credere ai ragazzi di essere dei prescelti che nelle vite precedenti avevano avuto altre identità (Amon, Atena, Banshee, Lilith, Le Sette Furie) e che avrebbero dovuto salvare il mondo. Sempre lui ricorreva a trucchi di magia per persuaderli dei propri poteri o si faceva uccidere per finta da 2 complici per poi resuscitare.
A tutto ciò si univano anche suggestioni cinematografiche come vampiri e lupi mannari. Durante i rituali il leader dava dei morsi sulle braccia ai partecipanti “causando fuoriuscita di sangue, dolori persistenti e cicatrici”, questo doveva aumentare le loro potenzialità e “riattivare l’essenza di lupo mannaro e vampiro delle loro vite precedenti e poter così riacquistare il potere di autoguarigione dei vampiri e la forza e agilità del lupo mannaro”. In altre occasioni, invece, afferrava “con le mani la testa delle persone offese e di altri appartenenti al suo gruppo” e premeva i pollici sulle loro tempie “in modo da provocare fortissimi dolori alla testa per diversi giorni e in alcuni casi anche la perdita di sensi, rappresentando l’atto come necessario per sconfiggere entità maligne”.
Faceva loro inalare incensi e cristalli che lui chiamava “sali” o “sangue di drago” per recuperare il ricordo delle vite passate. Mentre gli incensi bruciati le persone avevano reazioni aggressive, oppure svenivano. Infine i rituali terminavano con lo sblocco sessuale dove gli adepti venivano incoraggiati a fare sesso. Per il momento le vittime accertare sono 4 tra i 17 e i 18 anni. Una ragazzina si trovava in condizioni di “totale sudditanza” a causa delle minacce di morte verso i suoi familiari. Il 23enne ora è accusato di riduzione in schiavità e violenza sessuale. Nel frattempo la polizia indaga. Unimamme, cosa ne pensate di questa lugubre vicenda di cui si parla su Adnkronos?
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