Epidemia di influenza: è stato raggiunto il picco, i casi iniziano a scendere. Gli ultimi dati aggiornati dal bollettino Influnet.
Mentre tutti sono impegnati con la psicosi da coronavirus, in Italia prosegue l’epidemia di influenza, che senza troppo clamore ha già raggiunto il picco stagionale dei contagi. Ora è iniziata la fase calante. Quasi nessuno però sembra pensare troppo alle oltre 700mila persone messe a letto dl virus in ciascuna delle ultime due settimane, mentre di fronte al minimo starnuto pensano quasi tutti al virus originatosi in Cina.
Dopo continui annunci sull’imminente raggiungimento del picco dei casi di influenza, questo era stato annunciato per l’ultima settimana e invece si è verificato in quella precedente, a cavallo tra gennaio e febbraio. Mentre nella prima settimana di febbraio i casi, pur ancora elevati, hanno iniziato a scendere. Questi almeno sono i dati dell’ultimo bollettino Influnet aggiornato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Nella settimana dal dal 27 gennaio al 2 febbraio, infatti, si sono registrati 795.000 casi di influenza. Mentre nell’ultima rilevata, quella dal 3 al 9 febbraio, la sesta del 2020, i casi sono scesi a 763.000. Meglio così, vuol dire che l’epidemia è in fase calante. Sebbene i contagi possano ancora risalire, dando luogo così a due picchi stagionali, come avevano già ipotizzato alcuni esperti. Il numero contenuto dei contagi è dovuto anche all’inverno anomalo, caratterizzato da temperature primaverili. Un effetto positivo importante, poi, è dovuto anche al numero crescente di vaccinati tra gli anziani. Scopriamo gli ultimi dati aggiornati del bollettino Influnet.
Buone notizie sul fronte dell’epidemia di influenza, l’epidemia ha già raggiunto il picco di stagione e i contagi hanno iniziato lentamente a diminuire. Infatti, nella 6^ settimana da inizio anno, quella dal dal 3 al 9 febbraio i casi di influenza sono stati circa 763.000, quasi 30.000 in meno della settimana precedente, quando sono stati 795.000. Sono gli ultimi dati pubblicati nell’ultimo bollettino Influnet, con cui viene monitorato l’andamento dell’epidemia in Italia. Dall’inizio della sorveglianza, a ottobre 2019, in Italia si sono avuti circa 5.018.000 casi di influenza.
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Come nelle precedenti settimane, anche nell’ultima la maggiore incidenza ha riguardato soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età, con 38,3 casi per mille assistiti. Comunque in leggero calo rispetto alla settimana precedente. L’incidenza totale, invece, è di 12,6 casi per mille assistiti.
Nella 6^ settimana dell’anno, a livello territoriale l’incidenza dell’epidemia diminuisce un po’ ovunque, eccetto in alcune regioni. In generale rimane elevata in quelle del Centro Italia. Le Regioni italiane più colpite: Marche (25,56 casi ogni mille), Valle d’Aosta (25,45 casi), Basilicata (18,61 casi), Abruzzo (16,23), Lazio (15,64 casi), Molise (15,83 casi), Umbria (15,14 casi), Lombardia (14,40 casi).
In merito all’incidenza dei casi di influenza per fasce di età, i più colpiti sono i bambini: da 0 a 4 anni l’incidenza è pari a 38,30 casi per mille assistiti, mentre nella fascia di età 5-14 anni è di 28,37 casi, in quella 15-64 anni è 9,76 casi, negli individui di età pari o superiore a 65 anni è di 4,09 casi per mille assistiti. In tutte le fasce di età si registra un calo dell’incidenza rispetto alla settimana precedente, tranne in quelle 5-14 anni e sopra i 65 anni, sebbene per valori molto piccoli. In generale l’incidenza dell’influenza è più bassa tra gli anziani grazie anche al vaccino antinfluenzale. Raccomandato anche a chi soffre di patologie croniche.
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Gli ultimi dati del bollettino FluNews-Italia, riferiti alla 6^ settimana del 2020 (3-9 febbraio), riportano, dall’inizio della sorveglianza, 118 casi gravi di influenza confermata, di cui 24 deceduti. I casi gravi sono stati segnalati da 16 Regioni e Province autonome e hanno riguardato soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto), ricoverati in terapia intensiva. In 95 casi (80%) era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.). In 109 casi è stato isolato un virus di tipo A (64 casi A(H1N1)pdm09, 22 A(H3N2), 23 A/non sottotipizzato) e in 9 casi un virus di tipo B. Tutti i casi sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva e/o subintensiva, 14 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 90 sono stati intubati.
Riguardo, invece, alla mortalità generale, nella 5^ settimana del 2020 (27 gennaio – 2 febbraio) è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 211 decessi rispetto ai 237 attesi. Sempre nella settimana 6^ settimana del 2020 di sorveglianza virologica, rimangono prevalenti i virus di tipo A (68,5%), in particolare quelli appartenenti al sottotipo A(H3N2).
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La prima regola è la vaccinazione per i soggetti a rischio, come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire. Per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli? Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza 2019/2020 le trovate sui siti web: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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