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Salute e benessere bambini

Ragazzino malato di leucemia curato dagli effetti collaterali della terapia: il primo caso al mondo l FOTO

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valeria bellagamba

Leucemia, al Bambino Gesù sperimentata con successo su un bambino malato una terapia che riduce gli effetti collaterali dell’immunoterapia CAR-T.

Leucemia, al Bambino Gesù una nuova terapia che riduce gli effetti collaterali della Car-T – Universomamma.it

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è all’avanguardia nella cura dei tumori del sangue a livello pediatrico. Tra le nuove terapia viene utilizzata da qualche anno la CAR-T, una forma di immunoterapia utilizzata per combattere la leucemia che non risponde alle altre cure tradizionali, come la chemioterapia. La CAR-T, tuttavia, può avere gravi effetti collaterali, anche letali, difficili da contrastare. Ora il Bambino Gesù ha messo a punto una nuova cura all’avanguardia che riduce gli effetti collaterali della CAR-T. Il nuovo trattamento è stato sperimentato per la prima volta al mondo e con successo dall’Ospedale pediatrico di Roma. Ecco di cosa si tratta.

Leucemia, la nuova terapia per ridurre gli effetti collaterali della CAR-T

L’immunoterapia è la nuova frontiera nella cura dei tumori del sangue, anche in età pediatrica. Viene impiegata quando le altre terapie tradizionali, come la chemio e la radioterapia, non hanno efficacia e in Italia è stata sperimentata per la prima volta e con successo sui bambini all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dall’equipe del prof. Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica, Terapia Cellulare e Genica. Si tratta della terapia nota con il nome di CAR-T, dal nome dei linfociti T (i globuli bianchi) che vengono utilizzati per combattere il tumore.

La CAR-T funziona in questo modo: dal paziente vengono prelevati i linfociti T che vengono poi trattati o “riprogrammati”, geneticamente modificati, in laboratorio in modo da renderli capaci di attivare il sistema immunitario contro il tumore. Questi linfociti, cellule CAR-T, vengono poi reinfusi nel paziente e una volta entrati nel circolo sanguigno sono in grado di riconoscere le cellule tumorali ed eliminarle. È dunque il sistema immunitario stesso del paziente a sconfiggere il tumore.

LEGGI ANCHE –> TERAPIA CON CELLULA CAR-T APPROVATA IN ITALIA DALL’AIFA

Terapia con cellule Car-T (iStock)

L’efficacia di questa terapia, purtroppo, non è esente da problemi ed effetti collaterali che possono essere molto gravi, perfino letali. Infatti, i linfociti T riprogrammati e reinfusi nel paziente producono una reazione infiammatoria che, oltre a uccidere le cellule tumorali, può sfuggire al controllo e compromettere le funzioni vitali del paziente. Si tratta della sindrome da rilascio di citochine (Cytokine Release Syndrome – CRS), i mediatori dell’infiammazione e della sepsi, che nei casi più gravi può provocare la morte del paziente. Per evitare l’esito letale, la sindrome da citochine è stata trattata con farmaci appositi, i quali però, oltre a sopprimere il sistema immunitario del paziente, non riescono sempre a controllare l’infiammazione.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha messo a punto con successo un trattamento innovativo, sperimentato per la prima volta al mondo su un paziente pediatrico, che permette di limitare gli effetti collaterali dell’immunoterapia con cellule CAR-T senza comprometterne l’efficacia. Si tratta della depurazione del sangue del paziente (Aferesi), che ha consentito il recupero di un paziente di 14 anni, curato con la Car-T, che era stato ricoverato in terapia intensiva a causa dei gravi effetti collaterali della sindrome da citochine.

Il nuovo trattamento è stato applicato nei mesi scorsi dai medici della Terapia intensiva pediatrica Area Rossa e dell’Oncoematologia pediatrica del Bambino Gesù, guidati dalla professoressa Gabriella Bottari. Il paziente trattato era affetto da una grave forma di leucemia linfoblastica acuta, la più diffusa in età pediatrica, che ogni anno in Italia registra circa 400 nuovi casi. Il quattordicenne è stato curato con terapia CAR-T seguita dalll’emoperfusione extracorporea, ovvero una forma di purificazione selettiva del sangue, dopo che si era manifestata una gravissima sindrome da citochine. A causa degli effetti collaterali della CAR-T, infatti, il paziente aveva sviluppato di una grave insufficienza respiratoria su base infiammatoria a una settimana dall’infusione dei linfociti-T riprogrammati. È stato possibile eliminare questi gravi effetti collaterali grazie alla depurazione del sangue, con terapia aferetica, senza che fosse compromesso il sistema immunitario del paziente. Il quattordicenne è stato dimesso dalla terapia intensiva pediatrica 15 giorni dopo il trattamento.

Trattandosi del primo caso al mondo, l’applicazione della cura è stata oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Critical Care Explorations.

La professoressa Bottari ha spiegato a Repubblica: “Nei pazienti con forme gravi della sindrome da rilascio di citochine, gli anticorpi monoclonali che inibiscono le citochine, e in particolare quello contro l’interleuchina 6, rimangono la prima linea di trattamento“. Dunque con l’impiego di farmaci appositi. “Tuttavia – ha spiegato la professoressa – , essi sono estremamente selettivi: in alcuni casi non sono sufficienti a controllare l’infiammazione e inoltre non tutti i pazienti rispondono“. Pertanto i medici del Bambino Gesù hanno sperimentato la depurazione del sangue del paziente. Nel trattamento applicato al quattordicenne è stato prelevato il sangue venoso, che è transitato attraverso delle colonne di assorbimento, il filtro CytoSorb, e quindi è tornato al paziente in un circolo continuo. In questo percorso, le citochine infiammatorie sono state catturate dalle resine speciali del filtro che lasciano passare le altre componenti non dannose, inclusi i linfociti T.  Con questo sistema si possono filtrare fino a 300 litri di sangue al giorno. In questo modo le citochine presenti nei distretti corporei raggiungono il sangue e vengono rimosse. Questo trattamento può essere impiegato in sinergia con i farmaci anti-citochine o in loro sostituzione se inefficaci. Soprattutto, ha il pregio di non interferire nella terapia CAR-T.

Che ne pensate unimamme di questi nuovi progressi della scienza medica?

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