Coronavirus: le 10 regole da seguire dal Ministero della Salute. Come lavarsi le mani, pulire le superfici ed evitare le fake news.
Continua l’epidemia di coronavirus in Cina e nel resto del mondo, sebbene in casi molto limitati. Si sono superati complessivamente i 73mila contagi, di cui oltre 72mila in Cina, mentre sulla nave da crociera Diamond Princess sono saliti a 542, di cui uno italiano. Stando alle ultime notizie. I casi in Italia, ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma, rimangono tre, i due turisti cinesi in miglioramento e il giovane italiano tornato da Wuhan, dove ha avuto luogo il focolaio dell’epidemia, che è in buone condizioni. Le vittime, invece, sono 1.875, quasi tutte in Cina, a parte pochissimi casi fuori dal Paese che riguardano comunque cinesi provenienti dalla provincia di Hubei, di cui Wuhan è il capoluogo, e che si trovavano all’estero. Tra questi c’è anche un turista cinese di 80 anni, morto in Francia. Il primo caso di decesso in Europa.
La situazione più preoccupante, tuttavia, è quella a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera in quarantena nel porto della città giapponese di Yokohama. Qui aver costretto migliaia di persone a restare chiuse dentro una nave, per quanto grande, invece di farle scendere in sicurezza, isolando i casi dal coronavirus, ha contribuito al diffondersi del contagio. Le persone che hanno contratto il virus sulla Diamond Princess sono 542 e tra loro c’è anche un italiano, tra 35 nostri connazionali a bordo. Questi connazionali, al momento non contagiati e se risulteranno negativi al virus, rientreranno in Italia tra due o tre giorni con un volo organizzato dalla Protezione Civile. L’italiano contagiato ed eventualmente altri che dovessero risultare positivi al virus saranno rimpatriati in un secondo momento, con un volo appositamente attrezzato da alto biocontenimento. In quest’ultimo caso, però, la decisione del rientro dipenderà anche dalle autorità sanitarie del Giappone che al momento hanno in cura il nostro connazionale.
Nel frattempo, giovedì prossimo 20 febbraio si concluderà dopo più di due settimane la quarantena per i 55 italiani rientrati da Wuhan a inizio mese, che si trovano in isolamento alla città militare della Cecchignola, vicino Roma.
Purtroppo l’epidemia di coronavirus – la malattia nel frattempo è stata chiamata Covid-19 mentre il virus che la provoca Sars-Cov-2 – ha suscitato panico e psicosi, accompagnati da comportamenti irrazionali anche nei luoghi dove non si registrano casi di contagio e numerosi episodi di razzismo verso cinesi o persone dai tratti orientali, anche se si tratta di cittadini europei di origine asiatica.
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Ad aumentare l’apprensione delle persone c’è anche il flusso continuo di notizie e aggiornamenti sull’epidemia che, se doverose in nome del diritto dovere di cronaca, in alcuni casi rischiano di creare veri e propri stati d’ansia o far sembrare la situazione più grave di quanto lo sia. Per l’eccesso di informazione che può creare panico è stato coniato il termine “infodemia“.
L’epidemia di coronavirus non va certo sottovalutata ed è giusto e doveroso informare i cittadini, ma le notizie che escono in continuazione, le breaking news, i post alla velocità della luce sui social e purtroppo anche le bufale o fake news rischiano di stordire e confondere le persone, che invece hanno bisogno di essere informate ma anche rassicurate sulla reale portata della diffusione del virus in Europa e in Italia.
A questo proposito, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno elaborato un decalogo con le regole di comportamento da tenere per evitare i rischi di contrarre il coronavirus e di cadere nella trappola delle fake news. Il decalogo è stato raccolto in un manifesto, realizzato anche dalla Conferenza Stato Regioni, con l’adesione degli ordini professionali medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali.
Il decalogo, pubblicato sui siti web del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità è così strutturato:
Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, ha dichiarato: “L’impegno per prevenire l’epidemia da Sars-Cov-2 passa anche attraverso i comportamenti, che devono essere basati su informazioni corrette. Oggi il virus non circola nel nostro Paese, ma seguire le misure raccomandate, a partire dal lavaggio delle mani, ci aiuta a prevenire questa e anche altre patologie infettive. Questo ‘decalogo’ rappresenta anche un bell’esempio di come istituzioni e professionisti garantiscano risposte unitarie ad una possibile minaccia per la nostra salute“.
Avete capito il messaggio unimamme? Prudenza sì, ma panico no.
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