Messaggi di sostegno da tante star e una raccolta fondi per il piccolo Quaden Bayles, vittima di bullismo a 9 anni.
Unimamme, torniamo a parlarvi della storia di Quaden Bayles, un bimbo di 9 anni australiano affetto da acondroplasia (nanismo) e per questo vittima dei bulli. La sua mamma, di recente, ha condiviso un filmato in cui il figlio piangeva disperato dopo un nuovo episodio e minacciava di suicidarsi.
Dopo aver visto il suo commovente messaggio molte persone hanno voluto manifestare la loro solidarietà e vicinanza a Quaden. Il National Rugby League’s Indigenous All Stars ha portato il bambino, come ospite d’onore, ad accompagnare la squadra prima dello scontro contro i Maori All Stars. Il cabarettista americano Brad Williams, anch’egli affetto da nanismo, ha voluto organizzare una raccolta fondi su Go Fund Me per mandare Quaden a Disneyland, in America. In poco tempo ha già raccolto 451 060 dollari su un obiettivo di 10 mila. Oltre a Williams e alla squadra di rugby anche altri volti celebri hanno voluto esprimere il loro sostegno.
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L’attore Hugh Jackman, ex Wolverine, ha pubblicato un video sul suo account Twitter invitando Quaden ad essere forte “hai un amico in me. Per favore siate gentili l’uno con l’altro, il bullismo non va bene, punto. La vita è già abbastanza dura. Ricordatevi che chiunque davanti a voi sta affrontando qualche battaglia, quindi siate gentili”. Anche l’attore Jeffrey Dean Morgan ha voluto inviare un video messaggio al piccolo: “ti sono amico, non ci siamo ancora incontrati, ma spero di farlo, hai un sacco di amici lì fuori, in tutto il mondo, che non hai ancora incontrato, noi siamo qui ti sosteniamo, andrà meglio, te lo prometto”.
Yarraka Bayles, la sua mamma, che ha diffuso il video, ha anche tenuto una conferenza stampa. La donna ha detto che spera che la storia di suo figlio aumenti la consapevolezza sul bullismo. “Stiamo perdendo troppe persone a causa del bullismo, della discriminazione, del razzismo. Ci sono tanti fattori di bullismo, perdere i propri figli è l’incubo di ogni genitore , per me questa è la realtà ogni giorno. In modo particolare le persone non capiscono che essere un ragazzo aborigeno con una disabilità è un’arma a doppio taglio. C’è razzismo e c’è discriminazione a causa della disabilità”. Nel video diventato virale la donna si appellava a tutti: “per favore educate i vostri figli, le vostre famiglie, i vostri amici“. Infine Gillian Martin, a capo dell’associazione caritatevole britannica Restricted Growth Association (RGA), commenta: “sono deliziata che questa storia sia uscita, ma c’è un problema molto profondo che riguarda il bullismo sulle persone affette da nanismo, globalmente, a livello sociale e culturale le persone trovano il nanismo divertente”. Unimamme, voi cosa ne pensate degli sviluppi di questa vicenda di cui si parla su BBC?
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