Una signora anziana ha scritto una lettera alla mamma di un bambino con l’autismo che ha aperto un blog dove condivide le gioie ed anche le sue paure.
Questa è la storia di una mamma e di suo figli autistico. La donna, qualche anno fa, ha deciso di aprire una pagina Facebook nella quale scrive, racconta e pubblica foto e video per sensibilizzare le persone sull’autismo e per far si che in molti capiscano di cosa si tratta. Un giorno ha ricevuto una bellissima lettera da una signora che ha deciso di condividere con tutti.
Kate è la mamma di tre bambini, Cooper, un ragazzino autistico, amorevole, gioioso e fantastico. Sawyer, atletico, impegnato e socievole ed infine il piccolo di casa, baby Harbour, che li ha uniti tutti come lei stessa si descrive sul suo blog. Kate ha deciso di condividere la sua vita, la vita della sua famiglia. La sua missione è quella di mostrare la bellezza dell’autismo e “costruire una comunità sicura per le famiglie per condividere le sfide uniche dell’essere genitori di un bambino con bisogni speciali”.
Con gli anni, il suo blog è diventato un punto di riferimento per genitori, insegnanti, terapisti, nonni e caregiver che stanno cercando di trovare supporto, incoraggiamento ed uno spazio sicuro anche per sfogarsi.
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Qualche giorno fa, Kate ricevuto una lettera e pubblicata su Love What Matters, che le era stata inviata da una signora di 70 anni: “Ciao cara Kate, io vedo i tuoi video ormai da anni. Sono una signora di 70 anni, i miei figli ed i miei nipoti sono grandi. Vivo in una piccola città nel mezzo dell’America di cui nessuno ha mai sentito parlare. Nella mia vita non ho mai incontrato una persona autistica ed onestamente, non sapevo nemmeno che significasse la parola “autistico”. Ti ho visto parlare di autismo e ho sentito la preoccupazione e l’amore che hai avuto per tuo figlio”.
Poi la donna incoraggia Kate nel proseguire la sua missione: “So che ti chiedi se stai facendo la cosa giusta. Dovresti condividere la vita di tuo figlio? So che ti chiedi se stai effettivamente facendo la differenza. Ecco cosa ti dico. Guardo i tuoi video e leggo i tuoi post ed è difficile per me capire. Cosa vuol dire che non parla? Tutti parlano. Cosa vuoi dire che non può andare al supermercato? Non ha senso per me. All’inizio, vedevo alcuni dei video di tuo figlio e mi chiedevo perché non gli hai detto di no. Perché è così che sono cresciuta ed è così che ho cresciuto i miei figli, con una mano ferma e amorevole, ma ho continuato a guardare i tuoi video. Ho continuato ad imparare. Mi hai insegnato. Ho visto crescere tuo figlio, tutti i tuoi ragazzi, in realtà. Ho pianto quando hai pianto ed esultato per i successi”.
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La donna infine racconta un episodio al quale le è capitato di assistere mentre era con delle sue amiche in un supermercato della suo paese: “C’era un uomo. Un uomo adulto. doveva avere quarant’anni. Tranne che c’era qualcosa di strano in lui. Una donna lo stava portando in giro. Lui si copriva le orecchie. Saltava e sbatteva le braccia. Non parlava, ma di sicuro faceva molto rumore. Io so, grazie a tuo figlio Cooper, che erano rumori di felicità. Occupava molto spazio. Si muoveva tra me e le mie amiche…qualcuna di loro era infastidita. Le mie amiche. Penso perché quest’uomo ci stava rallentando. Mentre la persona che era con lui aspettava di pagare, si è eccitato molto per le barrette di cioccolato. Ho sentito la donna parlargli con calma. Proprio come fai te, Kate. La donna era calma. Gli toccò il braccio e gli sussurrò all’orecchio. Ho scoperto in seguito che la donna era sua sorella minore”.
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A questo punto le persone in fila si sono iniziate a spazientire ed un uomo anziano ridacchiava e sottovoce disse “sbrigati”. A quel punto la donna racconta di essersi girata verso l’uomo e di avergli detto: “Lascialo in pace. L’ho fatto per Cooper e l’ho fatto per te”.
La lettera la conclude ringraziandola per averle fatto conoscere un mondo nuovo, un mondo del quale non sarebbe mai venuta a conoscenza: “Mi hai insegnato ad essere paziente ed a mostrare gentilezza. L’ho fatto oggi. Grazie per questo. Scommetto che non avresti mai pensato di raggiungere una vecchia come me e di cambiarle la vita. Non dubitare mai della tua missione, Kate. Stai educando le persone in tutto il mondo“.
Voi unimamme cosa ne pensate di questa storia? Pensate sia utile che la mamma di Cooper condivida la sua vita? Anche secondo voi è importante che si diffonda una maggiore consapevolezza sull’autismo e una maggiore gentilezza verso il prossimo?
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