La dieta degli occidentali, ricca di grassi e zuccheri, rischia di compromettere il loro cervello. L’analisi in uno studio scientifico.
L’alimentazione può incidere sul cervello e sulle sue prestazioni più di quanto immaginiamo. In particolare, un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri, come è gran parte della dieta occidentale, rischia di compromettere quelle aree del cervello deputate alla memoria e all’apprendimento. Insomma il consumo di cibo spazzatura, non solo ci fa ingrassare, ci causa problemi cardiovascolari e aumenta il rischio di contrarre tumori, ma ci rende anche meno “intelligenti“, compromettendo alcune importanti funzioni congnitive. Basterà questo a farci cambiare le cattive abitudini?
Nel frattempo scopriamo in dettaglio che cosa dice lo studio scientifico che ha scoperto il legame tra un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri e la funzionalità cerebrale.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori delle Macquarie University e Griffith University in Australia, dell’Università del Sussex nel Regno Unito, e delle Università di Yale e American University negli Stati Uniti, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Royal Society Open Science. Lo studio ha analizzato la dieta occidentale, e in particolar modo quella americana, influenzi le funzionalità di quell’area del cervello chiamata ippocampo e che è responsabile delle emozioni, dell’apprendimento, della memoria e della motivazione.
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L’alimentazione degli occidentali si basa su numerosi prodotti che hanno grandi quantità di grassi e zuccheri, e su cibi ad elevata trasformazione. Tutti possono compromettere quella parte del cervello, l’ippocampo appunto, legata all’autocontrollo, inducendo al consumo eccessivo di cibo. Pertanto il consumo di cibo spazzatura ci fa male e allo stesso tempo ci fa venire voglia di mangiarne di più. Un effetto deleterio.
Lo studio ha dimostrato che bastano anche pochi giorni, una settimana circa, di alimentazione sregolata per produrre già i primi effetti negativi sul cervello. I ricercatori hanno preso in esame 110 studenti di età compresa tra i 20 e i 25 anni di una università australiana. Il campione esaminato era composto da ragazzi di peso normale e che seguivano un’alimentazione mediamente più sana della media. I ricercatori li hanno divisi in due gruppi:
Ai ragazzi del gruppo della dieta occidentale è stata data una colazione con sandwich tostato e milkshake con elevato contenuto di grassi e zucchero. Sono stati istruiti a consumare questa colazione, poi tra il secondo e il settimo giorno dell’esperimento è stato chiesto loro di mangiare due waffle belgi per quattro giorni e di consumare il pasto principale e un dolce o una bevanda zuccherata in una catena di fast food gli altri due giorni.
Invece, al gruppo di controllo è stata data una colazione con sandwich tostato e milkshake con bassa quantità di grassi e zuccheri nel primo giorno della settimana di studio. Poi, per i restanti giorni è stato chiesto ai partecipanti di consumare la loro dieta abituale.
Ai componenti di entrambi i gruppi è stato chiesto di sottoporsi a dei test, che misurano il desiderio e il gradimento e il test di apprendimento verbale e capacità di memoria di Hopkins. Il test su desiderio e gradimento riguardava un’ampia serie di snack, mentre ai partecipanti è stato chiesto di valutare quanto volessero mangiarli. I ricercatori, poi, hanno chiesto ai partecipanti di mangiare quei prodotti e riferire quanto gli fossero piaciuti.
Inoltre, i ricercatori hanno chiesto ai ragazzi dei due gruppi di tenere un diario del cibo che assumevano e hanno anche misurato i loro livelli di colesterolo e glicemia nel sangue.
Dallo studio i ricercatori hanno scoperto che mangiare cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri anche per una sola settimana ha già un impatto sull’ippocampo. Infatti è emerso che anche se una persona è magra e in buona salute, una dieta occidentale, con dolciumi, cibi grassi e salati, confezionati e trasformati, è sufficiente anche solo per pochi giorni a compromettere la funzionalità cerebrale, rendendo più difficile per le persone controllare gli appetiti. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che quando si è più sazi i cibi golosi, come snack, dolci e cioccolata, diventano più desiderabili. Quindi diventa più difficile resistere all’eccesso di cibo.
Questa circostanza spiega perché le persone che mangiano abitualmente cibo da fast food, dolciumi e alimenti trasformati sembra che non riescano a controllare il loro appetito. Questo perché questi cibi hanno un impatto negativo nell’area del cervello responsabile dell’autocontrollo.
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La correlazione trovata dai ricercatori è che più i partecipanti allo studio trovavano il cibo appetibile quando erano già sazi, seguendo una dieta occidentale, e più erano compromesse le funzionalità del loro ippocampo, legate alla memoria e all’apprendimento. Non solo, le persone che avevano seguito questo regime alimentare avevano una performance peggiore nei test sull’apprendimento e sulla memoria anche dopo una settimana, rispetto a coloro che avevano seguito un’alimentazione più sana.
L’altro aspetto interessante è che quando i partecipanti allo studio ripetevano i test tre settimane dopo, quando erano tornati al loro normale e sano regime alimentare, le loro capacità tornavano nella norma. Il fatto positivo è che sebbene una dieta scorretta possa incidere negativamente sulle funzioni cerebrali, tuttavia il danno è reversibile quando si torna a una dieta bilanciata.
Lo studio scientifico è stato riportato da News Medical.
Che ne pensate unimamme? Avreste mai immaginato questi effetti del cibo sul cervello?
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