Scuole chiuse per il coronavirus in Italia: il provvedimento regione per regione. Tutte le informazioni utili e gli ultimi casi. Cosa bisogna sapere.
L’epidemia di coronavirus in Italia ha obbligato le autorità a prendere delle misure drastiche per il contenimento dei contagi. Su tutte ci sono le chiusure di intere città in Lombardia e Veneto dalle quali non si può uscire e nelle quali non si può entrare perché messe in quarantena, in quanto epicentro dei focolai scoperti tra il 20 e il 21 febbraio. Sono in particolare i comuni del Lodigiano, in Lombardia, e in Veneto quello di Vo’ Eugaeno ad essere isolati.
In Italia i casi di coronavirus sono arrivati a 325, di cui 11 sono i morti, 9 in Lombardia e 2 in Veneto. I decessi riguardano soprattutto i pazienti anziani o con condizioni patologiche pregresse. La regione più colpita è la Lombardia con il numero più alto di casi di Covid-19, il nome della malattia provocata dal virus, oltre che di decessi. La regione del Nord Italia ha registrato 28 nuovi casi, per un totale di 240 contagi. In Veneto, invece, sono arrivati a 45; a cui si aggiungono i 26 in Emilia Romagna. Poi ci sono i 3 nel Lazio (i due turisti cinesi, ancora ricoverati allo Spallanzani, e il giovane ricercatore italiano rientrato da Wuhan, guarito e dimesso), 3 in Piemonte, tre in Sicilia, 2 in Toscana, 2 in Liguria e 1 in Alto Adige.
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Complessivamente sono 9 le regioni italiane interessate dall’epidemia. A cui si sarebbero aggiunte nelle ultime ore anche Le Marche, con il primo caso di coronavirus in regione. Una persona positiva al virus segnalata nella serata del 25 febbbraio. Il caso è stato comunicato dalla Regione Marche, ma si aspetta la conferma definitiva dall’esito di un secondo controllo del campione. La Regione ha fatto sapere, poi, che il “paziente è stato isolato presso il proprio domicilio e si trova in buone condizioni di salute“.
I casi in Liguria riguardano persone provenienti dalla provincia di Lodi. Mentre i casi in Sicilia, a Palermo, riguardano una comitiva di turisti provenienti da Bergamo.
Sono legati all’Italia, anche i gli ultimi casi di Covid-19 in altri Stati d’Europa. A Tenerife, sulle Isole Canarie, una coppia di turisti italiani, un medico e la moglie, originari della provincia di Piacenza, sono risultati positivi al coronavirus. L’uomo è stato ricovertao all’ospedal di Candelaria, mentre circa mille ospiti dell’Hotel H10 Costa Adeje Palace dove la coppia soggiornava sono stati bloccati nelle loro camere, in attesa di provvedimenti da parte delle aitorità spagnole, con eventuale quarantena o rimaptrio.
Nel frattempo, in Spagna il Ministero della Salute ha sconsigliato agli spagnoli i viaggi nel Nord Italia, considerata zona a rischio insieme a Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Iran. Nella serata del 25 febbraio sono arrivate anche le notizie dei primi casi di coronavirus a Barcellona e Madrid. Anche in questo caso riguardano l’Italia. A Barcellona si tratta di una donna italiana di 36 anni residente in Spagna e rientrata da un viaggio tra Bergamo e Milano. La donna si era recata in ospedale con alcuni sintomi. Nella notte del 25 febbraio, invece, è stato segnalato il primo caso a Madrid, un 24enne che aveva viaggiato in Nord Italia, non si sa ancora se italiano o spagnolo, che è stato ricoverato all’ospedale Carlos III della capitale spagnola.
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La Francia ha segnalato due nuovi casi di Covid-19 che riguardano un cittadino francese, rientrato da un viaggio in Lombardia e ricoverato in un ospedale del centro del Paese, e di una donna cinese rientrata a Parigi dalla Cina il 7 febbraio e ricoverata a Parigi.
Due casi di Covid-19 nel Tirolo austriaco riguardano ancora una volta due italiani, in questo caso provenienti da Bergamo. Ora entrambi sono in quarantena dall’ospedale di Innsbruck. La donna lavora in un ospedale dalla città.
Poi, c’è il caso clamoroso del primo caso in Algeria, portato da un cittadino italiano. La notizia è stata data dal ministro della Sanità del Paese africano Abderrahmane Benbouzid. Il nostro connazionale era arrivato in Algeria lo scorso 17 febbraio e ora è ricoverato in isolamento all’Istituto Pasteur.
Infine, martedì 25 febbraio, si è tenuto alla Protezione Civile l’incontro tra governo e Regioni per concordare un piano di azioni unitarie da intraprendere per contrastare la diffusione dell’epidemia di coronavirus. La Regione Marche, tuttavia, non avrebbe rispettando l’accordo raggiunto con il Governo Conte, decidendo di chiudere comunque le scuole. Ecco cosa è successo.
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L’epidemia di coronavirus, non attesa in questi termini in Italia, ha scatenato vecchie paure, incertezza, profondo senso di smarrimento e confusione che non hanno certo aiutato la popolazione, travolta da una marea di notizie e purtroppo anche fake news. Tra le bufale che più sono circolate in questi giorni c’è quella del messaggio di testo inviato via whatsapp che comunicava la chiusura di tutte le scuole.
Una falsa notizia che è stata subito smentita ma che ha fatto in tempo a fare il giro del mondo e dei telefoni cellulari dove è comparsa. A questa falsa notizia, tuttavia, si è anche accompagnato il susseguirsi di comunicazioni sulla chiusura e apertura delle scuole. Un contrasto è accaduto tra il Governo Conte e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Quest’ultimo nella giornata di lunedì 24 febbraio aveva già disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per circa una settimana, ma durante la conferenza stampa aveva chiamato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per annullare tutto, invitando le Marche a non chiudere le scuole vista l’assenza di casi di coronavirus.
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Il 25 febbraio si è tenuto, presso la sede della Protezione Civile nazionale, un nuovo tavolo tecnico tra il governo e le Regioni per concordare le misure da prendere nell’affrontare l’epidemia di coronavirus. Di massima, il governo e le Regioni pare si fossero accordati per chiudere le scuole solo nelle zone interessate dalle forti misure di contenimento e dalla quarantena, come i Comuni isolati del lombardo-veneto. O al limite in altre parti circoscritte d’Italia dove si sono manifestati alcuni casi sporadici di coronavirus.
Tuttavia, le Marche alla fine hanno deciso di fare da sole, chiudendo le scuole dal 26 febbraio al 4 marzo. Una decisione che ha irritato il governo Conte, che ha deciso di ha deciso di impugnare l’ordinanza della Regione Marche che dispone la chiusura di tutte le scuole. La scelta delle Marche è stata criticata anche dal commissario straordinario della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che ha spiegato: “Non condivido questa scelta, è una scelta della Regione. Si sta operando per emanare questa ordinanza per tutte le regioni in cui non ci sono casi positivi e in cui si adotterà una regola comune anche per garantire ai cittadini un orientamento uniforme ed evitare la confusione“. Non la pensa così il presidente della regione Ceriscioli che nel firmare l’ordinanza ha dichiarato che “la situazione a distanza di 24ore si è ulteriormente aggravata“, probabilmente facendo riferimento al caso del primo contagiato nelle Marche.
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Le scuole chiuse nelle regioni italiane. Tutte le gite sono state sospese. Chiusi in molti regioni anche teatri, musei, luoghi di cultura, monumenti, centri sportivi e sospesi concorsi ed esami. Le scuole di massima saranno chiuse fino ai primi di marzo.
Marche: tutte le scuole e le università chiuse fino al 4 marzo, contro il parere del governo che ha impugnato l’ordinanza. Già la città di Urbino aveva chiuso le scuole fino al 27 febbraio.
Palermo: scuole chiuse per tre giorni per pulizie.
Lombardia: chiuse tutte le scuole e università.
Veneto: scuole e università chiuse.
Piemonte: scuole e università chiuse.
Emilia Romagna: scuole e università chiuse.
Liguria: anche qui le università e le scuole sono chiuse.
Trentino Alto Adige: scuole e università chiuse.
Friuli Venezia Giulia: università e scuole chiuse.
Toscana: scuole chiuse a Piancastagnaio (Siena) e Cecina (Livorno). Gli studenti sono esonerati dalla frequenza obbligatoria delle lezioni all’Università di Firenze e Pisa.
Abruzzo: sospese solo le attività didattiche dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara e i corsi di specializzazione di quella di Teramo.
Lazio: rinviata la prova di ammissione, prevista per il 25 febbraio, al corso di laurea in medicina e chirurgia al Campus bio-medico di Roma.
Campania: scuole chiuse a Cardito (Napoli), Sant’Agata de’ Goti (Benevento), Eboli e Scafati (Salerno).
Calabria: chiuse le scuole a Nocera Terinese (Catanzaro), Belvedere Marittimo e Fuscaldo nel Cosentino. Al vaglio la proposta di ordinanza regionale per chiudere scuole e università.
Basilicata: nessuna chiusura di scuole ma obbligo per i cittadini che rientrano in Basilicata e provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria (o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni) di comunicare la propria presenza ai servizi di sanità pubblica e di restare in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni.
Puglia: si studia un’ordinanza per la segnalazione preventiva al medico di base di chi sta rientrando.
Ulteriori informazioni sul Corriere della Sera e su Orizzonte Scuola.
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Informazioni aggiornate in tempo reale sulla diffusione dei casi di Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.
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