In Francia è diventato reato il catcalling, le molestie che ricevono sovente per strada le donne, ecco cosa succede.
In Francia è diventato reato il catcalling, cioè quel tipo di molestie verbali che gli uomini fanno per strada quando incontrano una donna.
Probabilmente, alla grande maggioranza delle donne sarà capitato di aver ricevuto molestie di questo tipo almeno una volta, se non in più occasioni, non solo in Italia, ma anche all’estero e secondo diverse sfumature. Le donne infatti sperimentano apprezzamenti pesati, fischi, sguardi insistenti a cui a volte nemmeno possono ribellarsi, perché altrimenti gli uomini che li fanno possono reagire con violenza o con ancor maggior insistenza. Pur non qualificandosi propriamente come violenze sono comunque commenti irrispettosi e degradanti. Già diversi anni fa, una ragazza di nome Shoshanna B. Roberts, provò a sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema filmandosi mentre passeggiava per New York e subiva catcalling.
Il filmato mostrava come una ragazza non potesse camminare serenamente in città senza ricevere commenti, apprezzamenti, fischi, attenzioni non volute, fino a sfiorare il pedinamento. Il gruppo americano anti molestie Hollaback! insieme alla Cornell University ha condotto uno studio per stabilire:
Sono stati coinvolti 22 Paesi mostrando come l’84% delle donne intervistate (16.600) avesse subito catcalling prima dei 17 anni. L’impatto emotivo è stato di: rabbia, umiliazione, frustrazione. In Italia la percentuale più alta di donne cambiava strada per la paura e il panico. Insomma, una vera epidemia mondiale. In Francia, finalmente, si è arrivato a configurare il catcalling come reato, se ne parlava già del 2018 con il progetto di una legge con multe di centinaia di Euro. Ora, grazie alla promozione della Ministra per le Pari Opportunità, Marlène Schiappa, il catcalling è un reato con multe dai 90 ai 1500 Euro, a seconda se si tratti di molestia o intimidazione.
E in Italia? Qui il discorso, come altri inerenti la violenza sulle donne, langue e a proseguire la lotta ci sono le organizzazioni spontanee. Una ragazza americana, Sophie Sandberg, ha lanciato l’iniziativa di scrivere con gessetti colorati in strada gli insulti ricevuti dalle donne e poi fotografarli e pubblicarli su Instagram. Anche Milano ha aderito all’iniziativa, ma tutte le città possono farlo scrivendo l’hastag CatCallsOf e il nome della città interessata. In questo modo chiunque può capire la vastità del fenomeno e magari comprendere che spesso non si tratta di complimenti carini e leggeri o non ci si limita a un pur fastidioso fischio, ci sono invece parole volgari, crudeli, umilianti. Noi ve ne mostriamo alcuni.
Questo è di una ragazzina di 14 anni che, vestita con un paio di leggins corto perché andava a correre con un’amica, camminava in centro a Milano, nel quartiere isola quando un uomo di 60 anni le ha detto questo. Lei ne è rimasta turbata.
Questo a una ragazza in centro, che si è sentita umiliata e, siccome tutti la fissavano, è stata costretta a scappare come una ladra. Lei, non chi l’ha offesa. Unimamme, cosa ne pensate dell’iniziativa francese e di quella su Instagram?
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