Finalmente si è conclusa la “disavventura” di Niccolò, il 17enne di Grado, il giovane che per due volte non era riuscito a tornare dalla Cina e poi in quarantena allo Spallanzani.
Il 17 Niccolò Cicogna, in quarantena allo Spallanzani e risultato negativo al Coronavirus, ha potuto riabbracciare i genitori.
La vicenda di Niccolò Cicogna il 17enne di Grado appena uscito dalla Spallanzani dopo la quarantena prevista, perché di ritorno proprio dal focolaio iniziale di Wuhan, ha rischiato, in diversi momenti, di diventare un caso diplomatico. Sicuramente, quando è partito per la Cina per studiare, molti mesi fa, immaginava che la sua sarebbe stata un’esperienza originale, persino un’avventura, ma non di questa portata. Quando a fine gennaio, la situazione del contagio da Coronavirus si è aggravato in Cina e alcune nazioni hanno iniziato a prendere seri provvedimenti, come l’Italia, vietando l’arrivo dei voli provenienti da quel Continente, si è cominciato a pianificare il rientro dei nostri connazionali.
Niccolò, purtroppo, aveva perso l’opportunità di rientrare in Italia da Wuhan 2 voolte perché, pur non avendo il Coronavirus, aveva qualche linea di febbre. Il giovane non aveva preso il volo del 3 febbraio insieme ad altri connazionali, per le motivazioni di cui sopra. Alla fine però, il 15 febbraio scorso è atterrato all’ospedale militare di Pratica di Mare con un volo attrezzato per il biocontenimento e, successivamente, trasferito all’ospedale di Roma Spallanzani dove è stato seguito dai medici, risultando sempre negativo al Coronavirus. Il giovane aveva detto durante un’intervista a Repubblica: “Sono un po’ amareggiato perché ho dovuto interrompere il percorso di studi che avevo iniziato in Cina grazie a Intercultura. È un bellissimo progetto, chi poteva pensare che sarebbe finita così? Però almeno non dovrò perdere l’anno scolastico”. Ecco come aveva raccontato la sua situazione. Niccolò non vedeva l’ora “di rivedere la mia Grado, anche se so che a Roma dovrò fare la quarantena. Ma, insomma, il peggio è passato. Certo sono stato inquieto. Nelle lunghe ore di attesa mi ripetevo ‘stai calmo, stai calmo, stai calmo’, cercando di non perdere il controllo. Però ero in contatto con i miei genitori, i miei amici, lo staff della onlus Intercultura, e questo mi ha aiutato. Così come devo ringraziare la nostra ambasciata, che mi è stata sempre vicina e non mi ha fatto sentire né solo né abbandonato”.
Dopo i 14 giorni di quarantena in cui Niccolò è sempre stato in buona salute e speranzoso finalmente ha potuto riabbracciare i genitori. “Sono felice. Non vedo l’ora di riabbracciare i miei genitori” aveva detto mentre la mamma e il papà erano già in viaggio verso Roma. Ecco che cosa ha detto il padre dello studente: “Dopo 6 mesi che non lo vedevamo e dopo tutto quello che è successo è stata una emozione fortissima riabbracciarlo”. E ancora, i genitori:” Emozione fortissima, la disavventura è finita“. Niccolò ha detto che quando il pericolo sarà passato tornerà in Cina, ma autonomamente, non da studente. Tutto è andato bene per questo ragazzo e noi ne siamo felici, voi avete seguito questa vicenda? Cosa ne pensate di quanto riportato su Repubblica?
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