A Taranto si è tenuta la seconda fiaccolata per ricordare i bambini e tutte le vittime dell’inquinamento.
Il 26 febbraio si è tenuta a Taranto la seconda fiaccolata per ricordare tutte le vittime dell’inquinamento, in particolare i bambini. Chiamata la “Fiaccolata degli Angeli“, la manifestazione è stata organizzata da Genitori Tarantini, LiberiAmo Taranto, Peacelink e altre associazioni della città pugliese da anni impegnate in una dura lotta per il diritto alla salute dei suoi abitanti.
Taranto: fiaccolata per ricordare i bambini vittime dell’inquinamento
La fiaccolata per i bambini vittime dell’inquinamento a Taranto si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 26 febbraio, quando l’Italia era travolta dal caos dell’emergenza da coronavirus, che sottratto spazio a tante notizie, tra cui questa. Genitori della città, bambini e le loro famiglie hanno partecipato al corteo dedicato agli “angeli di Taranto“, che alle 17.00 è partito da Piazza Maria Immacolata, ha attraversato via D’Aquino ed è arrivato Piazza Garibaldi, dove si è tenuto il sit-in conclusivo con le testimonianze e gli appelli alle autorità da parte di coloro che hanno perso i loro cari per tumori causati dall’inquinamento.
La lotta di questa famiglie è da sempre contro lo stabilimento dell’ex Ilva di Taranto, oggi Acelor Mittal, una delle più grandi acciaierie di Europa che, se dà lavoro a molti tarantini e con la produzione di acciaio contribuisce all’economia italiana, allo stesso tempo è una fabbrica di veleni le cui emissioni nocive hanno causato un’impennata nei casi di tumore in città. Un problema gravissimo a cui la politica non è riuscita finora a trovare una soluzione nel difficile, ma non impossibile tentativo di mediazione tra necessità economiche e tutela della salute.
Nel frattempo, l’aria continua ad essere inquinata e le persone, soprattutto i bambini, continuano a morire di tumore. La qualità dell’aria, se così si può chiamare, continua ad essere compromessa, con il superamento dei valori di soglia di acido solfidrico (H2S) e anidride solforosa (SO2) nella zona dello stabilimento di ArcelorMittal e nel quartiere Tamburi, come hanno rilevato le centraline dell’Arpa Puglia il 21 febbraio. Come scrive Repubblica nell’edizione di Bari: l’agenzia regionale di Protezione ambientale nel suo rapporto ha riportato “alcune segnalazioni inerenti la presenza di odori molesti” e ha riferito che dalla rete di monitoraggio della Qualità dell’Aria, “sono stati registrati valori di interesse per il parametro SO2 presso la centralina “Meteo Parchi“ (426,2 µg/m3), interna allo stabilimento ArcelorMittal Spa, e presso la centralina della rete QA “Machiavelli” (369,6 µg/m3) del rione Tamburi“. L’Arpa ha anche comunicato che avrebbe condotto “accertamenti… per individuare le cause di tali eventi” e che avrebbe proposto “ad Ispra, organo di vigilanza in materia di Aia nazionali, approfondimenti specifici su tali accadimenti“.
Nel frattempo, il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti ha dichiarato: “La VIIAS (Valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario) ha certificato un rischio sanitario non accettabile nel quartiere Tamburi di Taranto, questo studio è come un macigno. Arriva su chi non ha protetto la popolazione. Su chi doveva fare e non ha fatto. Dimostra che ciò che è stato autorizzato per l’Ilva a Taranto era pericoloso: un attentato al Principio di precauzione“.
Proprio la denuncia dell’emergenza ambientale e sanitaria ha accompagnato la commemorazione delle piccole vittime dell’inquinamento, durante la fiaccolata, quest’anno alla seconda edizione, dopo la prima del 26 febbraio 2019, alla quale parteciparono oltre 6mila persone. La manifestazione si tenne a un mese di distanza dalla morte di Giorgio Di Ponzio, un ragazzo morto di cancro a soli 15 anni, in una città in cui i casi di tumore sono raddoppiati in dieci anni. In testa al corteo di quest’anno è apparso uno striscione portato da bambini e ragazzi con la scritta “Tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino“. A seguire le croci bianche e i cartelloni con i volti di bambini e ragazzi morti per malattie che si ritengono legate all’inquinamento.
“Qui in piazza costituiamo di fatto, da ora, un comitato cittadino di liberazione, un comitato che avrà nella nonviolenza, nella gentilezza e nella ricerca della felicità le sue ragioni di fondazione. Cominciamo con il chiedere al potere politico tutte le risposte che non ci ha dato. L’Ilva non fa più alcun profitto“, ha detto il presidente di Peacelink Marescotti, nelle parole citate dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
Il video della Fiaccolata degli Angeli, per i bambini di Taranto.
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