A Palermo c’è in atto una guerra silenziosa, quella sui nomi delle strade dedicate a personaggi famosi, cambiate dai residenti nei nomi delle donne vittime della tratta in occasione dell’8 marzo.
L’8 marzo si avvicina e la singolare protesta sul nome di alcune vie scattata a Palermo non può non farci ricordare l’imminenza di questa importante ricorrenza per le donne.
Guerra ai nomi storici a Palermo per le donne vittime
Come accennavamo, nel capoluogo siciliano si sta svolgendo una guerra silenziosa, quella contro personaggi storici, a volte di un passato ancora recente, come Indro Montanelli, che compaiono sui cartelli di alcune vie. Nella notte tra il 5 e 6 marzo il nome del noto e celeberrimo giornalista italiano è stato cancellato, in modo ,decisamente, non ufficiale, per essere sostituito con quello di Destà. Destà era una ragazzina di 14, forse 12 anni sposata da Montanelli durante la guerra in Etiopia.
Nel corso di questa guerra, che durò dal 1935 al 1936 Montanellì sposò questa bambina e non ne fece mai mistero, tanto che c’è anche un’intervista con Enzo Biagi come testimonianza. Il matrimonio era stato una sorta di contratto pubblico sollecitato dal responsabile del battaglione eritreo guidato da Montanello. Successivamente uno dei militari etiopi suo conoscente chiese di sposare Destà e lui lo concesse. A ogni modo el cartello sotto il nome cancellato si legge: “Questa via è dedicata a Destà e a tutte le vittime del colonialismo e del patriarcato“.
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Gli altri nomi apparsi sulle vie sono quelli di Loveth Edward, nigeriana vittima di tratta, uccisa e abbandonata in un cassonetto della spazzatura di cortile di Barcellona il 6 febbraio 2012. Ora in quel luogo c’è un cartello che la ricorda. Poi vi è quello di Favour Nike Adekunke, trovata bruciata e uccisa 3 giorni dopo essere stata rapita nelle campagne di Misilmeri. Il suo nome ora è presente nel parco della Favorita, da cui fu rapita il 5 dicembre 2012. A portare avanti la guerriglia è il collettivo Fare Ala, il neonato collettivo femminista H e il gruppo di attiviste bosniache Crvena. Il loro obiettivo è quello di pensare alla storia con un intento anti colonialista e anti patriarcale con una nuova semantica. Eliminare il nome di personaggi come Montanelli vuole mettere in discussione le figure maschili che marginalizzano le voci e le storie della minoranze. L’attacco a Montanelli, in realtà, cela un attacco al nostro Paese che non ha mai fatto i conti sul suo passato colonialista.
Così il nome di Destà si lega a due vittime recenti di razzismo e violenza. Gli attivisti hanno dichiarato: “il nostro intento è di stimolare una riflessione sulla violenza e sul razzismo in un paese che fa ancora fatica a confrontarsi con un’eredità di un passato coloniale e pratriarcale“. Infine vi è anche un link per chiedere ufficialmente il cambiamento della via Montanelli in via Destà.
Unimamme, cosa ne pensate di questa iniziativa riportata su Palermo Meridione News?
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