Influenza stagionale: continua il calo dei casi. I bambini i più colpiti. I dati Influnet aggiornati.
Nel pieno dell’emergenza da coronavirus arrivano almeno notizie positive dall’influenza stagionale: i casi sono in continuo e rapido calo. In una sola settimana ci sono stati più di 100mila contagi in meno. Questo significa che l’epidemia di influenza è in fase di la conclusione, anche se non è ancora finita, e soprattutto lascerà posti liberi negli ospedali ai pazienti gravi a causa del coronavirus.
Secondo i dati aggiornati del bollettino Influnet, dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di influenza stagionale sono stati 453.000 nella 9^ settimana del 2020, dal 24 febbraio al 1° marzo. Mentre nella settimana precedente, dal 17 al 23 febbraio, sono stati circa 572.000. Di seguito gli ultimi dati aggiornati
Nella 9^ settimana del 2020 di sorveglianza sull’epidemia di influenza stagionale 2019/2020 i contagi continuano a calare: dal 24 febbraio al 1° marzo sono stati registrati circa 453.000 casi di influenza. Buono anche il dato sull’incidenza che è pari a 7,5 casi per mille assistiti, all’interno della soglia di intensità bassa (nella settimana precedente era ancora media).
Come sempre, i bambini sotto i 5 anni di età restano i più colpiti, con un’incidenza di 20,5 casi per mille assistiti.
Dall’inizio della sorveglianza, il 14 ottobre 2019, il numero complessivo di tutti i malati di influenza in Italia ha raggiunto circa 6.623.000 casi.
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Nella 9^ settimana dell’anno, a livello territoriale l’incidenza dell’epidemia è scesa, in modo considerevole, le regioni più colpite sono: Marche (16,80 casi per mille assistiti), Abruzzo (10,63 casi), Umbria (9,44 casi), Provincia Autonoma di Trento (9,01 casi), Emilia Romagna (8,97 casi ogni mille assistiti).
Per quanto riguarda, invece, l’incidenza dei casi di influenza per fasce di età nella 9^ settimana dell’anno, dal 24 febbraio al 1° marzo, i più colpiti restano i bambini da 0 a 4 anni, con l’incidenza di 20,46 casi per mille assistiti, comunque in calo. Invece, nella fascia di età 5-14 anni è di 13,95 casi, in quella 15-64 anni è di 6,54 casi, negli individui di età pari o superiore a 65 anni è di 2,49 casi per mille assistiti. In tutte le fasce di età si registra un calo dell’incidenza dell’influenza rispetto alla settimana precedente. In generale l’incidenza dell’influenza è più bassa tra gli anziani grazie soprattutto al vaccino antinfluenzale, raccomandato anche a chi soffre di patologie croniche.
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Gli ultimi dati del bollettino FluNews-Italia, riferiti alla 9^ settimana del 2020 (24 febbraio – 1 marzo), riportano, dall’inizio della sorveglianza, 169 casi gravi di influenza confermata, di cui 35 deceduti. I casi gravi hanno riguardato soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto), ricoverati in terapia intensiva.
Secondo i dati riferiti ancora alla settimana precedente: in 135 casi (82%) era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.). In 152 casi è stato isolato un virus di tipo A (84 casi A(H1N1)pdm09, 37 A(H3N2), 31 A/non sottotipizzato) e in 12 casi un virus di tipo B. Tutti i casi sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva e/o subintensiva, 16 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 126 sono stati intubati.
Per quanto riguarda la mortalità generale (totale e non solo riferita all’influenza) il dato disponibile è quello della 8^ settimana del 2020 (17 – 23 febbraio): è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 213 decessi rispetto ai 226 attesi (l’indicatore è ricavato dal sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg), basato sulla rilevazione in 19 città campione italiane che raccolgono quotidianamente il numero di decessi per gli ultra65enni per tutte le cause (non solo per influenza). Tale numero viene confrontato con quello atteso costituito dalla media dei decessi registrati nei cinque anni precedenti.
Durante la 9^ settimana del 2020 di sorveglianza virologica, rimangono dominanti i virus di tipo A (66%), in particolare appartenenti al sottotipo A(H3N2). Nel complesso, dall’inizio della stagione ad oggi, i ceppi A(H3N2) hanno rappresentato il 59% dei ceppi A sottotipizzati. Nella stessa settimana circa il 68% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale.
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La prima regola è la vaccinazione per i soggetti a rischio, come anziani, bambini, e persone immunodepresse, per prevenire. Per tutti gli altri invece valgono le comuni, ma sempre valide, regole:
Vi ricordiamo inoltre le caratteristiche che consentono di distinguere l’influenza da altre forme parainfluenzali:
I consigli degli esperti, in caso di sussistenza di questi sintomi, sono:
Cosa dite unimamme? L’influenza è arrivata a casa vostra, vi siete ammalate voi o i vostri figli? Tutte le informazioni con i bollettini sull’epidemia di influenza 2019/2020 le trovate sui siti web: Influnet, FluNews-Italia e Influweb.
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