I pediatri d’Italia scrivono una lettera alle mamme preoccupate per il contagio da Coronavirus tra i pediatri.
Unimamme, comprendiamo che alcune di voi, soprattutto chi vive con la sua famiglia nella zona rossa, possano essere in ansia per se stesse e per i vostri cari vicini e lontani, ricordiamo a tutti però che la paranoia e il panico certo non giovano a nessuno e che il vostro stato d’animo influisce molto anche sul sentire dei vostri piccoli.
Ecco perché dovreste leggere una lettera scritta a nome della Federazione medici pediatri, che sono in prima linea per garantire assistenza ai bambini, in questo momento difficile, svolgendo la loro professione, anche se può essere rischiosa per loro. Tra le mamme piemontesi è scattata la psicosi a causa di una notizia che circola su WhatsApp. Si tratta di una pediatra di famiglia che si è ammalata di Coronavirus. La lettera è firmata da: Antonio Turra, pediatra e segretario provinciale Fimp Torino, Giulio Barbero, segretario Fimp Piemonte, Emanuela Malorgio, consigliere Fimp Torino.
“Cara mamma (o chiunque tu sia), la nostra amica e collega ha fatto esattamente quello che stiamo facendo tutti noi ogni giorno non solo a Torino ma in tutta la Regione, anzi in tutta Italia: ha visitato i bambini che le mamme portavano nel suo studio con la febbre e i sintomi respiratori che tanto spaventano i genitori, nonostante sapesse (come noi tutti) che ognuno di quei bimbi avrebbe potuto trasmetterle il coronavirus e pur sapendo di non avere protezioni valide per se stessa. Le protezioni per noi operatori non ci sono: le Asl non ne hanno disponibilità e non ci sono nelle farmacie, nei supermercati e da nessuna parte le si cerchi. Anche così la nostra collega ha continuato a fare il proprio dovere e ha continuato a vistare i propri piccoli pazienti senza tirarsi indietro, pulendo lo studio a fondo, igienizzando il lettino per ogni bambino lavandosi sempre le mani e il fonendoscopio. Ha garantito, con i mezzi che aveva a disposizione e che sono quelli che noi tutti noi pediatri abbiamo, la salute dei suoi pazienti, mettendo consapevolmente a rischio la propria, e come un vero eroe si è ammalata per non lasciare soli i propri malati.
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Questo è quello che è successo. Questo è quello che ogni pediatra del Piemonte sta facendo, con la passione e l’amore per il nostro lavoro. Ecco perché, invece di criticarla e di attaccarla avrebbe dovuto ringraziarla a nome di tutte le mamme. La prossima volta, cara mamma, pensi prima di scrivere. Per superare momenti difficili come questo è di vitale importanza, oggi più che mai, la reciproca collaborazione con la fiducia verso chi si impegna in prima persona ad ogni livello e la presa di coscienza che si tratta di un problema di salute pubblica con assunzione di responsabilità per le proprie azioni da parte di tutti».
Unimamme, cosa ne pensate di queste parole riportate su La Stampa?
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