Coronavirus, in un’intervista, il padre della bimba risultata positiva ha raccontato di quei giorni difficili e fa un appello a tutti gli italiani.
Vi avevamo raccontato della bambina di 50 giorni che era risultata positiva al tampone per il Coronavirus e che dopo un periodo in ospedale è potuta tornare a casa con i suoi genitori. La piccola ora sta bene, ma come ha raccontato il padre alla giornalista, Alessandra Vivoli, del Tirreno, sono stati momenti difficili, giorni duri. L’uomo lancia un appello agli italiani. La piccola dopo il risultato del tampone è stata ricoverata al Meyer di Firenze. Qui è stata costantemente monitorata dai medici e da tutto il personale ospedaliero che l’ha accudita.
Al Tirreno, il padre ha raccontato di come sono andate le cose, di come sta la piccola e fa un appello importante che tutti dovremmo seguire.
Come affermato dall’uomo, la figlia adesso sta bene, ha ripreso a mangiare, dorme e per fortuna non ha la febbre. La piccola è stata ricoverata in ospedale e solo la madre l’è stata accanto. Il padre era a casa e come ha riferito è stato un periodo terribile: “Io ero a casa da solo, in un tunnel in cui a volte sembrava che la luce si avvicinasse e altre si allontanasse. Ho avuto conforto dalla persona più vicina a me, mia suocera. Non mi potrò mai sdebitare abbastanza per il supporto che mi ha dato in questi giorni, sia dal punto di vista pratico che morale. Mi è stata vicina la mia famiglia di origine, con in testa mia nonna, sempre positiva nonostante tutto e il mio migliore amico Ale”.
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Ha avuto la solidarietà di molte persone, persone anche che non conosceva, ma che una volta appresa la notizia gli hanno scritto sui social e gli hanno dato molto coraggio. Anche per la moglie è stato un periodo difficile: “Per mia moglie è stato contemporaneamente peggio, perché ha vissuto tutto in prima persona e meglio (tra mille virgolette) perché vedeva in tempo reale come stava la piccola. Lei sapeva in diretta come stavano andando le cose, io ero a casa e aspettavo le notizie. Il tempo non passava mai. Anche per lei è stata di grande conforto sua mamma, è stata una roccia. Lei è stata molto forte, i giorni in ospedale non sono stati facili”.
Adesso la piccola è a casa, ma i medici continuano a tenerla sotto controllo: “Tra una settimana verrà sottoposta a nuovo tampone e poi, più avanti, a nuove analisi del sangue”.
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Il personale ospedaliero ha fatto un gran lavoro e la mamma della piccola ha voluto ringraziarli pubblicamente, perché sono state seguite con “costanza ed attenzione”
Poi l’intervista si conclude con l’appello/raccomandazione del papà della piccola: “L’unico consiglio possibile è di stare in casa e, anche nel caso di contatti con persone fidate, prendere in questo periodo tutte le precauzioni del caso. Non è vero come si sentiva all’inizio che i bambini piccoli non si ammalano, l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Possono guarire e spesso lo fanno ma non è vero che sono immuni a questo virus. Restate a casa e rispettate le precauzioni: solo così se ne esce fuori”.
Voi unimamme state osservando l’ordinanza di rimanere in casa?
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