Coronavirus in Italia: aumentano i ricoverati in terapia intensiva, ospedali al Nord saturi. I dati aggiornati dalla Protezione Civile.
I nuovi dati sull’epidemia di Coronavirus in atto in Italia riportano un’ulteriore aumento dei ricoverati in terapia intensiva, con molti ospedali al Nord vicini o già al collasso, purtroppo. La situazione più grave è a Bergamo, dove non ci sono più posti liberi in terapia intensiva. Il numero complessivo dei contagiati ha superato i 30mila casi dall’inizio dell’epidemia, raggiungendo i 31.506 contagi. Le persone attualmente positive alla malattia sono 26.062, i morti complessivi 2.503 e i guariti 2.941.
In un solo giorno i pazienti positivi a Covid-19 sono cresciuti di 2.989 unità. Un numero record, in cui tuttavia sono inclusi anche alcuni casi del giorno precedente. Ecco cosa bisogna sapere sui dati aggiornati.
La Protezione Civile ha comunicato nella consueta conferenza stampa delle 18.00 i dati aggiornati sui casi di Coronavirus in Italia. Nella giornata del 17 marzo si sono registrati 2.989 nuovi casi di Covid-19 (la malattia causata dal nuovo Coronavirus, il cui nome scientifico è Sars-Cov-2), 192 guariti e purtroppo 345 morti. Il numero delle vittime è costante (ieri erano 349), mentre l’incremento dei guariti scende (ieri era stato di 414).
Il dato complessivo delle persone colpite dal Coronavirus in Italia ha raggiunto i 31.506 casi (inclusi guariti e deceduti), con un incremento di 3.526 unità dall’inizio dell’epidemia. L’aumento dei casi continua, come era previsto, ma è costante. Le persone attualmente positive al Covid-19 sono 26.062 in Italia, i morti complessivi sono 2.503 e i guariti 2.941.
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Casi di Covid-19 in Italia aggiornati a martedì 17 marzo:
Sono quasi 3mila le persone guarite dal Coronavirus in Italia, dall’inizio dell’epidemia, sebbene l’incremento sia meno della metà di ieri (quando era stato di 414 casi). Continuano a crescere in modo costante anche i morti, purtroppo, sebbene il numero esatto dei morti per Covid-19 si potrà conoscere solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso. Molti dei pazienti morti per Coronavirus, infatti, soffrivano di patologie pregresse, anche multiple.
La percentuale dell’aumento giornaliero di casi di Coronavirus nell’elaborazione grafica del Sole24Ore.
Tra i 26.062 positivi al Coronavirus alla data del 17 marzo:
Impressionante il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, la maggior parte dei quali sono in Lombardia: 879. La situazione più critica è a Bergamo, la provincia maggiormente colpita dall’epidemia. In città all’ospedale Papa Giovanni XXIII gli 80 letti della terapia intensiva per i malati di Covid-19 sono tutti occupati da pazienti ricoverati in gravi condizioni.
A Bergamo è morto il primo medico di famiglia contagiato dal Coronavirus. Si chiamava Mario Giovita e aveva 65 anni, era stato ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Le sue condizioni, riporta l’Ansa, sono precipitate in breve tempo e il decesso è avvenuto per le complicanze della malattia. A Bergamo sono 100 i medici di famiglia contagiati da Covid-19, come riferisce la Federazione medici di medicina generale (Fimmg), alcuni sono in gravi condizioni.
La distribuzione dei casi di Covid-19 su base regionale al 17 marzo 2020.
Gli italiani e i residenti che stanno rientrando in Italia, dopo essere rimasti bloccati all’estero, saranno obbligati a rimanere in quarantena per 14 giorni anche se privi di sintomi del Coronavirus. Lo stabilisce un decreto del ministro della Salute Roberto Speranza e della ministra dei Trasporti Paola De Micheli.
In occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, che ricorre proprio oggi, 17 marzo, il ministro Speranza ha voluto inviare un messaggio agli italiani: “Ci sono tante persone che svolgono un lavoro fondamentale in questi giorni difficili – ha scritto su Facebook – I primi sono le donne e gli uomini che si prendono cura di noi dentro e fuori dagli ospedali. Vanno protetti e difesi prima e più di altri con i migliori dispositivi di protezione. Poi ci sono i lavoratori che non possono fermarsi perché le loro filiere sono vitali. Penso agli agricoltori, a chi lavora nei supermercati, ai trasportatori, ai corrieri, a tutti gli esercenti che vendono beni essenziali. C’è chi assicura che le telecomunicazioni e l’energia arrivino in tutte le case e in tutte le aziende. Ci sono le forze dell’ordine, l’esercito, le polizie locali. Ci sono poi quei lavoratori che fanno in modo che la nostra economia non si fermi del tutto, da alcune industrie ai servizi e alla pubblica amministrazione. Sono fondamentali e vanno protetti e difesi al meglio secondo le specificità del loro lavoro. Tutti gli altri possono aiutare il Paese stando a casa, limitando ogni possibile contatto e prendendo ogni precauzione. Oggi è il 17 Marzo, anniversario dell’Unità d’Italia. È un momento molto difficile ma ci fa vedere quanto ciascuno è importante per l’altro. Dimostriamo di essere un grande Paese. Ce la faremo, ma abbiamo bisogno che ciascuno faccia la propria parte. Forza!“.
I dati della sorveglianza integrata Covid-19 in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornati al 17 marzo 2020.
L’età media dei contagiati da Coronavirus è sopra i 60 anni e si tratta soprattutto di uomini. Rari sono i casi di bambini e ragazzi, poco più dell’1%. Gli operatori sanitari contagiati sono 2.629. Il maggior numero di pazienti deceduti è nella fascia di età 80-89 anni (851 casi, il 42,5%), seguono i pazienti tra i 70 e 79 anni (708, il 35,3%).
Come state affrontando unimamme questa epidemia?
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Informazioni aggiornate sull’epidemia di coronavirus e su come comportarsi sul portale web del Ministero della Salute: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
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