In Cina nessun nuovo caso interno, neanche nell’ Hubei. E’ la prima volta dall’inizio della pandemia. Wuhan allenta la quarantena.
In Cina oggi, nessun nuovo caso, neanche nell’ Hubei, è la prima volta dall’inizio della pandemia, zero casi. Purtroppo però i casi di positivi provenienti dall’ esterno sono continuati ad aumentare ed oggi hanno toccato il loro picco con 34 nuovi casi.
In Cina sono stati registrati in tutto 81.000 mila casi di infezione e di questi, soltanto 7.263 persone sono ancora malate. Oggi nelle ultime 24 ore sono morte però 8 persone, tutte a Hubei. Ora la pandemia è sotto controllo anche lì dove tutto ha avuto inizio, nella provincia di Hubei e a Wuhan. E oggi il gran risultato di “zero casi”. Ci sono ovviamente esperti e virologi che dubitano di questi dati. Ma se i dati sono affidabili “zero casi” è un grandissimo risultato che non sarebbe stato possibile ottenere senza lo sforzo di tutta la comunità e di centinaia di migliaia di medici ed infermieri. I morti sono stati 3245 ma la Cina oggi ne è uscita vincitrice. Purtroppo però il “nemico invisibile” potrebbe tornare, insieme ai viaggiatori cinesi ed internazionali: i casi importati sono già diverse decine. Il professore di salute pubblica Xi Chen della Yale University avverte “Se nella imminente primavera ci dovesse essere una ripresa del virus, la Cina sarebbe più esposta perché mentre altri paesi del mondo ora cercano di sviluppare immunità nella popolazione, in Cina si è combattuto solo per fermare il contagio.”
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Oggi la tv statale cinese, la Cctv, ha riportato le decisioni sulla prevenzione e il controllo, prese dalla task force locale. A Wuhan la città che ha avuto il primo focolaio di Coronavirus, è stata allentata la quarantena visto l’azzeramento dei contagi. Nelle zone a “zero infezione” hanno permesso “attività personali” nei compound abitativi.
Nel resto della regione dell’Hubei, di cui Wuhan è capoluogo, e che negli ultimi 14 giorni non ci sono stati nuovi contagi, sarà consentito l’ingresso dall’esterno, questo secondo un post del governo provinciale. La paura è che chi torna a casa nell’ Hubei dall’esterno possa innescare una seconda ondata di infezioni “se non imponiamo misure più severe in questa fase, i nostri precedenti sforzi per prevenire la diffusione della malattia in questi due mesi, potrebbero essere completamente sprecati“, dice Carrie Lam delegato amministratrice delegata di Hong kong.
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Ci sono una decina di italiani che sono rimasti a Wuhan perché è li la loro casa e Wuhan è la loro città. Tra questi Lorenzo Mastrotto, di Vicenza che ci lascia la sua testimonianza: “il momento più buio? A fine gennaio, quando qui a Wuhan ci sentivamo il lazzaretto del mondo, isolati da tutti. È stato un crescendo di disposizioni restrittive, a partire dal 23 gennaio. Prima ci hanno detto di uscire solo uno per nucleo familiare ogni due giorni, poi ogni tre, alla fine ci hanno chiesto di restare dentro casa e aspettare.” Lorenzo ha una moglie e due bambini piccoli e per lui è stato molto difficile avere speranza in quel momento: “poi, 14 giorni dopo l’ultima uscita, mi sono reso conto che siccome stavo bene, stavamo tutti bene, bastava restare a casa e seguire le disposizioni per restare puliti dall’ infezione. Un grandissimo sollievo quel 14º giorno, ci ha dato la spinta per non cedere. E ora siamo qua, sani.” Ora Lorenzo telefona a casa per informare e stare vicino alla sua famiglia in Italia “Telefomo a mio fratello e ai miei genitori e gli spiego che così si deve fare per battere l’epidemia”.Ora che Wuhan è tornata alla normalità la sua gente merita di tornare a vivere.
La battaglia contro il Coronavirus non è finita, come dice Xi Jinping: “il virus potrebbe tornare, non possiamo abbassare la guardia”, Per evitare questa eventualità la Cina ha imposto misure molto restrittive: chi arriva dall’ estero viene sottoposto a un primo screening della temperatura e poi, deve fare una quarantena di 14 giorni in un luogo indicato dalle autorità, a proprie spese.
Wuhan, come capitale dell’epidemia è stata additata fin da subito per aver fatto nascere e diffondere il coronavirus. Ora che anche noi siamo stati i primi in Europa ad affrontarla e a soffrire, ci rendiamo conto di come siamo stati insensibili verso i cinesi. Ora l’esperienza di questo popolo è diventata oro per tutto il mondo.
E voi Unimamme cosa ne pensate di questa notizia di cui parla il Corriere, e del dramma che hanno vissuto Lorenzo e gli altri cittadini di Wuhan?
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