La Ministra Azzolina ha chiarito, con una nota del 17 marzo, il ruolo della didattica digitale in questo momento tanto delicato.
Ormai da alcune settimane i docenti fanno lezione online per non far perdere tempo prezioso agli alunni, sia i giovanissimi, che gli studenti universitari. Si tratta di uno sforzo non trascurabile, considerando che non tutti o non tutte le regioni sono aggiornate. Sappiamo che tanti docenti hanno sopperito con grande elasticità dove c’erano carenze.
In un’ultima nota, risalente a martedì 17 febbraio la Ministra Azzolina, ha fornito alcune specifiche, circa:
Finalmente, in questo documento, vi sono indicazioni specifiche sulla progettazione delle attività. Una delle indicazioni, per esempio, è quella di revisionare la progettazione di inizio anno. Si tratta, appunto di consigli poi da adeguare ad ogni specifica situazione. A ogni modo almeno una revisione del programma, secondo la Ministra Azzolina sarebbe necessaria:
Emerge chiaramente che niente potrà mai sostituire completamente l’importanza fondamentale della didattica in aula, nonostante questo, nei limiti del possibile, si può dar vita a un “ambiente di apprendimento”, sebbene inconsueto. Si invita quindi a usare tutto l’apparato digitale a disposizione, videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo, caricamento di materiali su piattaforme adibite, usare il registro di classe digitale in tutte le sue potenzialità. La Ministra sottoline anche “Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano
sollecitare l’apprendimento“. La didattica online prevede più momenti di relazione tra docenti e studenti per verificare l’efficacia e il miglioramento degli strumenti adottati. Si dovrebbe privilegiare la scuola virtuale.
La didattica a distanza non deve essere un “un adempimento formale. Occorre ritornare, al di fuori della logica dell’adempimento formale e della quantificazione, alla coordinate essenziali del sistema scolastico. Inoltre, bisogna tenere in considerazione che la quantificazione di attività, compiti, ecc.. non deve essere il criterio principale da seguire. Per l’organizzazione dunque bisogna considerare:
Ogni docente deve quindi, oltre a quanto accennato prima, deve confrontarsi con gli altri docenti per evitare un eccessivo carico cognitivo. In alcune scuole, pochi giorni dopo l’inizio delle attività, è stato inviato un questionario di gradimento rivolto ai genitori da cui è emersa la collaborazione dei genitori e la soddisfazione degli utenti. I presidi cercano di far rispettare ai docenti le ore di insegnamento giornaliere, come da calendario. Per andare incontro a chi ha più figli i professori, a seconda dei casi, si organizzano con lezioni da 20 minuti. Il direttore scolastico deve monitorare e verificare. Dunque coordina le attività dei professori, così come le risorse, promuove l’interazione tra i vari docenti delle materie in modo da sostenere anche quelli meno esperti in materia digitale. In aggiunta coordina anche la figura dell’Animatore Digitale e del Team Digitale per il sostegno alle attività innovative, infine deve controllare che non ci siano sovrapposizioni tra le materie e carichi eccessivi di compiti. Resta, inoltre, viva l’organismo del Consiglio di classe nella ratificazione delle attività svolte e nel bilancio finale delle attività.
Chiaramente poi gli insegnanti dei vari ordini sanno come indirizzarsi agli alunni a seconda dell’età. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, bisognerebbe cercare un legame con le famiglie, fare attività coinvlgenti, simili a quello svolte in aula, ma a distanza, anche tramite messaggi vocali e video. In caso di bisogno tutti sono invitati a farsi aiutare, magari dai rappresentanti di classe. Da privilegiare l’aspetto ludico. Nel caso della scuola primaria bisogna trovare un buon equilibrio tra attività didattica e momenti di pausa. Come sappiamo sono anni che gli esperti mettono in guardia i genitori sul fatto che i figli trascorrono troppo tempo davanti allo schermo. In modo particolare, i professori, dovrebbero organizzare compiti e lezioni in modo da gravare il meno possibile sui genitori che, a loro volta, lavorano in smartworking, quindi sono presi e necessitano del pc per lavorare. Stessa cosa per i compiti assegnati, per il medesimo motivo.
Scuola secondaria di primo e secondo grado: si suggerisce l’alternanza tra partecipazione ed attività in tempo reale in un’aula virtuale e fruizione autonoma per approfondimento e svolgimento delle attività. Istituti tecnici: se non è possibile utilizzare laboratori digitali per le simulazioni operative e altre formule si suggeriscono contenuti teorici propedeutici che, successivamente, verranno collegati, alla riapertura delle scuole, alle attività tecnico pratiche. In ultimo, il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, ha commentato su Facebook:
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“Tutti gli STUDENTI devono essere messi in grado di poter seguire e frequentare la DIDATTICA A DISTANZA. Il diritto allo studio prima di tutto.
Il ministero ha già distribuito 46.152 tablet in tutta Italia e il decreto #curaitalia ha stanziato altri 70 milioni di euro per l’acquisto di device per gli studenti.
Fateci arrivare le richieste e provvederemo in tempi rapidissimi. Facciamo presto!
Per RICHIEDERE GLI STRUMENTI (tablet, computer, ecc.) le scuole possono scrivere qui:
➡ supportoscuole@istruzione.it
Per avere GIGA ILLIMITATI messi a disposizione da Tim, Fastweb, Iliad, Vodafone e Wind le info le trovate qui
➡ https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/”
Unimamme, cosa ne pensate dei provvedimenti del Ministero in questa nota consultabile anche da voi sul sito del Miur?
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