Coronavirus: può essere pericoloso anche nei bambini secondo un nuovo studio scientifico.
I bambini si ammalano raramente di Coronavirus, come confermano i dati della sorveglianza sui contagi, e quando accadde manifestano solitamente sintomi lievi e non rischiosi. Tuttavia, esistono anche dei casi in cui il Covid-19 (nome della malattia causata dal nuovo Coronavirus Sars-Cov-2) può essere pericoloso anche nei bambini. Lo ha stabilito uno studio scientifico in Cina.
La pandemia di Coronavirus in atto nel mondo sta sconvolgendo le vite di decine di milioni di persone. Man mano che i contagi avanzano, gli ospedali si riempiono e le persone purtroppo muoiono. Ora non è più solo l’Italia ad applicare misure fortemente restrittive degli spostamenti dei cittadini e di chiusura di locali ed esercizi pubblici, ma anche gli altri Paesi europei che sono corsi ai ripari dopo aver visto aumentare i loro contagi in modo repentino. Al momento il distanziamento sociale è l’unica via praticabile per contenere o almeno rallentare il contagio. È indispensabile per scongiurare il collasso degli ospedali e in particolare delle terapie intensive.
A chiudere per prime sono state le scuole, nonostante i bambini e i ragazzi si ammalino meno di Coronavirus. Tuttavia, i più giovani possono essere un pericoloso veicolo della malattia e contagiare gli altri anche se hanno pochi sintomi o sono asintomatici.
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Come mostrano i dati epidemiologici, con la conferma di quelli aggiornati della sorveglianza sul Covid-19 in Italia, sono molto pochi i bambini e i ragazzi che si ammalano di Coronavirus e solitamente presentano sintomi lievi o al più simili a quelli di un’influenza. Tuttavia non mancano i casi in cui il Covid-19 può essere pericoloso anche nei bambini, soprattutto in quelli più piccoli. La conclusione viene da uno studio effettuato in Cina, dove l’inizio dell’epidemia di Coronavirus dalla fine dello scorso anno (per questo motivo si chiama Covid-19, da 2019) ha consentito ai ricercatori di osservare la malattia e i suoi effetti in un tempo più lungo. In rari casi di Coronavirus sui bambini, gli studiosi hanno osservato gravi problemi respiratori, non difformi da quelli che possono verificarsi negli adulti, soprattutto anziani o con patologie pregresse. Certo, si tratta sempre di una minoranza, pari al 6% del campione esaminato, ma comunque da tenere in considerazione.
Lo studio sugli effetti del Coronavirus sui bambini, uno dei tanti, è stato condotto presso il centro medico pediatrico di Shanghai su un campione di 2.143 bambini e adolescenti di età compresa da 0 a 18 anni di età con sintomi da Covid-19 o comunque compatibili con la malattia. I ricercatori hanno osservato che
Per quanto riguarda, invece, gli altri bambini del campione esaminato, una metà ha sviluppato sintomi lievi, come febbre, tosse, affaticamento, congestione delle vie respiratorie, nausea e diarrea. Inoltre, circa il 39% di bambini e ragazzi esaminati ha avuto la polmonite e problemi ai polmoni ma senza mostrare difficoltà respiratorie.
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Nei bambini e ragazzi i contagi da Covid-19 non presentavano differenze di genere. Mentre negli adulti sono gli uomini ad essere maggiormente colpiti rispetto alle donne. I ricercatori, invece, hanno scoperto che nonostante i sintomi generalmente più lievi della malattia nei bambini, quelli più piccoli, e soprattutto i neonati, sono più vulnerabili all’infezione.
Lo studio è stato condotto dal professor Shilu Tong, direttore del Dipartimento di epidemiologia clinica e biostatistica del centro medico pediatrico di Shanghai, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics con il titolo di “Epidemiological Characteristics of 2143 Pediatric Patients With 2019 Coronavirus Disease in China“, “Caratteristiche epidemiologiche di 2143 pazienti con il Coronavirus 2019 in Cina” (l’articolo è stato sottoposto a revisione, ma la pubblicazione deve essere ancora completata).
Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), ha commentato così lo studio cinese: “I bambini presentano in genere quadri più lievi, ma questo non significa che non siano infettati e quindi possibili diffusori del virus. Da tutta la letteratura si evince, comunque, che la gran parte dei contagi sono dovuti a esposizione, in ambito familiare, a persone infette, anche se a volte asintomatiche. Serve pertanto molta attenzione anche in casa” su SkyTg24.
Che cosa ne pensate unimamme?
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Informazioni aggiornate sull’epidemia di coronavirus e su come comportarsi sul portale web del Ministero della Salute: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
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