La Ministra Azzolina ha dato delle risposte a domande che molti studenti, in questo periodo legato all’emergenza coronavirus, si stanno facendo sulla scuola.
Novità per quanto riguarda l’inizio delle scuole sono trapelate dal Ministero per l’Istruzione. Sembrerebbe che le scuole non apriranno prima di giugno, dipenderà da quando si raggiungerà il picco dei contagi. Il Ministro Azzolina ha garantito che nessuno perderà l’anno scolastico.
In un primo momento sembrava che le attività scolastiche dovessero ripartire lunedì sei aprile, ma, come riportato anche da Fan Page, la chiusura si prolungherà. E’ la stessa Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che ha dato l’indicazione: “Non è possibile dare un’altra data, dipenderà dall’evoluzione di questi giorni. Riapriremo le scuole quando avremo garantita la sicurezza di studenti e personale“. Inoltre, da indiscrezioni, sembrerebbe che le scuole non apriranno le loro porte a studenti e personale fino a giugno.
A Repubblica, le fonti del Ministero hanno dichiarato: “Dipenderà molto da quando si raggiungerà il picco dei contagi: se sarà a fine marzo, potremmo liberarci del Covid- 19 a metà maggio. Con un picco a metà aprile, i tempi di guarigione del Paese si spostano verso l’inizio di giugno”.
Il problema è che non si hanno evidenze di altri Paesi, in Cina sono state sospese tutte le attività didattiche fino a quando il virus non sarà definitivamente debellato.
La Ministra Azzolina tranquillizza gli studenti nel caso in cui le scuole non dovessero riaprire: “L’anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso, gli studenti non devono pagare questa situazione di emergenza”. Come riportato da SkyTg 24, in un programma radiofonico, ha ribadito che “sugli scenari, li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza“. Inoltre ha parlato anche degli esami di maturità, alle varie soluzioni che stanno pensando: “Sulla maturità stiamo pensando a varie soluzioni, il ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne”.
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L’esame di Stato non sarà “semplificato”: “Gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo. I voti verranno dati sulla base dell’autonomia e dei criteri decisi dal collegio docenti i docenti valutano: non ci sono indicazioni che vengono a livello centrale. Abbiamo scritto delle linee guida e l’insegnante, nella sua libertà di insegnamento, valuterà gli studenti“. Per l’Azzolina, la didattica a distanza è un buon sistema anche per rassicurare gli studenti che si trovano spaesati. Certo, non per tutti funziona bene: “C’è un grande sforzo da parte dei docenti. So che alcuni sono in difficoltà, ma la situazione potrà migliorare. Non abbiamo alternative, non devono essere gli studenti a pagare questa crisi. E ricordo che la didattica a distanza non è solo apprendimento ma anche rassicurazione per gli studenti”.
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Nell’ultimo decreto “Cura Italia”, sono stati stanziati 85 milioni per la didattica a distanza: “Li investiremo sulla base dei dati che ci arrivano anche dal monitoraggio che stiamo facendo e che ci dirà dove sono le scuole e gli studenti più in difficoltà”.
Voi unimamme cosa ne pensate? Quando i nostri ragazzi potranno tornare a scuola? Come si trovano i vostri figli con la didattica a distanza?
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