I consigli per mettere al sicuro i ragazzi che passano tanto tempo sui rischi a causa dell’adescamento online durante l’isolamento contro il coronavirus.
Con la chiusura delle scuole, l’isolamento forzato a causa dell’emergenza coronavirus ha fatto si che ragazzi di tutte l’età stiano più tempo collegati ad internet. Sicuramente è un modo per tenersi aggiornati ed in contatto con amici e parenti che non si possono vedere di persona, ma non bisogna dimenticarsi che la rete può essere un “luogo” pericoloso. L’organizzazione internazionale per la protezione dei ragazzini da ogni forma di sfruttamento: turismo sessuale, prostituzione, pornografia, tratta e adescamento attraverso internet, l’ECPAT, ha dato dei consigli per tutelarsi.
Come riportato anche da Repubblica, il presidente di ECPAT Italia, Giampaolo Russo ha dichiarato: “Negli ultimi giorni sono incrementate del 50% le segnalazioni per adescamenti. Le Istituzioni doverosamente si stanno occupando di contenere il Covid-19, ma è opportuno che inizino ad interrogarsi sulle possibili conseguenze di tutto questo, la salute mentale è fondamentale”. Anche il segretario dell’Ong, Jasmin Abo Loha, ha ricordato che internet non è ne un “baby parking e nemmeno un’area protetta per un adolescente”: “Sono 15 anni che frequentiamo scuole ed incontriamo genitori per comprendere insieme il potenziale della rete e come saper riconoscere situazioni di pericolo”.
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Purtroppo c’è ancora poca informazione tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti, su come usare in modo sicuro uno strumento che può essere importante nella nostra vita. Per questo motivo l’ECPAT Italia ha creato una guida, “BE HAPPY, BE SAFE”, nella quale ci sono dei semplici, ma utili consigli che possono essere d’aiuto ai genitori ed ai figli su come utilizzare nel modo più corretto ed efficace il computer e la rete.
Il primo consiglio che gli esperti danno è rivolto ai genitori: E’ bene educare i ragazzi sui rischi, che anche inconsapevolmente, possono correre nel web. Facendo degli esempi concreti e ribadendo loro che qualsiasi comunicazione circoli sulla rete è accessibile a chiunque: “Ricordate loro che Internet non è una “zona franca” in cui tutto è permesso solo perché fattibile, le regole basilari della convivenza civile (il rispetto per le persone, per le opinioni etc.) devono essere il criterio di riferimento quando inseriamo contenuti sul web. Occupatevi voi di scaricare/aggiornare software, semmai i vostri figli avessero questa esigenza devono chiedervi il permesso”.
• Con i più piccoli, sotto i 12 anni, è meglio stargli vicino mentre usano internet, ricordare che anche sulla rete ci possono essere problemi reali e di usare dei software di protezione e di parental control.
• Con i ragazzi dai 12 ai 18 anni chiedere sempre cosa hanno fatto o visto sul web. Ricordargli che “comunica tramite chat e/o Social Network potrebbe non corrispondere al profilo creato per quanto riguarda sesso, età, intenzioni etc”. In genere, l’anonimato e false generalità vengono utilizzate principalmente da truffatori, hacker di conti correnti, di notizie riservate, etc. Quindi anche, ma non solo, da maniaci sessuali”.
• Importante ricordargli che ci sono dei rischi pubblicando sui Social Network e/o spedendo tramite chat dei materiali foto e/o video che li ritraggono. Questo perché ogni immagine o informazione può essere utilizzata per scopi diversi da quelli di chi pubblica.
• Non accedere in nessun sito nel quale sia richiesta la carta di credito o comunque di non fornire dati personali (dove si abita, la scuola, i nomi dei genitori, fratelli, sorelle…).
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• Imponete un tempo di utilizzo del pc quotidiano, fatte salve eccezioni per svolgere ricerche scolastiche.
• Insegnare a diffidare delle informazioni nei blog e nei forum soprattutto quando si opta per il “fai da te”, dite loro che esistono siti istituzionali e/o di organizzazioni ed enti fidati dove poter reperire informazioni ufficiali, che in caso di problemi di salute
nessuno può sostituirsi al medico, che non esistono prodotti miracolosi e chi pretende di venderli abusa esclusivamente della credulità popolare.
I pericoli sono diversi, come ricorda l’associazione, si va dal cyberbullismo, al cyberstalking, allo scambio di materiale pedopornografico, al sexting ed all’adescamento. E’ importante segnalare alle autorità competenti qualsiasi episodio sospetto.
L’adescamento o grooming è una tecnica che è molto diffusa. Il potenziale abusante e/o sfruttatore mette in atto delle tecniche di manipolazione psicologica: attenzioni, dimostra di prendersi cura della potenziale vittima con l’obiettivo di prendere il controllo del minore anche con minacce e ricatti. Si passa dalla conquista online, attraverso chat di social network, per poi passare anche all’incontro fisico per avere dei rapporti sessuali. Attenzione perché ci sono persone adulte che si fingono minorenni per entrare in contatto con gli adolescenti.
L’ECPAT Italia Onlus è nata con l’obiettivo di introdurre nel nostro ordinamento giuridico misure sanzionatorie per ogni forma di sfruttamento sessuale dei minori. Nel 1998 è stata approvata la legge 269, norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù.
Voi unimamme controllate i vostri figli mentre sono su internet? Seguirete i consigli degli esperti?
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