Una mamma di 43 con 2 figli è morta di polmonite a causa del Coronavirus, la sua situazione clinica era stata sottovalutata.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la drammatica vicenda di una mamma della bergamasca che, a causa del Covid – 19, ha lasciato orfani due ragazzi. La provincia di Bergamo è la più colpita da questo flagello che sta chiedendo un tributo altissimo in vite umane in Lombardia e in alcune province in particolare.
Il fatto che, in prevalenza, i caduti siano persone molto anziane con patologie pregresse non ci deve lasciare insensibili o darci un senso di sollievo, perché si tratta dei nostri genitori, nonni, zii, zie, ecc.. che magari avrebbero vissuto ancora anni più o meno sereni insieme ai loro cari e che invece sono stati portati via senza nemmeno il conforto di avere i parenti vicini in ospedale o di rivederli un’ultima volta. In alcuni casi, come quello di cui vi parliamo oggi a piangere un membro della famiglia sono due adolescenti e un marito, in primis. Meno di un mese fa Jessica Barcella, mamma di 2 ragazzi di 13 e 16 anni, aveva festeggiato insieme alla famiglia i 16 anni del figlio Christian. Un paio di settimane fa, il figlio Samuel, di 13 anni, l’ha trovata in agonia a letto “la mamma non si sveglia” ha esclamato, subito, allarmato.
La sorella racconta così l’imprevedibile tragedia che li ha colpiti, perché Jessica era una mamma in salute. «Stava benissimo, in generale non ha mai avuto un’influenza nella sua vita. Non fumava, non beveva: era anche salutista nel mangiare, benché mai estremista. Eppure si è ammalata ed è morta». Tutto è iniziato il 29 febbraio scorso, con un po’ di febbre e qualche dolore che poteva essere tipico dell’influenza. La donna aveva assunto una tachipirina e il giorno dopo sembrava stare un po’ meglio. Il 2 marzo, un lunedì, le sono però tornati forti dolori, in modo particolare al torace. Il giorno seguente il marito l’ha accompagnata all’ospedale di Seriate e lì le hanno fatto una radiografia diagnosticandole una polmonite con versamento pelurico sinistro. Le hanno fatto indossare una mascherina e l’hanno lasciata in attesa dei risultati dell’esame.
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Le hanno consigliato un antibiotico e così sembrava essersi ripresa un po’, ma sabato 7 marzo le è tornata la febbre. Da una settimana Jessica dormiva da sola. Il giorno dopo la donna stava così male da richiedere l’intervento dell’ambulanza. “Ha aperto gli occhi, ma sembrava altrove. Arrivata al Papa Giovanni, le hanno rifatto le lastre e la polmonite era diversa da quella di una settimana prima. Le hanno anche fatto il tampone: era il Covid-19“ ha riferito la sorella, che ora è in quarantena come tutta la famiglia di Jessica.
In ospedale la sua temperatura era molto alta e, purtroppo, Jessica, qualche giorno dopo il ricovero, è morta. “I medici l’hanno presa a cuore, anche perché giovane e mamma: sono stati davvero splendidi, anche se hanno detto che per loro la scomparsa è stata un grande insuccesso». A piangere la morte di Jessica ci sono anche i genitori, appena 60enni: Rosa e Claudio, poi anche le sorelle. Le sorelle erano molto legate tra loro. “Jessica era la mia collega e anche la mia migliore amica. Andavamo anche in vacanza assieme. Jessica era una mamma meravigliosa, una moglie attenta e una figlia presente e affettuosa. L’aspetto più straziante sta anche nel non poter vivere il lutto. A me dà fastidio vedere la gente che balla e canta sui balconi, semmai si preghi. Bisogna chiudere tutto. Non uscite o moriremo tutti” ha commentato la sorella Iris.
Unimamme, questa tragica storia raccontata sull’Eco di Bergamo ci fa riflettere sull’importanza degli affetti, di dimostrare il nostro amore quando le persone ci sono accanto. Noi ci sentiamo vicini ai parenti di Jessica. E voi?
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