“Non ti arrendere”. Una psicoterapeuta che vuole fare la differenza nella vita dei bambini durante questo periodo di emergenza e quarantena ci spiega come aiutare i nostri figli a diventare resilienti.
Marta Falaguasta, psicologa e psicoterapeuta per lo sviluppo psico-affettivo e comportamentale del bambino e dell’adolescente, si è resa disponibile in questo momento di difficoltà per bambini e genitori. I bambini, come abbiamo già spiegato, possono vivere e percepire questo periodo di pandemia e quarantena come una minaccia, e sviluppare ansie e preoccupazioni. La dottoressa Falaguasta ha quindi cercato di spiegarci come aiutare i bambini a superare questo momento.
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Di seguito il suo contributo:
“Ognuno di noi è resiliente, senza alcuna distinzione di sesso, età, razza o altro.
Ma cosa significa resilienza? Resilienza equivale ad una forza presente in ognuno di noi utile a saper fronteggiare le sventure, a restare a galla nonostante le avversità, a saper resistere agli urti della vita superandoli e uscendone più forte di prima!
Resilienti si nasce o si diventa? Senza dubbio vi sono caratteristiche biologiche innate, ma avere una buona autostima e fiducia nelle proprie potenzialità coltivando anche un pensiero flessibile senz’altro aiuta nello sviluppo di questa capacità.
La resilienza inoltre ha a che fare con le emozioni. Più si è in grado di riconoscere le proprie emozioni, più di diventa resilienti nel saperle gestire e modulare a seconda delle circostanze e degli eventi.
Un bambino diventa capace di mettere in atto la propria resilienza se è opportunamente e
sufficientemente aiutato a svilupparla poiché essa non è soltanto un tratto che si
possiede o meno ma è anche un processo, qualcosa che cambia nel tempo e subisce
variazioni. Mai come in questo tempo, così sospeso e surreale che tutti stiamo vivendo, poter godere di una buona resilienza significa avere al fianco una buona alleata in grado di
poterci aiutare dinanzi ad un nemico così ostico e singolare.
I bambini, a seconda dell’età e delle loro differenze individuali, sono tremendamente
resilienti nel loro modo di essere e di agire; infatti, nonostante il mondo intero sia in
ginocchio di fronte a questo maledetto virus, loro continuano a indossare mantelli, a
giocare a mamma e figlia, a disegnare e colorare.
Tutto ciò ci restituisce molto a livello emotivo poiché la loro strategia, del tutto inconscia,
è quella di cercare utili rimedi a ravvivare il loro slancio per la vita.
I bambini, se guidati, hanno molte più risorse di quelle che immaginiamo.
La loro forza però è proporzionata alla loro età e alla vicinanza emotiva del genitore
pertanto, più si è vicini a loro in termini di contatto e di compagni di gioco osservandoli e
ascoltando la voce delle loro emozioni, più alta sarà la probabilità che svilupperanno
sempre più una buona resilienza.
“Ti senti felice, arrabbiato, triste, impaurito?” è una domanda che, a seconda
dell’emozione che vogliamo comprendere, permette a noi genitori di entrare in contatto
empatico con lo stato d’animo di quel momento e fornisce ai bambini l’ opportunità di
dare un nome a quell’emozione così da aiutarli successivamente a saperla affrontare
creando equilibrio tra paura e rischio oggettivo.
Tutto quello che è sconosciuto fa timore pertanto più si ha la possibilità di conoscere più si stempera la paura di non essere in grado di farcela!
In uno dei tanti pomeriggi di quarantena, insieme ai miei figli che adorano fare le rime, ho
scritto una filastrocca sulla resilienza.
E’ stato un modo per guardare in faccia il nemico in forma ludica e trovare le strategie per
sfidarlo!”
Ecco la filastrocca che vi invitiamo a scaricare e a stampare per leggerla con i bambini.
E voi unimamme che ne pensate? I vostri bambini come stanno reagendo?
IMPORTANTE: la dottoressa Marta Falaguasta si rende infine disponibile, durante questa emergenza, per consulti gratuiti via skype o via whatsapp. Se siete interessati, potete scriverle una mail: m.falaguasta@libero.it.
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