Una famiglia torinese ha lanciato una raccolta fondi per il loro papà morto a causa del Covid 19 al posto del funerale.
Una famiglia torinese ha pensato a un’iniziativa benefica per ricordare il padre defunto che era impegnato nel sociale.
Unimamme, uno degli aspetti più dolorosi, di vederci strappare una persona a causa del coronavirus è l’impossibilità di fare un funerale, di dare l’ultimo addio, di stringersi ai propri cari per ricevere, di persona una parola di conforto, un pensiero. Una famiglia torinese ha perso il proprio famigliare Alberto Ariolfo, morto il 20 marzo scorso a causa del Covid 19. La moglie Maria Luisa e i suoi figli, Alessio, Eleonora e Ilaria, come accennavamo, hanno pensato a qualcosa di speciale. “Elaborare la perdita di una persona cara non è mai facile, le ritualità e il tempo aiutano a prendere consapevolezza che i nostri defunti non ci siano più. Il funerale permette il saluto, è il momento in cui famigliari ed amici si stringono intorno al dolore che provoca la morte. Ai tempi del Coronavirus, tutto è sospeso, anche l’ultimo saluto a chi purtroppo non ce l’ha fatta ci viene negato. Così come siamo stati costretti a reinventare la nostra quotidianità, siamo stati obbligati a trovare un modo diverso per vivere e superare un momento di dolore devastante come la perdita di un padre».
La famiglia di Alberto ha quindi pensato a qualcosa che permettesse ad amici e parenti di omaggiarne lo spirito, sentendolo vicino, nonostante la distanza fisica dai famigliari e la mancanza del funerale. «Mio papà si è sempre dedicato agli altri, soprattutto per aiutare giovani svantaggiati, abbiamo sempre fatto beneficenza”. In questo periodo ci sono molte raccolte fondi, per ospedali, enti, ecc… “per questo abbiamo scelto un progetto molto specifico e mirato per cui, anche se raccoglieremo poco, potrà costituire comunque un grande aiuto per chi ne potrà beneficiare. Quando sentiamo di qualcuno che è stato trovato positivo o gli aggiornamenti dei dati, il nostro pensiero va alle famiglie e a quello che stanno vivendo. Il senso di impotenza è devastante».
In questo progetto è stata coinvolta l’associazione Come noi Onlus che si occupa di progetti nei Paesi in via di sviluppo. La campagna in memoria di questo torinese durerà 2 mesi, come obiettivo di partenza ci sono 5 mila Euro e come massimo 11 mila. Di seguito lo scopo della raccolta fondi:
“Ci sono posti nel mondo, però, dove anche senza il Covid-19 si lotta per la sopravvivenza e in cui l’emergenza è quotidiana: dove mancano acqua potabile, cibo nutriente e la possibilità di accedere a un’istruzione; dove non c’è mai tempo per l’elaborazione del lutto.
Con questa campagna di raccolta fondi in nome di Alberto vorremmo contribuire alla realizzazione di una mensa per i bambini di Gituza in Rwanda. Ci piacerebbe raccogliere piccoli e grandi aiuti da ciascuno di voi per aggiungere una scodella in tavola e potere continuare a seminare futuro.”
“Durante la campagna l’intento è di coinvolgere amici e conoscenti che, se avranno voglia, potranno condividere con noi racconti e foto di ricordi che li legano a mio papà. In seguito inseriremo questo materiale sulla pagina della Rete del Dono come aggiornamento, cercando di alimentare l’interesse attraverso il racconto durante i mesi in cui la raccolta sarà attiva». La famiglia, tramite una delle figlie, è legata anche a Ravenshow, un’associazione culturale torinese a sua volta legata al Torino Fringe Festival. La figlia Eleonora prosegue. “La nostra famiglia è una delle tante che sta vivendo questa sofferenza a distanza. Tanti come noi non hanno più visto il proprio familiare da quando per colpa del virus è stato messo in isolamento, hanno vissuto l’ansia della telefonata dell’ospedale e non hanno avuto tempo di dire addio. E’ qualcosa di devastante che difficilmente si riesce a descrivere. Per quanto toccanti, le immagini che si vedono in televisione, non rendono il profondo ed intimo dolore che ciascuno di noi è costretto a vivere. Il nostro progetto è nato per avere la forza di raccontare questo dolore e per condividere un ricordo con amici vicini e lontani, con chi come noi sta affrontato tutto questo”. Per ora sono stati raccolti 1232 Euro.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa iniziativa riportata su La Stampa?
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