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Coop, Esselunga e Conad e la truffa su WhatsApp: la denuncia della polizia | FOTO

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Gaia Fabbrini

La Polizia postale ha scoperto in questi giorni  una truffa che coinvolge le catene di supermercati Coop, Esselunga e Conad.

Coop, Esselunga e Conad: la truffa su WhatsApp | FOTO | Universomamma.it

In questo periodo si sono mol tiplicati i tentativi di truffa legati all’emergenza Covid-19. Ci sono state numerose segnalazioni di pishing sui social, via Whatsapp, sms, ecc.. La Polizia ha da poco scoperto un nuovo raggiro, si tratta di messaggi pubblicitari finti che invitano a cliccare su siti falsi delle catene di supermercati, come la Coop, e ad inserire i propri dati anagrafici per garantirsi un voucher gratuito. Facendo leva sulle difficoltà economiche di molte famiglie l’obiettivo dei truffatori è di sottrarre i loro dati personali. Purtroppo nonostante sia intervenuta la Polizia Postale, la truffa si è estesa in varie forme e prendendo di mira altre famose catene di supermercati, come Esselunga e Conad.

LE TRUFFE COOP, ESSELUNGA E CONAD

La Coop ha denunciato l’attività di spamming attraverso falsi messaggi pubblicitari riguardanti una presunta attività benefica benefica della Coop. Il messaggio che i truffatori hanno usato è semplice ed incisivo:

Ogni giovedì scegliamo 10 utenti casuali per dare loro la possibilità di vincere favolosi premi. Il premio di oggi è un buono di 1500 euro per qualsiasi negozio! Il vincitore potresti essere tu! È un’opportunità riservata a chi vive in Italia. Partecipare è gratis e divertente! ”. Il messaggio inoltre è accompagnato da il logo del gruppo Coop ed invita i malcapitati, accedendo da un link nel testo del messaggio, a compilare un format con i propri dati personali.

La Società Coop invita tutti i consumatori: a consultare esclusivamente il proprio sito ufficiale www.e-coop.it. E’ inoltre importante fare una digitazione manuale e non accedere tramite link ai siti in questione. Infine invita ad essere molto cauti nell’inserire i nostri dati personali ed ovviamente fare affidamento al nostro buon senso: nessuno regala 500 euro.

LEGGI ANCHE —> “LA SPESA SOSPESA”: L’INIZIATIVA A NAPOLI PER AIUTARE CHI NE HA PIU BISOGNO

Coop, Esselunga e Conad: la truffa su WhatsApp | FOTO | Universomamma.it

Anche Esselunga ha segnalato che le sono arrivate moltissime segnalazioni per la ricezione di messaggi falsi che regalano buoni spesa da 250 euro. La catena precisa che tali promozioni avvengono soltanto attraverso i canali ufficiali dell’azienda  e da alcuni consigli agli utenti:

  • cliccare sul campo “Da” o “Mittente” ogni qualvolta riceviamo una email che ci invita a rilasciare dati personali o password, in modo da visualizzare i dettagli dell’indirizzo di posta elettronica che deve sempre corrispondere a “@esselunga.it” o “@newsletter.esselunga.it”; se il dominio è differente da “@esselunga.it” o da “@newsletter.esselunga.it”, la mail è da considerarsi ingannevole e inviata da soggetti diversi da Esselunga;
  • posizionare il cursore del mouse sul link (senza cliccare) per visualizzare il vero link sottostante che spesso corrisponde a una sequenza di numeri e lettere che nulla ha a che vedere con l’indirizzo visibile nel link. Questo link non deve mai essere cliccato.

Falsi buoni spesa Conad stanno circolando in rete ma anche via WhatsApp. I truffatori approfittando delle difficoltà delle famiglie e parlando della pandemia hanno inviato questi messaggi:

” (cuoricini) Il supermercato Conad ha annunciato che regalerà un coupon gratuito di 500€ durante lo stato di emergenza..” poi invitano i “polli” a cliccare e accedere a siti fasulli dove vengono invitati a compilare i format con dati anagrafici per poterli ottenere.

Coop, Esselunga e Conad: la truffa su WhatsApp | FOTO | Universomamma.it

Conad ha preso immediatamente le distanze da questi messaggi truffaldini e ha denunciato l’accaduto alla polizia postale di Bologna invitando i consumatori a consultare soltanto il suo sito ufficiale www.conad.it.

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Il pishing consiste nell’invio di messaggi truffaldini che vogliono rubare informazioni personali oppure denaro. Spesso il link rimanda ad una pagina fasulla che richiede i vostri dati. Talvolta richiedono autorizzazzioni al trattamento che sono finte o vi invitano a richiedere dei premi mentre in realtà state attivando servizi a pagamento.

Questi messaggi sono solitamente strutturati cosi:

  • segnalazioni di problemi non ben precisati con minacce di chiusura di un servizio on line (es. home banking) o di un account, promesse di premi o denaro
  • buoni sconto di valore eccessivi
  • offerte di prodotti/servizi a prezzi troppo bassi per essere realistici
  • comunicazioni circa vincite di lotterie o lasciti in eredità di ingenti somme e beni
  • richieste di donazioni ad enti benefici
  • errori ortografici e grammaticali.

ALCUNE RACCOMANDAZIONI DELLA POLIZIA POSTALE, a cosa fare attenzione:

  • spesso in questo tipo di truffe la veste grafica del sito fraudolento è assolutamente identica a quella del sito originale e per questo possiamo cadere in errore;
  • verificare la presenza di una pagina criptata, ovvero la dicitura “https” accanto al simbolo di un lucchetto nella URL, che rende un sito attendibile;
  • nessun ente istituzionale chiede agli utenti attraverso mail, SMS, telefono, o messaggi sui social, a fornire password, dati delle carte, codici OTP, PIN, credenziali, chiavi di accesso all’home banking o altri codici personali;
  • si accede al sito digitando direttamente l’indirizzo dalla barra degli strumenti, evitando di cliccare sui link che vengono ricevuti con qualunque mezzo.
  • nel caso sia possibile esaminare l’indirizzo Internet che ci viene proposto, è necessario confrontarlo con quello autentico dal quale accediamo usualmente per verificare che si tratti dello stesso;
  • qualora la pagina presenti l’apparente sicurezza della connessione protetta (https), cliccando sul lucchetto presente nella URL possiamo verificare gli estremi del certificato digitale. Se è stato rilasciato da poco, magari per una durata limitata ed è assegnato a soggetto diverso dall’ente interessato, siamo quasi sicuramente vittime di un tentativo di frode.

 Segnalate sul sito della Polizia Postale i casi sospetti!

E voi unimamme cosa ne pensate di queste truffe di cui parla anche su quifinanza ?

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Gaia Fabbrini

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