In Norvegia le autorità hanno consentito la riapertura degli asili che hanno dovuto attenersi a delle nuove regole per limitare i contagi.
Mentre nel nostro Paese si discute ancora se riaprire le scuole a maggio, un’ipotesi che sembrerebbe essere ormai scartata, in Norvegia hanno già riaperto gli asili nidi. L’apertura è avvenuta prendendo tante precauzioni, ma molti genitori sono contrari alla decisione delle autorità che hanno giustificato la riapertura delle scuole affermando che i bambini sono stati meno colpiti da COVID-19.
A causa dell’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta cercando di affrontare, le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse per cercare di limitare i contagi. La Norvegia ha però preso una decisione molto importante, dopo solo un mese di chiusura le scuole materne sono state riaperte. La riapertura non è stata accolta in modo positivo da alcuni genitori che hanno anche creato una campagna Facebook “My child shouldn’t be a laboratory rabbit for Covid-19“, oltre ad una petizione online che ha già raccolto più di 28.000 firme.
La riapertura degli asili nido è accompagnata da diverse precauzioni, la prima è stata quella della disinfezione degli ambienti scolastici. Il The Local ha raccontato quello che è successo quando i bambini di alcune scuole norvegese sono ritornati in classe. I bambini che sono ritornati all’Internasjonal Kultur Barnehage di Oslo, sono stati accolti con palloncini posti fuori la scuola ed un grande cartello di benvenuto. Il direttore della scuola, Therese Kofler, ha raccontato che sia i genitori e sia i bambini erano contenti e nessun piccolo ha pianto.
Alla scuola materna nella parte nord della città, alcuni bambini erano riluttanti a lasciar andare i genitori, ma la maggior parte di loro era impaziente di correre e rincontrare i propri amici.
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La riapertura delle scuole avverrà gradualmente nella settimana ed è il primo passo verso una lenta revoca delle restrizioni che sono state imposte nel Pese per rallentare la diffusione del coronavirus. In entrambe le scuole materne, il personale era sul posto per accogliere i bambini all’ingresso, poiché l’ingresso agli edifici era vietato al pubblico per limitare il rischio di contaminazione, ma né i genitori né i dipendenti indossavano le mascherine.
All’International Kulturbarnhage, il personale aveva sistemato dei serbatoi d’acqua all’esterno della scuola per permettere ai piccoli di lavarsi le mani subito dopo aver salutato i genitori e prima di entrare in classe. Durante la giornata scolastica si lavano le mani ogni ora ha affermato il preside.
Gli insegnati hanno adottato una canzone per far lavare le mani ai piccoli alunni e stanno lavorando duramente per adeguarsi alle linee guida emesse dalla Direzione della Pubblica Istruzione.
A scuola è vietato portare i giocattoli da casa che prima era possibile portare: “Normalmente, avevano un giorno speciale nel quale potevano portare i giocattoli da casa, o se ne portavano uno, dovevano metterlo sullo scaffale. Quindi non è una gran rinuncia“. Per i bambini più piccoli, che hanno bisogno di un piccolo orsacchiotto per dormire, o per quelli che usano i ciucci, il personale ha cercato di tenerlo nella carrozzina in cui normalmente dormono, in modo da evitare un probabile contagio.
Inoltre il preside ha raccontato che cercano di controllare che nessun bambino metta in bocca quello che aveva un altro bimbo. Per evitare il contagio quando un bambino ha finito di giocare con un determinato gioco quest’ultimo viene messo in una scatola fino a quando non verrà pulito.
Inoltre, secondo le raccomandazioni, tutti i bambini dovrebbero portare i propri pranzi al sacco da casa, che non sono autorizzati a condividere con altri bambini. I bambini della scuola di Olso vengono divisi in gruppi: di 6 per i bambini più grandi ed in gruppi di 3 per quelli più piccoli. Per facilitare la riapertura, la scuola materna l’ha suddivisa in due giorni, con metà dei bambini che vengono lunedì, l’altra metà martedì e poi il mercoledì entreranno tutti insieme.
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Una mamma di un bambino di 4 anni dopo aver accompagnato il figlio ha scuola ha raccontato che è stato difficile nei giorni di chiusura della scuola destreggiarsi tra il lavoro da casa e l’essere genitore a tempo pieno. Alla domanda su eventuali apprensioni che potrebbe avere sul ritorno dei bambini, ha affermato di aver confidato nel giudizio delle autorità.: “A casa, scegliamo di seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie. Quindi quando lo raccomandano, crediamo che sarà abbastanza sicuro. Certo, non siamo sicuri al 100%, ma sono d’accordo che è il momento di riaprire”.
Voi unimamme cosa ne pensate di questa decisione delle autorità norvegesi? Siete d’accordo?
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