I geloni potrebbero essere un sintomo del Covid-19. A sostenerlo è un gruppo di dermatologi di Italia, Francia e Spagna.
Un gruppo di dermatologi hanno individuato i geloni, associati a raffreddore o febbre, come sintomi possibili del Covid – 19.
Unimamme, gli scienziati di tutto il mondo sono impegnati a studiare i sintomi del coronavirus, per poter aiutare la popolazione. Di recente, un gruppo di dermatologi e specialisti di Spagna, Francia e Italia, hanno registrato un numero crescente di casi fra bambini e adolescenti, in cui questi 2 gruppi presentavano lesioni alle dita dei piedi e delle mani simili ai geloni. Queste lesioni, in presenza di tosse e febbre potrebbero essere un altro sintomo del Covid 19.
I geloni nei bambini e ragazzi sono stati osservati da fine marzo o anche prima in questi soggetti in cui è stata riscontrato il coronavirus. Luigi Promenzio, chirurgo del piede e Direttore Ortopedia Pediatrica Villa Serena for Children-Catanzaro, ha commentato: “Si tratta di diversi bambini e adolescenti in tutto il paese con lesioni Erytema-Pernio-like, simili ai geloni, soprattutto alle dita dei piedi”.
Sono lesioni inusuali per il fatto di verificarsi in primavera. Oltre ai geloni inusuali però ci sono sintomi come raffreddore o febbre lieve. Pare che ci siano diverse conferme a questo proposito. Andrea Locatelli, dermatologo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo sostiene di aver visto un numero crescente di casi. “La prima cosa a cui abbiamo pensato e’ stata una relazione tra questi geloni e il coronavirus“. Come accennavamo non c’è ancora un riscontro ufficiale, ma questo ulteriore aspetto della malattia potrebbe aiutare a individuare gli asintomatici. I ragazzi con questi sintomi potrebbero essere contagiosi. Il dottor Promezio però sottolinea che non bisogna pensare che ogni macchia della pelle sia sinonimo di Covid – 19. Medici ed esperti vorrebbero vederci chiaro e così hanno inviato una lettera al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità per avere un registro nazionale di questi casi.
Sempre il dotto Promezio ricorda su Repubblica che il vero obiettivo “è creare una banca dati che possa servire come base per indagare un’eventuale relazione con Covid-19 e conoscere meglio i sintomi dell’infezione”. In Cina vi è stato uno studio che riscontrato lesioni simili in 7 pazienti a Wuhan. A questo si aggiungono studi già avviati in tutto il mondo. In Francia il sindacato dei dermatologi e venereologi ha già diffuso un’allerta. L’allerta riguarda lesioni simili a geloni che presentano rossore, a volte dolore e perfino orticaria passeggera.
Questi sintomi però non riguardano solo i più giovani, ma potrebbero manifestarsi anche negli adulti. Su 88 pazienti di Lecco, debitamente ricoverati, il 20% presentava manifestazioni cutanee come rash, eritema, orticaria e vescicole simili a quelle della varicella. Nella metà dei casi questi sintomi sono comparsi all’inizio e nell’altra metà alla fine del ricovero. L’analisi è stata presentata in una lettera del dermatologo Sebastiano Recalcati dell’Asst di Lecco – Ospedale Alessandro Manzoni. L’analisi è stata presentata anche sul Journal of The European Academy of Dermatology and Venereology. Il medico Promezio infine rassicura circa un’ultima cosa “questi sintomi cutanei non lasciano alcuna traccia nel lungo termine e spariscono generalmente dopo due o tre settimane”.
Unimamme, cosa ne pensate di queste scoperte?
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