Una mamma che ha avuto il coronavirus in gravidanza ha partorito la sua bambina presso l’ospedale di Bergamo. La sua esperienza dopo 2 mesi dal contagio.
Maria è una mamma, una donna coraggiosa che ha trascorso i suoi ultimi 2 mesi con il Covid, in attesa di dare alla luce una bambina: Alice, nata pochi giorni fa.
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Maria, originaria di Osio Sotto, ha partorito la sua piccola Alice una settimana fa, presso l’Ospedale di Bergamo. Da 2 mesi la donna ha il Covid – 19, da uno è in ospedale in isolamento, la sua piccina invece è nata, fortunatamente, sana, che ora è in stanza con lei. La donna ha iniziato ad avere la tosse a fine febbraio. “Dopo qualche giorno, è iniziato il fiatone, ma ero alla fine dell’ottavo mese di gravidanza, quindi lo attribuivo al peso del pancione e alla stanchezza di star dietro a mio figlio di un anno e mezzo. Stando praticamente sempre a casa, e senza aver mai avuto contatti con persone malate di Covid, non pensavo proprio si trattasse di questo. Il mio medico mi ha prescritto sciroppo e aerosol, quindi antibiotico, ma non passava. Sempre la stessa tosse secca, giorno e notte, senza catarro” ha raccontato la donna su L’Eco di Bergamo.
Successivamente ha avuto anche la tachicardia e persino la capacità di respirare è peggiorata e così, dopo un mese, Maria ha deciso di recarsi in ospedale. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, zona che come saprete è stata drammaticamente colpita dall’emergenza coronavirus, le hanno fatto il tampone che ha evidenziato la positività al virus e, in seguito, la tac. Maria, al termine della gravidanza, aveva una polmonite bilaterale. Il marito e suo figlio sono rimasti a casa, lei da sola in gravidanza con il voronavirus. Quando è arrivata alla 37° settimana di gravidanza, i medici le hanno avviato il travaglio. “Dodici ore, in gran parte sola. Ma con la fortuna di avere mio marito accanto nel momento della nascita della piccola“. Come accennato il 22 aprile scorso è nata Alice.
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“Siamo ancora entrambe ricoverate, la tosse è ancora forte, così come i dolori alle costole, ho fatto alcuni giorni con ossigeno. Ora va meglio. ma i tamponi ancora no: a uno negativo, infatti, ne è seguito uno positivo. Alice è in camera con me, ma non posso coccolarla, baciarla e stringerla come vorrei. Ne avrei bisogno, e ne avrebbe bisogno anche lei, ma sto riuscendo ad allattarla, con mascherina, guanti e molta cautela. E questo è già una cosa straordinaria“. A causa della situazione i famigliari hanno visto la piccina solo in foto. Anche per la loro famiglia non è stato semplice preparare tutto. “Abbiamo fatto fatica a trovare i vestitini, perché nel periodo in cui dovevamo prepararli i negozi erano già tutti chiusi. Fortunatamente è stato possibile ordinare tutine, body e calzini online. Rigorosamente rosa!”. Su Il Messaggero Maria ha raccontato così la sua vicenda: “«La paura di farle del male mi ha sempre accompagnata durante queste settimane. Ma non potevo fare altro che affidarmi ai medici e alle ostetriche che mi dicevano: andrà tutto bene».
Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda?
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