Per la fase 2 in Veneto sono state avanzate proposte per lezioni e attività ludiche per i più piccoli all’aria aperta, in mezzo alla campagna: le fattorie didattiche.
In questi giorni si discute e sono al vaglio varie ipotesi e progetti per capire come poter aiutare i genitori in questa seconda fase nella quale ritornano a lavorare senza sapere però a chi lasciare i propri figli, dato che le scuole sono chiuse e i nonni possono venire infettati dai nipoti. Una proposta per il Veneto giunge da Donne Impresa Coldiretti Veneto: organizzare delle lezioni e delle attività ludiche all’aperto in mezzo alla campagna. All’aperto infatti, le possibilità di contagio diminuiscono di molto secondo gli esperti. Si tratta di un progetto gia esistente “Educazione alla campagna amica” e già sperimentato e molto apprezzato, che ora ha soltanto bisogno di essere adattato alle nuove esigenze del caso: distanze e misure di sicurezza.
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Ogni anno in Veneto le imprenditrici propongono questo progetto di educazione, declinandolo in varie offerte e adattandolo alle diverse esigenze delle famiglie, si va dalle fattorie didattiche agli agri nidi, dagli agri tata ai tutor scolastici. Spiega Chiara Bortolas presidente regionale: “Se si potrà operare secondo nuove ordinanze all’aperto, nei cortili o sull’aia rispettando tutte le precauzioni di sicurezza apriremo nuovamente i cancelli delle aziende per accogliere i bambini adeguandoci alle regole e prescrizioni. Nel frattempo abbiamo già convertito le nostre sale riunioni attrezzate e gli spazi verdi aziendali in aule virtuali e class room per lezioni on line ed esperienze tutorial. Si tratta di soluzioni che il contesto generale ha imposto e che il dinamismo del settore ha interpretato secondo le possibilità aziendali”
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Dal mare alla campagna, dalla campagna al lago, l’Italia è un paese che offre una ricchezza incommensurabile. I benefici per i bambini per le attività che si svolgono all’aria aperta sono innumerevoli. Le attività che si possono fare tantissime: dalle lezioni scolastiche ai laboratori ad hoc, dalle attività manuali elle attività a contatto con gli animali.
Il vicepresidente di Cia-Agricoltori Italiani Padova, Luca Trivellato, titolare anche di un’azienda agricola, chiede un confronto al più presto con le Istituzioni competenti e invia una lettera al presidente della Regione, Luca Zaia, e agli assessori regionali: “Nella nostra Regione vi sono 300 fattorie didattiche, Cia. Tutte chiuse a motivo del covid 19. In prospettiva, durante i mesi estivi offrono un servizio essenziale alle famiglie in termini di sostegno e crescita educativa dei loro figli. Siamo consapevoli che vi sono molte problematiche da affrontare in questo periodo; tuttavia, riteniamo sia opportuno avviare un dialogo, assieme agli enti competenti, sulla ripresa delle attività”
Al momento ben 54 fattorie didattiche CIA, sono già pronte ad organizzarsi per adeguarsi alle nuove misure di sicurezza e poter aprire al più presto come annuncia Trivellato: “Le 54 fattorie didattiche della provincia sono pronte ad organizzare le settimane verdi per i bambini, con tutte le misure di sicurezza del caso”
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Secondo la dirigente Coldiretti: “La vocazione alla didattica e al sociale dell’agricoltura è un servizio impagabile se si considera il valore aggiunto offerto dalle famiglie contadine che oltre alla predisposizione naturale aggiungono capacità professionali e abilità teorico pratiche. Queste realtà sono strategiche per la ripresa della normalità. La cancellazione di stage, settimane verdi e centri estivi, gite e visite guidate hanno comportato perdite per milioni di euro, ma gli operatori del settore sono già pronti a dare risposte alla società in termini di sicurezza alimentare e qualità della vita. Il ritorno al contatto con la natura sarà la giusta dimensione per le nuove generazioni che trovano nella campagna un’offerta ricreativa continua e spontanea”
Sono oltre 1000 i bambini coinvolti in queste settimane verdi e non bisogna dimenticarsi di loro, come dice Trivellato: “ Desideriamo venire incontro alle esigenze dei nuclei famigliari. Non dimentichiamoci dei più piccoli, pure loro hanno cittadinanza“
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Allora unimamme sarebbe il caso di riaprire al più presto questi centri educativi all’aria aperta di cui parla Greenme.it. Non sarebbe bello poter mandare i propri figli a scorrazzare felici e sicuri all’aria aperta dopo questa lunga quarantena?
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