I medici dell’Ordine di Torino hanno dato dei consigli per evitare i contagi nella Fase 2. Sono 10 consigli da seguire scrupolosamente.
L’Ordine dei medici di Torino ha ricordato le regole per affrontare in tutta sicurezza la Fase 2. Si tratta di una serie di consigli, di avvertimenti e di indicazioni che devono essere seguite per evitare il contagio, perché come ricordano “il rischio di contagio permane alto perché il virus è ancora presente considerando poi che i contatti tra le persone aumenteranno”. Inoltre avvertono che “pur comprendendo disagi e difficoltà, ricordiamo a tutti che la pandemia è ancora in corso. Al di sopra delle diverse opinioni, anche contrastanti fra loro, deve prevalere il principio di precauzione”.
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Sono state ricordate 10 regole che si devono seguire per evitare il contagio. Ecco il decalogo su come comportarsi nella Fase 2:
1.Le misure che sono state messe in atto nella prima fase devono essere rispettate ancora e scrupolosamente. Quindi è bene fare la spesa uno per famiglia, indossare mascherine di protezione individuale, rispettare la distanza di almeno 2 metri tra le persone, lavarsi frequentemente in modo appropriato le mani, non toccare con le mani bocca, naso e occhi, mantenere l’igiene degli oggetti con cui si viene a contatto. È consigliato cambiare le scarpe quando si entra in casa e limitare gli spostamenti e le visite ai congiunti solo alle necessità inderogabili.
2. Le misure protettive devono essere adottate contemporaneamente, (sia-sia) e non in reciproca alternativa (o-o).
3. Occorre porsi nell’ottica sia di proteggere se stessi dal contagio esterno sia di proteggere gli altri come se fossimo noi stessi a poter diffondere il contagio.
4. La possibilità di spostarsi, di avere relazioni lavorative, di frequentare parchi e aree extraurbane, utilissima per riprendere le attività fondamentali e migliorare lo stile di vita, deve sempre avvenire in assoluta sicurezza. Per questo è sempre vietato in modo assoluto formare assembramenti, gruppi o, peggio, intraprendere attività comuni conviviali, compresi picnic e simili.
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5. La componente affettiva ed emozionale non allontana i rischi. È chiaro che per i nonni è meraviglioso poter riabbracciare i nipoti, ma questo non diminuisce la potenziale reciproca contagiosità e altrettanto vale per qualsiasi altra forma di contatto fisico.
6. Mantenere il distanziamento all’interno dei negozi e sui mezzi di trasporto, ma anche nell’attesa e nell’accesso, evitando che le file diventino occasione di capannello.
7. Tra i vari aspetti comportamentali si raccomanda, come esempi, di evitare di parlare senza mascherina durante la vendita e la preparazione di generi alimentari, di evitare di toccare senza guanti maniglie di locali pubblici, tasti di bancomat e simili. La mascherina “a mezz’asta” non serve a nulla. Quindi no mascherina sulla testa o sul mento o sul collo, ma ben posizionata in modo da coprire bocca e naso.
8. L’assenza di sintomi non significa non essere portatori del virus. Ad oggi è praticamente impossibile per le persone avere dati sicuri sulla propria suscettibilità o contagiosità per il Covid-19.
9. I test sierologici attualmente disponibili in commercio non danno la patente di immunità e dunque non giustificano per il singolo deroghe alle regole di protezione.
10. Nel dubbio è sempre meglio consultare il medico curante.
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Voi unimamme seguite questo decalogo dell’Ordine dei medici di Torino?
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