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Come riaprire le scuole: le linee guida dell’Unicef | FOTO

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valeria bellagamba

Riapertura delle scuole: perché e come fare, le linee guida dell’Unicef sulle procedure da adottare per la sicurezza sanitaria e la didattica.

Riapertura delle scuole | Perché e come | Le indicazioni dell’Unicef – Universomamma.it

Riaprire le scuole, dopo mesi di quarantena, è indispensabile, per la didattica e la socializzazione di bambini e ragazzi. Lunghi mesi chiusi in casa, con la didattica a distanza, che sebbene di aiuto non può avere la stessa funzione ed efficacia di quella in classe diventano dannosi per l’apprendimento e l’equilibrio psicologico dei bambini e dei ragazzi. Non si può privarli per troppo tempo del diritto di andare a scuola, di avere un rapporto diretto e di persona con gli insegnanti e di frequentare i compagni di classe. È una questione di attività didattica ma anche di svolgimento di tutte quelle attività sociali, di partecipazione e condivisione che fino a poco tempo fa sembravano scontate e che invece ora mancano come l’aria a tantissimi bambini e ragazzi in tutto il mondo. A queste difficoltà si aggiungono quelle dei soggetti più fragili, a rischio di esclusione: bambini e ragazzi che non dispongono di dispositivi elettronici per seguire la didattica a distanza, bambini e ragazzi con disabilità che non riescono ad avere l’assistenza di cui hanno bisogno. In questa situazione aumenta anche il rischio di dispersione scolastica per i bambini e ragazzi che vivono in contesti sociali difficili e in situazioni di marginalità. Per tutti questi motivi, da più parti si solleva la necessità di riaprire le scuole quanto prima, adottando tutte le misure e procedure di sicurezza che evitino la diffusione dei contagi di Covid-19.

Si tratta di una sfida mastodontica ma necessaria se vogliamo salvaguardare l’istruzione di bambini e ragazzi, ma anche la loro socialità e il loro equilibrio psicologico, per una crescita sana. A sollecitare la riapertura delle scuole ci sono le Nazioni Unite e l’Unicef, il fondo Onu per l’infanzia, che hanno invitato i governi a compiere tutti gli sforzi necessari per garantire ai bambini e ai ragazzi il diritto all’istruzione e alla frequenza della scuola, proponendo anche delle indicazioni sulle modalità di riapertura, le procedure e le buone pratiche da seguire.

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Riapertura delle scuole: perché e come farlo, secondo l’Unicef

Come riaprire le scuole: le linee guida dell’Unicef | FOTO – Universomamma.it

Un tempo troppo lungo lontano da scuola può causare gravi danni a bambini e ragazzi, non solo riguardo all’apprendimento ma anche alla socializzazione, al benessere psicologico e più in generale al loro sviluppo. Una chiusura prolungata delle scuole ha conseguenze a lungo termine anche sulla società in termini economici e sociali, con il rischio dell’aumento delle diseguaglianze, peggioramento delle condizioni di salute e una ridotta coesione sociale. Sono i pericoli sottolineati dall’Unicef.

Insomma la chiusura delle scuole imposta dalle misure di isolamento necessarie per prevenire la diffusione dei contagi da coronavirus potrebbe fare addirittura più danni della malattia che si vuole contenere, almeno per i bambini e i ragazzi. Alcuni studiosi, infatti, hanno cominciato a sostenere che non esistono sufficienti evidenze per misurare l’effetto della chiusura delle scuole sui rischi di trasmissione delle malattie infettive. Conosciamo invece molto bene gli effetti negativi della chiusura delle scuole.  Per scongiurare o contenere questi effetti, le scuole vanno riaperte al più presto, avverte l’Unicef.

Decisioni che i governi sono costretti a prendere in un quadro di incertezza. I dati sulla diffusione e prevalenza del virus sono infatti incompleti e i governi devono affrontare il difficilissimo compito di salvaguardare la salute dei cittadini ma allo stesso tempo anche il diritto all’istruzione dei più giovani. Così come prevede la Convenzione dei diritti dell’infanzia. L’interesse superiore del minore deve essere fondamentale, ricorda l’Unicef.

Nel momento in cui in molti Paesi del mondo si stanno allentando le restrizioni della quarantena, la riapertura delle scuole è forse il progetto più complesso. Pertanto, l’Unicef vuole fornire una guida ai singoli governi per aiutarli nella pianificazione delle riaperture delle scuole, con le indicazioni sulle misure da adottare per la preparazione e attuazione dei piani. Queste misure saranno adattate ai diversi contesti e alle differenti situazioni, ma dovranno garantire l’apprendimento, la salute e la sicurezza di bambini e ragazzi.

L’interruzione delle lezioni in classe può avere gravi conseguenze sulla capacità di apprendimento del bambino. I più colpiti, poi, sono i bambini già emarginati, che rischiano di non tornare più in classe. I bambini delle famiglie più povere rischiano di uscire dalla scuola elementare quasi cinque volte più di quelli delle famiglie più ricche. Le ragazze e i ragazzi fuori dalla scuola corrono maggiori rischi di gravidanze adolescenziali, sfruttamento sessuale, matrimoni precoci, violenze e altre minacce. L’interruzione della routine scolastica e dell’interazione con i compagni a lungo può causare forte stress e ansia. Queste conseguenze negative saranno ancora più gravi per i bambini che vivono in contesti già fortemente compromessi, come i Paesi colpiti dai conflitti e gravi crisi prolungate, i bambini migranti e sfollati, quelli appartenenti alle minoranze, i bambini con disabilità e quelli negli istituti.

La riapertura delle scuole dunque è fondamentale ma dovrà avvenire in sicurezza e nel rispetto delle misure sanitarie che ciascun Paese ha adottato per rispondere all’emergenza Covid-19. Misure che devono proteggere studenti, insegnanti, personale scolastico e le loro famiglie.

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Quando e come riaprire le scuole: la guida Unicef

I tempi di riapertura delle scuole, spiega Unicef, dovrebbero essere guidati dal migliore interesse del bambino e dalle considerazioni generali sulla salute pubblica, sulla base di una valutazione dei benefici e dei rischi. Valutazione che dovrà tenere conto di evidenze specifiche nel campo dell’istruzione, della salute e pubblica e dei fattori socioeconomici. Questa analisi aiuterà anche a stabilire le priorità delle misure di mitigazione del rischio. Il processo decisionale dovrebbe essere fatto insieme alle parti interessate in modo che le azioni si basino sulla valutazione di ciascun contesto locale.

Prima di prendere qualunque decisione, i governi dovrebbero raccogliere più informazioni possibili presso le scuole, gli insegnanti, gli studenti, le famiglie e le comunità per comprendere come stanno affrontando le chiusure e le pandemia. Le istituzioni dovranno quindi valutare come sostenere al meglio l’apprendimento e il benessere in ogni contesto, cercando di privilegiare l’apprendimento in classe, dove possibile.

Una volta individuate le scuole da riaprire, devono essere utilizzati 6 aspetti chiave per misurare la loro preparazione e predisporre la pianificazione:

  • politica
  • finanziamenti
  • operazioni sicure
  • apprendimento
  • inclusione dei più emarginati
  • benessere / protezione

Le considerazioni politiche e i requisiti finanziari creano insieme l’ambiente necessario per sostenere gli altri aspetti.

La contestualizzazione e l’adattamento delle decisioni saranno fondamentali per rispondere ai bisogni e alle situazioni locali, in particolare in contesti in cui vi sono numerose privazioni, come aree densamente popolate, scarsità di acqua, conflitti, ecc. L’analisi deve essere fatta rispetto a condizioni pre-pandemiche, con un riconoscimento di entrambe le limitazioni esistenti in contesti con poche risorse, e agli obiettivi attuali, per migliorare le condizioni operative e di apprendimento. La risposta dovrebbe servire da catalizzatore per:

  • migliorare i risultati dell’apprendimento,
  • aumentare l’accesso equo all’istruzione
  • e rafforzare la protezione, la salute e la sicurezza dei bambini.

Nel programmare il ritorno a scuola di bambini e ragazzi, potrebbero essere necessarie riaperture parziali e progressive, a cominciare dalle zone con le più basse percentuali di contagio e i rischi minori. Inizialmente si possono prevedere riaperture limitate ad alcuni giorni della settimana e a classi di età. Famiglie, studenti, insegnanti e personale scolastico dovranno essere istruiti con regole chiare e semplici sui protocolli di sicurezza da seguire a scuola, come il distanziamento sociale, la pulizia delle mani, i turni in classe e il divieto di attività che creino assembramenti. Le scuole implementeranno pulizia e servizi igienici, fornendo disinfettanti per le mani. Insegnanti e personale della scuola dovranno ricevere una formazione sull’applicazione delle misure di sicurezza e sugli interventi da adottare in caso qualcuno si senta male a scuola.

Misure dovranno essere prese anche per sostenere insegnanti e studenti nel recupero delle attività didattica, soprattutto per gli studenti a rischio, e nell’implementazione di quella a distanza laddove sia ancora necessaria. Deve essere assicurato in modo equo, valido e affidabile lo svolgimento di esami fondamentali come quelli al termine della scuola secondaria. Unicef consiglia anche di fornire assistenza psicologica a studenti e insegnanti.

Per ulteriori informazioni: www.unicef.org/media/68366/file/Framework-for-reopening-schools-2020.pdf

Che ne pensate unimamme?

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