I bambini sono contagiosi o no? L’Olanda cerca di rispondere a questa domanda con una serie di studi sui bambini e famiglie. L’11 maggio, intanto, riaprono le scuole elementari.
Dall’11 maggio riaprono le scuole primarie in Olanda e si potranno praticare gli sport collettivi per bambini fino a 12 anni. Solo a giugno riapriranno anche le secondarie, per le quali il rischio è soprattutto legato al fatto che mentre per le scuole primarie gli studenti vivono nello stesso distretto della scuola, le scuole secondarie possono avere studenti provenienti anche da diverse regioni.
L’Olanda, ad oggi, presenta i seguenti i dati sulla diffusione del Covid-19:
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L’Istituto Nazionale Ricerca sulla Salute e l’Ambiente, RIVM, sta conducendo diverse ricerche sul Covid, anche tra le famiglie e i giovani, per meglio comprendere il decorso della malattia, raccogliendo informazioni su:
Per queste ricerche la pratica seguita è la seguente: una volta che si è avuta la conferma che qualcuno della famiglia è infetto un’infermiera procede a visita e raccoglie campioni dal naso e dalla gola ed anche di sangue. Se un altro membro della famiglia si ammala, si procede nuovamente al prelievo di campioni per capire se si tratta di Covid-19. In ogni caso i test vengono ripetuti da tutta la famiglia 2 volte:
Nel complesso ogni famiglia viene seguita per un mese.
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Per decidere sulla riapertura delle scuole, la domanda da cui si è partiti è: i bambini trasmettono il virus ad altri? L’Istituto RIVM sta conducendo studi approfonditi su:
Partendo da studi già effettuati sui bambini, anche in Italia e in Cina, ad oggi le conclusioni dello studio olandese (anche se gli studi sono ancora in corso) sono che “i bambini hanno un piccolo ruolo nella diffusione del Covid-19″.
Seconda l’Istituto RIVM il contagio, osservato tra i pazienti con sintomi di età compresa tra i 40 e gli 80 anni, avviene principalmente tra persone della stessa età. I bambini quindi hanno meno probabilità di essere infettati dagli adulti. E quando accade il contagio avviene a casa. Inoltre rispetto agli adulti e agli anziani, i giovani pazienti sotto i 20 anni risultano essere meno contagiosi.
Con il tracciamento dei primi pazienti si è potuto verificare quanti contatti di un paziente di origine sono poi risultati infettati. Il grafico sopra mostra il numero di infettati per età del paziente di origine.
Un altro modo è vedere la percentuale di contatti che sono stati infettati per fascia di età del paziente. Come si vede dal grafico i pazienti di origine nei gruppi di età inferiore ai 18 anni che sono stati monitorati non hanno infettato altri.
Altro aspetto importante è che tra i pazienti analizzati dai medici generici nessun paziente di età inferiore ai 20 anni è risultato infetto.
Lo studio sulle famiglie ha coinvolto 54 nuclei per un totale di 239 partecipanti di cui:
Sebbene lo studio sia ancora in corso, ci sono già dei risultati preliminari:
I dati dell’Olanda confermano le precedenti ricerche internazionali sulla percentuale di bambini contagiati e sulla mitezza dei sintomi: la percentuale di contagio frutto di queste osservazioni varia dall’1% dei bambini piccoli al 6% dei bambini più grandi.
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E voi unimamme che ne pensate di questi risultati prelimari e della decisione dell’Olanda di riaprire le scuole elementari e di consentire sport di gruppo fino ai 12 anni?
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