Riaprono le scuole in Piemonte, il progetto pilota che potrebbe essere preso da esempio. Da domani prenderà il via per un mese.
In tre comuni del Piemonte riapriranno le scuole dopo più di due mesi di chiusura a seguito dell’emergenza sanitaria. Dal 12 maggio prenderà il via un progetto sperimentale che soli pochi giorni fa è stato approvato dalla Regione Piemonte. Dalle ore 8:00 per 36 bambini, tra i 3 ed i 10 anni, si riapriranno le porte delle scuole con diverse misure che dovranno essere adottate scrupolosamente per evitare i contagi.
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Nei comuni di Borgosesia, Varallo e Quarone, in provincia di Vercelli, 36 bambini tra i 3 ed i 10 anni ritorneranno sui banchi di scuola dopo la chiusura per il lockdown. Il progetto pilota è stato voluto da Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia e deputato della Lega. L’idea è nata per aiutare i genitori che sono dovuti rientrare a lavoro nella gestione dei figli ed è piaciuta ed appoggiata da altri due sindaci Francesco Pietrasanta di Quarona ed Eraldo Botta di Varallo Sesia.
Come riportato anche da Repubblica, i 36 bambini saranno a scuola a partire da domani 12 maggio alle ore 8:00 e saranno divisi in aule da quattro, per le scuole dell’infanzia, o cinque, per le elementari, garantendo almeno 4-5 metri quadrati di spazio a bambino. Inoltre, gli educatori indosseranno tutti la mascherina e saranno effettuati test sierologici per genitori e assistenti. Per gli studenti è previsto che si dovranno lavare le mani ogni ora e che pranzeranno non in mensa, ma ognuno nel proprio banco con un pasto monoporzione. Non sarà consentito portare cibo da casa. Saranno a scuola a tempo pieno fino alle 18:00 per aiutare i genitori: “Le famiglie in questo periodo non sanno a chi affidare i figli, soprattutto adesso che sono riprese molte attività e molti genitori hanno ripreso entrambi a lavorare. Le misure adottate dal governo sono assolutamente insufficienti perché offrono 15 giorni di congedo parentale a fronte a un’emergenza di 3-4 mesi“.
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Oltre al distanziamento sociale è previsto che i locali verranno sanificati ogni giorno ed i bambini andranno in bagno uno alla volta. Durante la giornata verrà loto misurata la temperatura più volte. Gli ingressi e le uscite saranno scaglionati.
Al momento quello fornito alle famiglie dei tre comuni vercellesi non è una vera scuola, ma un servizio che si definisce di “assistenza ai minori“. In aula non ci saranno gli insegnanti, ma degli educatori della cooperativa che prima del lockdown gestiva il pre e post-scuola. I bambini più grandi dovranno portare con loro il pc o tablet per poter seguire le lezioni con le cuffiette aiutato non dai genitori, ma dagli educatori. Il servizio ha un costo di 10 euro al giorno più 5 euro per il pranzo e terminerà il 12 giugno.
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Voi unimamme eravate a conoscenza di questo progetto? Cosa ne pensate?
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