Nidi e materne aperti da giugno ed anche a luglio. Nuove regole da rispettare per poter aprire le scuole ai bambini dai 1 ai 7 anni. L’appello di Novara.
Il pedagogista e direttore del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, Daniele Novara, dalle pagine del Corriere ha voluto lanciare un appello affinché già a giugno e non a settembre si possano riaprire le scuole: “Riaprire ai bambini in maniera intelligente, pedagogica e sanitariamente sostenibile vuol dire evitare di seguire idee eccentriche e creare le giuste alleanze fra mondo della scuola, della pedagogia, dell’educazione e quello della salute, della medicina e della sanità“.
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Il noto pedagogista, Daniele Novara, ha ribadito la necessità di aprire le scuole urgentemente per i bambini più piccoli dai 1 ai 7 anni. Riaprire le scuole con necessità inderogabili e urgenti:
1. Riaprire gli Asili Nido e le Scuole dell’Infanzia il più presto possibile, a partire dal mese di giugno e per tutto luglio.
2. Riaprire dividendo i bambini in piccolo gruppi ed “usando gli spazi aperti disponibili in ogni istituzione educativa italiana preposta alla prima infanzia anche in considerazione del fatto che il clima del nostro Paese nei mesi di giugno e luglio è assolutamente adatto alla didattica en plein air”. I pasti possono essere serviti nell’ambiente esterno. Lo stesso vale per i lettini della nanna pomeridiana.
3. La frequenza dovrà essere rimodulata: non più 8 ore, ma dalle 3 alle 5 ore al giorno.
4. Mascherine dai 4 anni: “Se proposto adeguatamente, per loro può rappresentare un puro e semplice gioco, mettendo in conto, da parte adulta, che questo gioco potrebbe avere qualche inceppamento: sono bambini e una certa tolleranza è necessaria”.
5. Misurare la temperatura corporea ai bambini che frequenteranno gli Asili Nido e le Scuole dell’Infanzia. “Va detto che questa operazione sarebbe auspicabile, specie negli asili nido, anche a prescindere dalla presenza di questo virus, onde evitare che bambini palesemente ammalati possano diffondere contagi eccessivi fra i loro compagni”.
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6. Far lavare le mani ai bambini con regolarità durante la frequenza scolastica.
7. Tutelare gli educatori: “Occorre che usino le mascherine da togliere solo in determinati momenti proprio per evitare un effetto di paura nei bambini (che rischiano di non riconoscere il viso dell’educatrice stessa) unitamente a tutti gli altri dispositivi igienico-sanitari attinenti il lavaggio delle mani e la sanificazione dell’ambiente, secondo i protocolli che seguono anche le aziende che hanno riaperto”.
Secondo Novara, le ricerche internazionali, ma specialmente quelle europee, hanno confermato la scarsa infettività dei bambini a questo virus e, nel caso ciò avvenga, “i bambini, a parte rarissimi casi di bimbi già ammalati di altre patologie, hanno manifestazioni sintomatiche più contenute di quelle degli adulti”. Per poi ribadire: “La questione, ripetutamente avanzata, che i bambini sarebbero portatori sani, se non dei veri e propri untori involontari del mondo adulto, rappresenta un’idea senza conferme cliniche”.
Infine, Novara ricorda l’importanza dei Centri Estivi sia per i bambini che per i ragazzi che vanno aperti rapidamente: “Riaprire ai bambini è una necessità imprescindibile ormai acquisita anche dall’opinione pubblica. Superare la trascuratezza subita dai più piccoli è un fatto di rispetto della loro vita, della loro crescita e anche del nostro futuro perché loro lo rappresentano da tutti i punti di vista”.
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Voi unimamme cosa ne pensate dell’appello del Dottore Novara? Siete d’accordo con lui?
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