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Come prevenire gli abusi sessuali sui bambini: 6 consigli di un’esperta
Published by
Maria Sole Bosaia
4 anni fa
Un medico, esperta in prevenzione degli abusi sessuali sui bambini, dà alcuni consigli su come proteggere i piccoli.
La dottoressa Shani Zoldan-Verschleiser, consigliera ed educatrice per la prevenzione degli abusi sessuali sui bambini, ha dato alcuni consigli su questo argomento.
Secondo le statistiche almeno 1 bambino su 10 negli Usa verrà sessualmente abusato prima di compiere 18 anni. In febbraio, a New York, è stato firmato il Social Victim Act, estendendo lo statuto di limitazioni sotto le quali chi abusa un bambino è responsabile a livello criminale e civil, inoltre questo può dare ai sopravvissuti un percorso più ampio per la gustizia. Di recente, sempre a New York, è passata la legge di Erin che prevedere l’educazione contro gli abusi sessuali a scuola. L’esperta sottolinea che ci sono cose che si possono fare per prevenire che un bimbo subisca violenze sessuali:
insegnate ai bambini che i loro sentimenti contano e che meritano rispetto: ciò significa che quando i bambini condividono un sentimento questo deve essere convalidato. Per esempio se dopo la cena vostro figlio sostiene di essere ancora affamato, potete dire: “mi spiace che tu sia ancora affamato, devi aspettare fno alla colazione” o “c’è della verdura in frigo”, in modo da convalidare i suoi sentimenti. Convalidare i loro sentimenti offre loro un senso di sé e li aiuta a riconoscere le loro emozioni. Riconoscere le emozioni è il primo passo per capire che c’è qualcosa che non va. I pedofili contano sul fatto che i bambini siano facilmente manipolabili. I bimbi che hanno maggior consapevolezza di ciò che provano e di quando stanno bene e quando no sono meno manipolabili.
enfatizzate che il corpo dei bambini appartiene solo a loro: i piccoli devono capire che nessuno è autorizzato a toccarli nelle parti intime, a guardarle o a parlare con loro di esse, al di là di contesti appropriati, come l’ambulatorio medico, dove comunque un genitore è con loro. Potete iniziare a comunicare tutto questo anche a bambini di 2 anni, magari durante il bagnetto, cercate le espressioni appropriate. “La mamma ti lava gli occhi, la schiena e il tuo pene, nessuno è autorizzato a toccare il tuo corpo, perché è tuo, se qualcuno lo fa lo devi dire subito alla mamma, perché è il mio compito tenerti al sicuro”. Con l’età si possono introdurre vari scenari e anche “e se”. Accertatevi che il bambino sappia che le regole si applicano a tutti “nessuno è autorizzato a non fartisentire a tuo agio, anche se la persona è uno zio, un cugino, un vicino. Non è mai OK. Io ti crederò sempre”.
accertatevi che il bambino conosca la differenza tra segreti e sorprese: insegnate ai bambini che non bisogna tenere segreti se riguardano le parti intime. Prendete come esempio la visita dal medico, quella va bene perché riguarda la salute e poi non è un segreto. Aiutateli a capire la differenza tra segreto e sorpresa. Il destinatario di un regalo saprà della sorpresa e si sentirà a suo agio e felice. Un segreto può far sentire male la persona che lo tiene, o confuso o triste. Questo è un concetto fondamentale.
Condividete le vostre storie, includete sensazioni ed emozioni in quantità: i piccoli guardano agli adulti per interpretare ciò che stanno passando, è utile condividere le esperienze. Questo aiuterà i bambini a capire cosa vuol dire esprimere ciò che provano, non devono necessariamente essere storie di abuso, l’importante è che modellino cosa vuol dire ascoltare e ascoltare cosa dice l’istinto. “Questa mattina ero frustrata, perché sono rimasta imbottigliata nel traffico ed ero in ritardo. Sentivo le farfalle nello stomaco e le mie mani erano così contratte che stavo afferrando il volante.” Questi racconti permetteranno anche ai vostri figli di condividere storie di rabbia, angoscia, confusione, gioia, tristezza.
Chiedere il permesso di toccare un bambino: quando chiediamo ai bimbi un piccolo permesso diamo loro la sensazione di avere il controllo del proprio corpo. Così se incontreranno un molestatore sapranno che ciò che stanno subendo è diverso. Potete chiedere: “va bene se ti aggiusto il colletto?” trasmette loro il senso di autonomia del corpo. Continuando con dialogi simili i bambini sapranno che un predatore non chiede il permesso
Aiutate i bambini ad avere il potere di dire “no” e parlarne apertamente: incoraggiate l’onestà emotiva e i limiti fisici trasmette di avere controllo sul corpo. Lasciate che i bambini dicano: “non voglio un abbraccio, ma preferisco una stretta di mano”. Mostrate loro che hanno una scelta. La maggior parte dei bambini che sono stati sessualmente abusati non racconta che cosa è successo, quindi dobbiamo fargli capire che anche se non hanno potuto dire no, è importante che si confidino con qualcuno. Ditegli che non finiranno nei guai per averlo detto
Unimamme, cosa ne pensate di quanto rivelato dall’esperta sul New York Times?