Alex Pompa, un ragazzo di 18 anni, il 30 aprile di quest’anno, ha accoltellato a morte il padre che picchiava regolarmente la madre. Il giovane ha ricevuto la solidarietà dei compagni di classe che vorrebbero ospitarlo.
Lo scorso 30 aprile, a Collegno, in provincia di Torino, si è compiuta una tragedia: Alex Pompa, un diciottenne in attesa della maturità ha accoltellato il padre e con 24 fendenti l’ha ucciso. Il ragazzo voleve difendere la madre che da anni era vittima della violenza dell’uomo che aveva sposato, il padre di Alex e suo fratello Loris: Giuseppe Pompa.
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Giuseppe Pompa si era scagliato contro la moglie accusandola di averlo tradito, solo perché un collega le aveva messo una mano sulla spalla. Era una situazione che si ripeteva da mesi e Alex e suo fratello Loris cercavano in tutti i modi di proteggere la madre, non lasciandola sola. “Avevamo smesso di uscire con gli amici il sabato sera per stare con lei. Non volevamo lasciarla da sola in casa con lui” ha raccontato il giovane agli inquirenti. La sera del 30 aprile scorso il padre di Alex e Loris, che i due figli hanno descritto come “violento, spesso ubriaco e gelosissimo” è tornato a casa e si è messo a bere.
La moglie e i figli hanno cercato di sottrargli il vino, ma lui ha iniziato a minacciare tutti di morte, poi si è rivolto verso la moglie in modo minaccioso. Mentre avveniva tutto questo il 22enne Loris, che ha assistito al dramma, ha inviato un messaggio disperato a uno zio: “Sei l’unico che lui ascolta. Devi intervenire in modo drastico. Qui rischiamo tutti la vita“. Nel frattempo Alex, che frequentava l’ultimo anno presso l’istituto alberghiero Arturo Prever di Pinerolo e studiava per diventare receptionist, ha afferrato i coltelli della cucina e ha ucciso il padre. A chiamare i carabinieri è stato proprio Alex: “ho accoltellato mio papà”. Le forze dell’ordine si sono precipitate al sesto piano di un palazzo in via Edmondo De Amicis, a Collegno. Lì hanno trovato il corpo esanime dell’uomo.
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L’uomo lavorava come operaio alla Dana di Rivoli, azienda specializzata nella componentistica per auto. Stando a un primo esame esterno Giuseppe Pompa è stato colpito ad addome, schiena e torace. La famiglia viveva a Collegno da 3 anni. Non c’erano mai stati interventi da parte delle forze dell’ordine e non c’erano denunce contro Giuseppe. Gli amici del ragazzo sono rimasti molto scossi dalla vicenda e si sono chiesti perché Alex, alunno modello, non si fosse confidato con loro. Il dirigente scolastico Rinaldo Merlone ha commentato così su Repubblica: “Tutti i suoi professori descrivono un ragazzo sensibile e mansueto. Un ragazzo curioso, intelligente e con una buona media. Ha sempre dimostrato una gran voglia di vivere. Era una persona che nelle situazioni sapeva sempre mediare“. I professori hanno aggiunto: “Non ha mai rivelato nulla della sua famiglia dentro doveva nascondere l’inferno che viveva”.
Ora Alex è in carcere. Durante l’udienza per il riesame i difensori del giovane hanno chiesto che venisse messo ai domiciliari. Cinque famiglie dei suoi compagni di scuola si sono dette disponibili ad ospitarlo. Poche ore fa si è saputo che il Tribunale del riesame di Torino ha acconsentito affinché il ragazzo possa stare ai domiciliari a casa di un compagno di classe. Claudio Strata, uno dei legali di Alex ha osservato: “la mamma e i due figli sono dei sopravvissuti. Sono scampati a ciò che il padre minacciava da anni“. I carabinieri hanno sequestrato i cellulari di Alex e Loris e dalle chat emerge il clima di violenza e terrore in cui hanno vissuto a causa del padre. Giuseppe Pompa chiamava la moglie anche un centinaio di volte al giorno, la seguiva e la spiava quando lei usciva per andare al lavoro all’Ipercop. Nonostante questo Alex non ha mai avuto problemi a scuola ed è stato ammesso alla maturità. Anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si era pronunciata a favore di questa soluzione. L’avvocato Strata conclude così: «questo ragazzo merita la vita normale che non ha avuto negli ultimi 18 anni”. Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si è parlato su La Stampa?
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