Telefono Azzurro: famiglie e quarantena, i genitori più impegnati con i compiti dei figli.
Quanto e come ha influito la quarantena sulla vita delle famiglie e soprattutto dei figli? Come sono cambiate le giornate di bambini e ragazzi e dei loro genitori? Soprattutto, come è stato seguire le lezioni da casa al computer? A queste domande ha risposto un’indagine condotta da Telefono Azzurro e dalla Doxa riguardante proprio le attività scolastiche seguite da casa: “Abitudini e scuola ai tempi del Covid-19“.
Con il sondaggio realizzato da Doxa, Telefono Azzurro ha esaminato le reazioni più comuni di bambini e ragazzi all’emergenza sanitaria per il Covid-19 e alla conseguente quarantena. Tra queste ci sono l’uso eccessivo dei social network e le variazioni nei ritmi del sonno.
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L’emergenza sanitaria e la quarantena in casa per contenere i contagi del nuovo coronavirus hanno stravolto le vite di tutti noi e soprattutto quelle di bambini e ragazzi. Un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa ha esaminato come sono cambiate le loro abitudini in questi mesi e anche quelle dei loro genitori.
Il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, ha spiegato le modalità dell’indagine: “Abbiamo ascoltato i bambini e gli adolescenti e sulla base di questi dati abbiamo pensato di trovare delle risposte per il mondo della scuola, per i disagi di bambini e adolescenti, per la società civile al fine di creare un confronto permanente con incontri e riflessioni aperti per dare risposte concrete. Per questo in partnership con Vita, abbiamo deciso di inaugurare uno spazio di riflessione e confronto che abbia al centro il futuro delle ragazze e dei ragazzi di questo Paese. Abbiamo il compito di interrogarci su come bambini e adolescenti abbiano vissuto e stiano vivendo l’emergenza Coronavirus e quali siano stati gli effetti della quarantena sulle dinamiche familiari”.
Nella situazione di emergenza le reazioni più comuni tra bambini e ragazzi sono state:
La didattica a distanza, che ha sostituito le lezioni in classe, ha rivoluzionato non solo l’insegnamento e le modalità di apprendimento dei ragazzi ma anche gli spazi in casa e soprattutto le abitudini dei genitori che sono stati coinvolti maggiormente nelle attività scolastiche dei figli e spesso sono stati determinanti nell’aiutare i più piccoli a seguire le lezioni online.
Secondo il sondaggio, per il 35% dei genitori con più di un figlio la preoccupazione maggiore dei figli è di non poter più vedere gli amici. Questo vale soprattutto per i bambini più piccoli, dai 3 ai 5 anni, e per gli adolescenti dai 14 ai 18 anni. Il 36% dei genitori con bambini dai 6 ai 10 anni hanno detto che i figli fanno un uso eccessivo dei social network e dei giochi online. Questo accade soprattutto nelle famiglie con più di un figlio e con una percentuale che sale al 40% nella fascia di età dagli 11 ai 13 anni.
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Un altro problema rilevante è quello dell’isolamento, sofferto in particolare dai bambini dagli 11 ai 13 anni, come segnala il 25% dei loro genitori. La percentuale sale al 35% nel caso di genitori con più di un figlio. Mentre importanti variazioni del ritmo del sonno sono state riscontrate nei bambini dai 3 ai 5 anni e riportate dal 36% dei loro genitori.
La didattica a distanza, poi, ha stravolto la vita familiare di tutti i giorni. Il 71% dei genitori ha riferito che i figli seguono le lezioni online, uno su 2 tutti i giorni. Una percentuale che sale al 91% per i ragazzi dagli 11 anni ai 13 anni. Con la didattica a distanza i genitori sono impegnati in prima persona nell’aiutare i figli a collegarsi online e seguire le lezioni, oltre che aiutarli a fare i compiti. Questo vale soprattutto per i bambini più piccoli. Durante la quarantena, l’impegno dei genitori nelle attività scolastiche dei figli è aumentato quasi del 70%, del 68% per la precisione. Per chi ha figli tra i 6 e i 10 anni l’impegno è aumentato del 78%. Mentre nella fascia di età dagli 11 ai 13 anni l’aumento è stato del 74%.
Non solo aiuto con le lezioni, i genitori hanno seguito i figli nello svolgimento dei compiti molto di più di quanto facessero prima della quarantena, con un impegno aumentato di oltre il 64%. Invece, il 54% dei genitori ha dovuto aiutare i figli a collegarsi per le lezioni online. Inoltre, i genitori sono intervenuti anche nella parte didattica, al 56%, o si sono confrontati di più con gli insegnanti (il 46%) e con gli altri genitori (il 25%). I genitori che con più di un figlio hanno avuto con più frequenza difficoltà nella gestione della didattica online.
Per il 18% dei genitori è stato difficile trovare spazi adeguati all’interno della casa per far seguire ai figli la didattica a distanza. Per il 17% è stato difficile coordinarsi con gli strumenti tecnologici in casa, mentre per il 20% lo è stato coordinarsi tra lavoro e scuola.
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Comunque lo 80% de genitori è soddisfatto degli insegnanti nel rapporto con gli studenti. Il 74% è soddisfatto della gestione delle lezioni da parte degli insegnanti, mentre il 61% è soddisfatto degli strumenti messi a disposizione dalla scuola. In particolare, i più soddisfatti sono i genitori dei figli adolescenti. Infine, il 70% dei genitori è favorevole alla riapertura delle scuole a settembre.
Molti genitori e ragazzi, tuttavia, sono ancora preoccupati dal rischio di contagi alla riapertura delle scuole. Una preoccupazione che sale con l’età: per il 51% dei genitori la preoccupazione è abbastanza alta per i bambini fino a 5 anni, sale al 64% per gli adolescenti dai 14 ai 18 anni, mentre per gli adulti sopra i 50 anni arriva all’83%.
La nota positiva è che il 37% dei genitori ha valutato positivamente la possibilità di condividere il tempo insieme alla famiglia.
Su questi temi Telefono Azzurro e Vita Onlus hanno organizzato uno webinar per giovedì 28 maggio alle ore 16.00. “Come si presenta l’equilibrio psicologico di bambini e famiglie dopo il lockdown?“.
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Che ne pensate unimamme? Seguirete il webinar?
Informazioni aggiornate in tempo reale sulla diffusione dei casi di Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.
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